Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 24 Contenuti

Lo Statuto dei Luoghi, riportato in cartografia e descritto negli elaborati di Piano Strutturale, raccoglie gli elementi storico-naturali, che costituiscono le Invarianti Strutturali del territorio, ovvero un complesso di valori puntuali e lineari, organizzati in sistemi o diffusi in aree particolari: categorie di beni presenti sul territorio, la cui perdita o trasformazione comporterebbe un impoverimento delle specificità culturali e ambientali dell'ambito territoriale pistoiese.

Lo Statuto fornisce indirizzi diretti alla salvaguardia delle richiamate Invarianti Strutturali allo scopo di garantire lo sviluppo sostenibile del territorio comunale.

In particolare sono da ritenersi Invarianti Strutturali tutti gli elementi che presentano distinte e rilevanti peculiarità paesaggistiche, naturalistiche, architettoniche, storiche e artistiche, individuati nell'ATLANTE DELLE PERMANENZE, e raggruppati secondo le categorie che seguono e che attengono sia al tema di "LA STORIA LA NATURA E IL PAESAGGIO", che a quello di "LA STORIA E LA PIETRA":

  • * i fiumi ed i torrenti, tra i quali: Reno, Ombrone, Brana, Bure di Baggio, Bure di Santomoro, Vincio di Brandeglio, Vincio di Montagnana, Rio Torbecchia, Tazzera, Stella, Orsigna e Limentra , oltre agli altri corsi individuati in cartografia e/o presenti nell'elenco delle Acque Pubbliche, i canali, le gore e le sistemazioni idrauliche di rilievo, i solchi e i rii, compresi i loro alvei, gli ambiti golenali, le briglie, sponde e formazioni ripariali ;
  • * Gli specchi d'acqua, le sorgenti e le risorse acquifere connesse;
  • * le aree boscate e i castagneti da frutto;
  • * la struttura morfologica dei rilievi, compresi i crinali e gli affioramenti rocciosi;
  • * le praterie, i pascoli e i prati di altitudine ;
  • * le aree agricole di valenza ambientale e paesaggistica di pianura con l'assetto poderale di impianto storico, la struttura geometrica dei coltivi e le sistemazioni arboree tradizionali;
  • * le sistemazioni agrarie di collina quali muri a retta , ciglionamenti , terrazzamenti e le colture agrarie tradizionali , come i vigneti , i frutteti e gli oliveti;
  • * Il Centro Storico della città di Pistoia;
  • * I nuclei storici del territorio di Pistoia già riconosciuti come centri amministrativi in epoca granducale, nonché i più piccoli aggregati insediativi individuati in cartografia.
    Si richiamano:
    • Cortina di Porta San Marco: Chiesina Montalese, Baggio, Bigiano, Candeglia, Ciliegiano, Cignano, Iano, Germinaia, Le Pozze, Lupicciano, Ponzano, Santomato, Santomoro, Villa di Baggio;
    • Cortina di Porta al Borgo: Arcigliano, Cassarese, Castello di Cireglio, Cireglio, Burgianico, Castagno, Gello, Le Grazie, Le Piastre, Piazza, Piteccio, Pracchia, San Felice, San Giorgio, Sammommé, Sarripoli, Saturnana, Torbecchia, Uzzo, Castagno, Fabbiana, Villa di Piteccio;
    • Cortina di Porta Lucchese: San Pantaleo, Ramini, Spazzavento, san Pierino in Vincio;
    • Cortina di Porta Carratica: Badia a Pacciana, Bonelle, Canapale, Chiazzano, Masiano, Nespolo, San Pierino Casa al Vescovo, Piuvica;
  • * le strutture tradizionali di servizio alla comunità quali lavatoi, pozzi, muri di sostegno e divisione, fontane;
  • * le ville e le fattorie storiche, compresi i parchi, i giardini e le relative tenute e dipendenze, tra le quali si segnalano:
    • Cortina di Porta San Marco: Villa di Celle, Villa degli Imbarcati, Villa Rospigliosi, fattoria di CasalBosco, villa di Santa Cristina Pallavicini Rospigliosi, villa Sbigoli già Sozzifanti, Fausta, Matani, Mazzoni, San Simone;
    • Cortina di Porta al Borgo: Villone Puccini, Villa Sozzifanti a Gello, Felceti, Spinelli, Sterpeti, Villa di Camaldole, Villa Le Fontane di Vaioni ora Philipson, Villa di Igno, Martellucci, Villa di Gugliano, Bracciolini di Barbatole, Villa La Fallita, Tirion, Villa di Vergiole;
    • Cortina di Porta Lucchese: Villa Montebuono a Spazzavento, Forteguerri, Spiti, Villa di Groppoli, Gatteschi, Cecchi;
  • * l'architettura religiosa isolata costituita dalle pievi, chiese, conventi e altre strutture religiose minori come cimiteri e cappelle, tabernacoli, croci e margini votive;
  • * l'edilizia rurale di tipologia tradizionale, come cascine, case coloniche e relativi annessi agricoli d interesse tipologico, i presidi umani della montagna quali bivacchi e relativi annessi agricoli, fienili e stalle;
  • * l'architettura legata alla trasformazione dei prodotti agricoli quali metati, essiccatoi, mulini, frantoi e le relative sistemazioni idrauliche come gore, chiuse bottacci, serbatoi e quella proto industriale come le fornaci, gli opifici, le ferriere, le ghiacciaie;
  • * la viabilità storica, sentieri, mulattiere, strade vicinali e poderali, compresi i ponti storici.
Le tipologie individuate dal presente Statuto, fatta salva la possibilità di arricchirne l'elenco in occasione dell'approfondimento che sarà proprio del Regolamento Urbanistico, sono indicate graficamente nelle seguenti carte:
  1. TAV.19 - permanenze storico-ambientali;
  2. TAV.20 - emergenze naturali;
  3. TAV.21 - emergenze insediative e infrastrutturali.

Art. 25 Indirizzi

Per le categorie elencate sopra valgono le seguenti indicazioni progettuali, quali indirizzi di riferimento per il Regolamento Urbanistico, che provvederà a svilupparli mediante interventi specifici, in stretta relazione con tutto il progetto del Piano Strutturale, incentivando una costante collaborazione e scambio di informazioni tra tutti i Servizi Comunali e gli Enti interessati alla gestione di queste risorse e promuovendo forme di tutela e valorizzazione anche connesse con progetti di valorizzazione turistico - ambientale e culturale del territorio.

Ultima modifica 17.03.2022 - 11:11