Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 70 Norme generali relative agli insediamenti

Al fine di ridurre il consumo di territorio non edificato, contestualmente ad una migliore utilizzazione delle aree edificate, nonché al fine di concentrare le risorse ed utilizzare in modo ottimale le urbanizzazioni esistenti, il Piano Strutturale persegue:

  • il mantenimento ed il ripristino dei caratteri architettonici ed urbanistici di valore storico-testimoniale e paesistico, favorendo il risanamento degli edifici e del tessuto urbano storicizzato;
  • * la salvaguardia dei centri storici;
  • * la riqualificazione interna ed il riordino delle funzioni urbane dei tessuti periferici;
  • * la riqualificazione dei margini dei tessuti urbani sia sotto l'aspetto morfologico che ambientale;
  • * il risanamento ed adeguamento degli spazi esterni, della viabilità e degli impianti a rete, tutelando la struttura urbana storicamente definita.

L'atlante delle permanenze e le schede di analisi del sistema insediativo contenute nel quadro conoscitivo costituiscono il riferimento primario, per l'individuazione da parte del Regolamento Urbanistico degli elementi di valore significativo presenti sul territorio comunale ed i relativi indirizzi progettuali.

Le rispettive perimetrazioni di ciascun sub-sistema, riferimento primario nel definire il campo di applicazione delle presenti norme, potranno essere suscettibili di correzioni purché collocate all'interno di Programmi complessi o Piani di Recupero urbano.

Preliminarmente alla stesura del Regolamento Urbanistico il Comune provvederà, ad un'analisi tipologica, morfologica, storica, funzionale e del degrado dei sub-sistemi di cui al presente Capo III.

Detta analisi sarà riferita, oltre che ai singoli edifici o complessi edilizi, anche alle modalità di aggregazione degli stessi, con particolare riferimento alla lettura, interpretazione e classificazione degli spazi pubblici e di relazione.

Nella definizione progettuale degli interventi il regolamento Urbanistico dovrà:

  • * valutare, con riferimento sia ai singoli insediamenti che a ciascuna U.T.O.E., le disponibilità attuali e potenziali di approvvigionamento idrico, di depurazione delle acque reflue e di smaltimento dei rifiuti, aggiornando il quadro conoscitivo del Piano Strutturale;
  • * vincolare le previsioni di nuove edificazioni al rilascio di specifica certificazione da parte delle autorità competenti o dai gestori dei servizi (approvvigionamento idrico, smaltimento rifiuti, depurazione ecc), nonché a contestuali prescrizioni per colmare eventuali carenze di approvvigionamento idrico, di depurazione delle acque reflue e di smaltimento dei rifiuti;
  • * definire la disciplina di intervento relativa al patrimonio edilizio esistente, individuando per i Centri Storici le tipologie edilizie appartenenti al "netto storico", rappresentato nell'Atlante delle Permanenze, su cui impostare la relativa metodologia operativa di progetto, intervento e definizione delle destinazione d'uso;
  • * privilegiare gli interventi che possono essere attuati con limitato impegno di risorse ed attraverso il coinvolgimento di pochi soggetti;
  • * consentire la ristrutturazione urbanistica, finalizzata alla valorizzazione e formazione di luoghi di centralità urbana anche mediante la sostituzione edilizia dei tessuti edificati;
  • * individuare appositi strumenti di gestione che facilitino la realizzazione degli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente.
Ultima modifica 17.03.2022 - 11:11