Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 56 il Sistema della Pianura Pistoiese

Per il Sistema della Pianura Pistoiese, la lettura dei processi in atto richiede in genere una visione a scala di area metropolitana e pertanto viene fatto primario riferimento agli atti di pianificazione e programmazione ad essa relativi.

Tuttavia non devono essere trascurate, proprio per la soluzione di diversi problemi emergenti nelle zone di pianura, le potenzialità presenti ma scarsamente utilizzate dei sistemi collinare e montano, con particolare riferimento alla disponibilità di risorse naturali ed alla prevenzione dei rischi. Pur trattandosi di un'area fortemente urbanizzata ed infrastrutturata, la presenza dell'agricoltura vivaistico-ornamentale ha contenuto le espansioni insediative anche se non ha impedito la nascita di aree marginali e di frangia e la presenza di interstiziali aree agricole deboli. Inoltre, per le sue caratteristiche di elevata specializzazione ed industrializzazione, l'attività vivaistica ha alterato profondamente gli assetti morfologici e ambientali tradizionali, creando un diverso paesaggio e un accentuato impatto sulle risorse naturali.

L'indirizzo fondamentale di progetto per questo sistema è di superare il disordine morfologico ed ambientale attraverso la ricomposizione ed il consolidamento dei margini degli insediamenti, con particolare riferimento alle periferie del capoluogo, nonchè attraverso la definizione di regole e limiti di sostenibilità per le attività produttive umane, agricole e industriali.

All'interno del Sistema, il Regolamento Urbanistico ed i programmi di settore dovranno:

  • - riqualificare il tessuto urbanistico degli insediamenti attraverso il recupero delle situazioni di degrado rilevate ed attraverso il consolidamento dei margini inseddiativi anche con operazioni di integrazione funzionale atte a concludere in modo corretto il tessuto edilizio verso l'esterno;
  • - individuare le possibili polarità urbane, intese quali spazi idonei per le funzioni di relazione e di interesse generale;
  • - definire i percorsi protetti non carrabili, le reti ecologiche, le "cinture a verde", naturale o attrezzato, ed altri elementi atti a favorire la connessione tra i diversi sub-sistemi;
  • - soddisfare le necessità di crescita degli insediamenti privilegiando il recupero del patrimonio edilizio esistente, mentre nuove espansioni sono da limitarsi ad operazioni di completamento urbano;
  • - incentivare il ricorso al modo ferroviario per la mobilità delle persone e delle merci, perseguendo il miglioramento dell'accessibilità sia in termini quantitativi (aumento del numero di stazioni e fermate) che qualitativi (adeguamento dei posteggi e dei servizi agli utenti) assumendo l'integrazione intermodale quale criterio fondamentale di governo dei sistemi di mobilità. Secondo le indicazioni specifiche contenuti negli articoli relativi al sistema infrastrutturale, nonché nello Statuto dei Luoghi ed in raccordo con gli altri piani di settore
  • - ricercare soluzioni per migliorare la qualità residenziale degli insediamenti lineari lungo le grandi direttrici viarie, superando il conflitto tra l'uso della strada come canale di traffico e come spazio di aggregazione sociale, migliorandone al tempo stesso la percorribilità in sicurezza delle stesse strade.
Ultima modifica 17.03.2022 - 11:11