Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art. 96 Ambiti di espansione della portualitĂ  e della nautica

Il porto commerciale (D14.1), gli ambiti retroportuali destinati alla logistica (D14.1.1) ed il complesso integrato della nautica (D14.2), che unitamente alle attrezzature diportistiche già esistenti disciplinate al precedente art. 75 sostanziano il sistema della portualità, della logistica e della nautica, configurano gli ambiti di espansione e sviluppo di tale sistema, in attuazione del disegno strategico e delle condizioni statutarie del Piano Strutturale vigente.

L'individuazione di tali ambiti rende operative:

  • le strategie comunali di incremento delle attività marittime e portuali e della loro diversificazione, di attrazione di impresa economica multisettoriale, di realizzazione di una filiera di funzioni integrate che comprendono la portualità commerciale, la logistica, il diportismo nautico, la cantieristica e i servizi;
  • gli obiettivi territoriali dello sviluppo delle infrastrutture, del miglioramento dell'accessibilità, dell'aumento di standard, della riconfigurazione del fronte costiero;
  • le condizioni di tutela ambientale per il contenimento dei carichi ambientali, la difesa delle aree di valore ambientale e paesistico e delle zone umide, il contrasto dell'erosione costiera e dell'intrusione salina, la ricerca dell'equilibrio idrogeologico, l'uso di innovazioni tecnologiche per la sicurezza e il controllo degli inquinamenti.

In base a quanto sopra richiamato, il sistema della portualità, della logistica e della nautica:

  • costituisce previsione locale coerente e convergente rispetto al progetto di governo territoriale regionale contenuto nel Piano di Indirizzo territoriale di cui alla D.C.R. n. 72 del 24 luglio 2007, secondo le definizioni del paragrafo 8.1 del Documento di Piano;
  • si colloca nel quadro delineato dal documento del Masterplan "La rete dei porti toscani" che costituisce parte integrante del Piano di Indirizzo territoriale sopraccitato;
  • rispetta i criteri di cui all'Allegato I della Disciplina del Masterplan suddetto, fin dal principio generale ivi statuito per il quale è necessario "che gli ambiti urbani e portuali siano concepiti come un'unica struttura complessa da valorizzare attraverso progetti capaci di affrontare in maniera integrata gli aspetti formali e funzionali della relazione città-porto";
  • aderisce alle condizioni definite nella Disciplina del Masterplan sopra richiamato, sia per quanto attiene i requisiti e le prestazioni degli interventi, sia per quanto riguarda gli strumenti attuativi e le procedure, a partire dalle condizioni generali di cui al Capo I art. 4 della Disciplina del Masterplan che ammette interventi per la portualità purché siano utilizzate le aree retroportuali ai fini del consolidamento, dell'espansione e della riqualificazione funzionale delle attività legate al bacino portuale; purché siano valorizzate e riqualificate le aree di waterfront; purché siano adeguate le dotazioni infrastrutturali e siano migliorate le accessibilità da terra e da mare del porto.

La trasformazione territoriale configurata dal sistema complessivo per la portualità, la logistica e la nautica è regolata dalle presenti norme, nel rispetto delle Discipline del Piano di Indirizzo territoriale regionale e del Masterplan "La rete dei porti toscani" già ricordati, tramite:

  • specifiche urbanistico-edilizie finalizzate alla caratterizzazione del rapporto fra città e mare, alla realizzazione di un nuovo paesaggio urbano e costiero, alla ridefinizione morfologica delle aree a terra, alla qualificazione funzionale delle aree a terra e a mare secondo criteri di complementarietà;
  • specifiche territoriali finalizzate alla infrastrutturazione territoriale, costituita da opere funzionali all'accessibilità e ai collegamenti, contestuali agli interventi portuali e marittimi;
  • specifiche ambientala finalizzate al benessere e alla sicurezza, al contenimento degli effetti ambientali degli interventi, all'incremento di impatti positivi sull'ambiente costiero, imprescindibili ai fini della realizzazione degli interventi.

Gli interventi per la realizzazione delle opere a terra e a mare di porti e approdi turistici sono attuati mediante piani regolatori portuali, che costituiscono atti di governo del territorio ai sensi della Lrt 65/2014.

Le previsioni del Piano Regolatore Portuale non possono contrastare con quelle del presente RU.

Tutti gli spazi, le attrezzature e gli impianti sia a terra che a mare devono rispettare le direttive di cui all'Allegato II del Masterplan "La rete dei porti toscani" relative a qualità progettuale, standard a terra e dei servizi, standard nautici e standard ambientali. Tutti gli interventi sono soggetti inoltre al rispetto delle specifiche norme geologico tecniche di fattibilità di cui al Titolo II Capo III del presente RU.

D14.1 porto commerciale, industriale, passeggeri

Il porto commerciale è soggetto a interventi di riassetto e ampliamento funzionale e morfologico in attuazione delle strategie del Piano strutturale, che vi ammette lo sviluppo e il potenziamento dei traffici marittimi e delle attività logistiche.

Il nuovo assetto del porto commerciale è disciplinato dal Piano regolatore portuale, d'ora in poi PRP, formato e approvato ai sensi della normativa vigente in materia.

Nel rispetto delle condizioni statuite del Piano strutturale, l'assetto infrastrutturale viario e ferroviario è condizione per la funzionalità degli interventi di riassetto e ampliamento del porto e per il conseguimento di una maggiore integrazione funzionale tra porto e città, che devono al contempo soddisfare i seguenti obiettivi:

  • riqualificazione e ridefinizione dei margini delle aree portuali a diretto contatto con la città, attribuendo a questi ultimi un connotato urbano e una qualità architettonica tale da marcare il profilo urbano costiero quale nuovo waterfront;
  • incremento delle dotazioni di parcheggio e della loro funzionalità, in ordine alle categorie di utenti e allo svolgimento delle diverse attività;
  • contenimento degli effetti ambientali negativi delle attività industriali tramite la preferenza di strutture coperte quali silos e capannoni per lo stoccaggio della merce rinfusa, evitando depositi a cielo aperto.

Gli interventi e i requisiti funzionali, morfologici e tipologici sopra richiamati devono essere normati dal PRP già ricordato, che dovrà dettagliare l'articolazione funzionale, le localizzazioni, i requisiti prestazionali, sia ambientali che architettonici, delle opere a terra e delle opere a mare, in conformità a quanto di seguito dettato.

Le funzioni ammesse sono:

  • funzione commerciale relativa allo svolgimento delle operazioni portuali di movimentazione e stoccaggio merci, prodotti e rinfuse;
  • funzione industriale, ivi comprese le attività di riparazione, manutenzione, trasformazione, costruzione e allestimento navale, stoccaggio e lavorazione merci e servizi;
  • funzione passeggeri, relativa all'esercizio del trasporto ferroviario e dei relativi servizi;
  • funzione passeggeri, relativa all'esercizio dei servizi di assistenza ai traghetti;
  • funzione passeggeri, relativa all'esercizio dei servizi di assistenza alle crociere;
  • servizi portuali, comprensivi di servizi amministrativi, commerciali, di controllo, direzionali e tecnici connessi all'attività portuale (Autorità Portuale, imprese portuali, agenti marittimi, armatori, spedizionieri, servizi telematici,...), servizi di sicurezza e controllo, servizi alla nave (bunkeraggio, rimorchio, pilotaggio, ormeggio, sommozzatori, trasporto del personale a bordo, forniture di bordo);
  • diporto;
  • pesca, che pur facendo parte delle funzioni del porto commerciale, è localizzata nel polo della cantieristica, dei servizi e delle attività ittiche, individuato come zona D14.2.b, di seguito normato. Il "piano guida", applicato alla zona D14.2 e definito nel prosieguo delle presenti norme, dovrà rispettare le relazioni fra competenze, che si instaurano fra il porto commerciale (D14.1) e il polo della cantieristica, dei servizi e delle attività ittiche (D14.2.b).

Sono componenti delle funzioni sopra elencate le seguenti attività:

  • direzionali, amministrative e di controllo, di manutenzione, riparazione e ricovero dei mezzi operativi necessari al loro svolgimento; di stoccaggio, manipolazione e lavorazione delle merci, commerciali (piccole e medie strutture di vendita), e servizi in genere (agenzie di servizio alle persone, sportelli bancari etc.); le attività residenziali connesse alle diverse tipologie funzionali (dalla guardiania alle caserme, etc.); di servizio complementare all'accoglienza delle navi traghetto, navi crociera e delle imbarcazioni da diporto; connesse alla produzione dei componenti, dei servizi e di assistenza.

Il nuovo assetto portuale contenuto nel PRP deve prevedere le opere marittime di protezione, le connessioni funzionali con il sistema infrastrutturale stradale e ferroviario principale e il disegno della distribuzione interna viaria e ferroviaria e per la sosta.

Nell'ambito del nuovo assetto portuale e retroportuale il PRP, in accordo con le scelte operate dal presente RU in ordine alla rilocalizzazione della stazione ferroviaria di Piombino-centro (si veda scheda normativa relativa all'AT 16 del DOSSIER F) , potrà inoltre prevedere la rilocalizzazione della stazione ferroviaria passeggeri a servizio della città e del porto.

Sono individuati i seguenti ambiti, che il PRP localizzerà tenendo conto dei rapporti visivi, della funzionalità, della sicurezza e dei rapporti con la città e con il complesso integrato della nautica (D14.2.a e D14.2.b), seguendo le indicazioni di seguito elencate ma potendosene discostare per la miglior funzionalità, la qualità ambientale e architettonica, la sicurezza del nuovo assetto:

  • Area Terminal Passeggeri, indicativamente situata nella porzione meridionale del porto, accessibile direttamente dalla SS 398 e dalla viabilità portuale principale; nella quale sono garantite almeno le seguenti attività: attracco, attesa e servizio ai traghetti ed alle navi ro-pax in generale; attracco, attesa e servizio alle navi da crociera; servizi amministrativi, commerciali, di controllo, direzionali e tecnici connessi all'attività portuale; servizi di sicurezza e controllo; servizi alla nave (bunkeraggio, rimorchio, pilotaggio, ormeggio, etc.); operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio merci convenzionali;
  • Area Terminal Autostrade del mare, indicativamente situato nella porzione centrale del porto, accessibile direttamente dalla SS 398 e dalla viabilità portuale principale; ove sono garantite almeno le seguenti attività: operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio merci convenzionali, operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio rinfuse solide e liquide, operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio prodotti siderurgici, servizi amministrativi, commerciali, di controllo, direzionali e tecnici connessi all'attività portuale; servizi di sicurezza e controllo; servizi alla nave (bunkeraggio, rimorchio, pilotaggio, ormeggio, etc.); attracco, attesa e servizio ai traghetti ed alle navi ro-pax in generale;
  • Area Terminal Commerciale/Industriale, indicativamente situata nella porzione settentrionale del porto, accessibile direttamente dalla SS 398 e dalla viabilità portuale principale; nella quale sono garantite almeno le seguenti attività: operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio merci convenzionali, operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio rinfuse solide e liquide, operazioni portuali relative a movimentazione e stoccaggio di prodotti siderurgici , riparazione, manutenzione, trasformazione e allestimento navale, stoccaggio e lavorazione merci e servizi, servizi amministrativi, commerciali, di controllo, direzionali e tecnici connessi all'attività portuale; servizi di sicurezza e controllo; servizi alla nave (bunkeraggio, rimorchio, pilotaggio, ormeggio, etc.);
  • Area Darsena Mezzi di Servizio, destinata ad ospitare le autorità di pubblica sicurezza (VVF, Guardia di Finanza, Carabinieri, Guardia Costiera, ...), ed i servizi portuali (ormeggiatori; rimorchiatori, piloti) e quindi da localizzare in posizione prossima all'imboccatura del porto per il corretto svolgimento delle attività istituzionali di controllo. Se ne indica la localizzazione all'interno delle aree, a terra ed a mare, poste a sud del porto commerciale, a tergo del molo Batteria, destinate al Polo del diportismo (D14.2.a). L'accesso a terra è garantito dalla viabilità portuale principale. L'accesso via mare alla darsena, è protetto dalla diga foranea del porto turistico.
  • Area Polo centro direzionale del porto, comprendente tutte le funzioni direzionali e di servizio, pubbliche e private, necessarie per una gestione avanzata delle attività portuali, indicativamente situata allo svincolo di ingresso principale nell'ambito portuale in zona Poggio Batteria, nella parte meridionale dell'area portuale, con accessibilità da terra direttamente dalla viabilità portuale principale;
  • Area Darsena Pescherecci, situata all'interno delle aree, a terra ed a mare, poste a nord del porto commerciale destinate al Polo della cantieristica, dei servizi e delle attività ittiche (D14.2.b), accessibile dalla viabilità comunale e dall'asse di penetrazione che si innesta nella S.S. 398 in corrispondenza dello svincolo Terre Rosse, destinata alla rilocalizzazione delle imbarcazioni da pesca che attualmente utilizzano la Darsena Magona.

Il PRP applicato alla zona D14.1 e "il piano guida" applicato alla zona D14.2 possono specificare, e modificare non in via sostanziale, i perimetri degli ambiti indicati nelle tavole del presente RU, con particolare attenzione alle parti di contatto fra le zone, al fine di migliorare i reciproci rapporti funzionali e morfologici, le prestazioni qualitative funzionali e morfologiche interne alle singole zone e sottozone, le prestazioni ambientali e in particolare gli effetti di miglioramento dell'equilibrio costiero come indicato nelle disposizioni del presente RU relative agli aspetti geologico tecnici e idraulici.

Il procedimento di formazione e approvazione del PRP contiene il processo della valutazione secondo quanto definito dalla legge regionale 1/2005 e dalla legge regionale 10/2010.

All’interno dell’ambito portuale è presente un’attività produttiva di acquacoltura (Agroittica Toscana), per la quale, in relazione alle necessità di espansione e di riassetto del porto e delle aree retroportuali si prevede la delocalizzazione.

Fino a che non si determineranno le condizioni per la delocalizzazione di detta attività, per gli impianti e gli edifici esistenti sono comunque ammessi interventi a carattere manutentivo nonché tutti gli interventi finalizzati al miglioramento delle prestazioni ambientali e del ciclo produttivo, all’adeguamento delle dotazioni di servizio funzionali all’attività e all’innalzamento dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono invece esclusi interventi finalizzati al potenziamento del ciclo produttivo.

D14.1.1 Ambiti retroportuali per la logistica

L’ambito comprende le aree retroportuali storicamente utilizzate ed impegnate da infrastrutture, impianti e stoccaggi funzionali all’industria siderurgica, da riconvertire progressivamente a funzioni di tipo logistico e di servizio ai traffici portuali.

L’assetto infrastrutturale viario e ferroviario è condizione per la funzionalità degli interventi di riassetto e riconversione funzionale dell’ambito e per il conseguimento di una piena integrazione tra le aree retroportuali ed il porto commerciale-industriale.

A tal fine risulta essenziale la realizzazione delle previste connessioni con il sistema infrastrutturale stradale (SS 398) e ferroviario principale, così come indicato negli elaborati del presente RU.

L’ambito, si articola in due distinti sub-ambiti:

  • - il sub-ambito D14.1.1a comprendente le aree collocate in aderenza al settore nord dell’ambito portuale D14.1 (Area Terminal Commerciale/Industriale), attualmente occupate dagli impianti industriali facenti parte dello stabilimento siderurgico; tali aree, in attuazione del Piano Industriale dell’azienda Aferpi che è parte integrante dell’Accordo di Programma sottoscritto in data 30.06.2015, saranno liberate dagli usi industriali in conseguenza del trasferimento delle lavorazioni e degli impianti siderurgici negli ambiti industriali D2 (ambiti industriali di espansione per l’industria siderurgica);
  • - il sub ambito D14.1.1b comprendente le aree collocate in aderenza al polo della cantieristica D14.2.b, in gran parte impegnate da cumuli di materiali di risulta e di scorie derivanti dal processo industriale siderurgico, per le quali si dovranno comunque avviare le operazioni di rimozione e di bonifica ambientale dei suoli.

Nell’ambito sono ammesse le seguenti funzioni:

  • - commerciali e di deposito relative allo svolgimento delle operazioni di movimentazione e stoccaggio merci, prodotti e rinfuse;
  • - industriale funzionale ad attività di assemblaggio, trasformazione, stoccaggio e lavorazione merci e prodotti;
  • - limitatamente al sub-ambito D14.1.1a le attività di trasformazione e lavorazione potranno essere estese al ciclo produttivo agroalimentare comportanti anche nuova edificazione e la realizzazione di impianti;
  • - di servizio connesse all’attività logistica.

La nuova edificazione è ammessa nel rispetto del RC di 0.5 mq/mq (con riferimento alla superficie territoriale complessiva di ciascun sub-ambito, con esclusione delle attività già insediate); per gli edifici e gli impianti produttivi esistenti, laddove non più funzionali ai nuovi assetti e alle nuove attività da insediare, sono consentiti interventi di demolizione; laddove sia prevista invece la conservazione ed il riuso degli edifici e degli impianti esistenti, in conformità alle destinazioni previste nell’ambito, sono comunque ammessi interventi di ristrutturazione, anche di natura strutturale, volti al risanamento degli immobili e degli impianti ai fini della loro riconversione.

L’attuazione delle previsioni è ammessa con intervento diretto previa approvazione di un progetto unitario convenzionato, riferito a ciascun sub-ambito (con esclusione delle attività produttive già insediate), da attuare anche per fasi e stralci funzionali.

Fino all’approvazione del progetto unitario, ed alla stipula della relativa convenzione, per gli impianti e le infrastrutture esistenti facenti parte dello stabilimento siderurgico, sono consentiti esclusivamente interventi di demolizione e di manutenzione. Sono inoltre consentiti tutti gli interventi volti a soddisfare requisiti di igiene ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavoro nonché tutti gli interventi funzionali alla bonifica ambientale.

Nella definizione dei nuovi assetti funzionali, infrastrutturali ed edilizi, si dovranno perseguire gli obiettivi di mitigazione/integrazione paesaggistica ed ambientale rispetto ai territori contermini (aree agricole, fluviali e marittime) ed alle componenti ecologiche tuttora presenti (aree umide costiere) nonché gli obiettivi di integrazione funzionale e percettiva con i contigui ambiti portuali.

In sede di definizione del progetto unitario convenzionato dovranno inoltre essere analizzate e documentate le eventuali testimonianze di archeologia industriale presenti nell’ambito, al fine di definire di concerto con il Comune le opportune azioni di valorizzazione e di conservazione della memoria industriale.

Nella definizione dei nuovi assetti funzionali, infrastrutturali ed edilizi dovranno essere soddisfatte le seguenti prestazioni ambientali, paesaggistiche e visuali percettive:

  • - realizzazione di adeguate fasce di filtro/inserimento paesaggistico e connessione ecologica rispetto alle contigue aree costiere e palustri (E5), nonchè rispetto al contiguo ambito della cantieristica (D14.2b);
  • - integrazione visuale e percettiva con il waterfront del porto commerciale-industriale-passeggeri e con il polo della cantieristica;
  • - mantenimento della percezione visiva del promontorio di Piombino e del territorio circostante dai punti visivi sensibili della costa, da determinare nella fase di studio di dettaglio del progetto unitario convenzionato;
  • - qualora non soggetto a VIA/AIA il progetto del singolo impianto produttivo dovrà essere corredato da una specifica relazione ambientale, con riferimento alla disciplina di cui all’art. 10 del presente RU, dalla quale risulti l’incidenza dell’intervento proposto sulle principali matrici ambientali (aria, acqua, suolo), indicando le eventuali misure di mitigazione.

Per gli impianti tecnologici e di produzione energetica già presenti negli ambiti D14.1.1, indipendentemente dalla definizione e approvazione del progetto unitario convenzionato, sono consentiti tutti gli interventi di adeguamento funzionale, impiantistico e tecnologico, a condizione che non si produca aggravio delle pressioni ambientali.

Sono inoltre consentiti tutti gli interventi volti alla bonifica ambientale del sito. E’ in ogni caso prescritto il rispetto del rapporto di copertura di 0,5 mq/mq.

Per l’attività produttiva di acquacoltura (Agroittica Toscana) insediata nell’ambito, in relazione alle necessità di espansione e di riassetto del porto e delle aree retroportuali, è prevista la delocalizzazione.

Fino a che non si determineranno le condizioni per il trasferimento in altro ambito di detta attività, per gli impianti e gli edifici esistenti sono comunque ammessi interventi a carattere manutentivo nonché tutti gli interventi finalizzati al miglioramento delle prestazioni ambientali e del ciclo produttivo, all’adeguamento delle dotazioni di servizio funzionali all’attività e all’innalzamento dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono invece esclusi interventi finalizzati al potenziamento del ciclo produttivo.

D14.2 Il complesso integrato della nautica, articolato in polo del diportismo (D14.2.a) e polo della cantieristica, dei servizi e delle attività ittiche (D14.2.b).

Il complesso integrato della nautica non può essere reso funzionante se non sono contestualmente garantite le nuove opere per l'accessibilità (nuova SS 398 e relativi raccordi, o soluzioni viabilistiche alternative comunque compatibili con gli assetti funzionali ed infrastrutturali definiti dal presente RU).

In relazione all'entità delle opere da realizzare anche la cantierizzazione delle stesse dovrà essere coordinata con la contestuale realizzazione delle previste connessioni viabilistiche. In sede di attuazione del complesso integrato della nautica il Comune potrà valutare l'opportunità di porre a carico dei soggetti attuatori la realizzazione delle connessioni alla viabilità principale.

Progettazione e realizzazione degli interventi dovranno adottare soluzioni tecniche e tecnologiche in grado di dotare il complesso della nautica dei migliori requisiti ecologici e di fruibilità.

La sostenibilità ambientale degli interventi sarà garantita da:

  • l'adozione di misure per il contenimento delle emissioni in atmosfera;
  • l'adozione di misure per il contenimento dei consumi idrici, quali la realizzazione di reti idriche duali, il riutilizzo di acque reflue a fini produttivi e la raccolta delle acque piovane da riutilizzare per fini non idropotabili (innaffiamento, lavaggio);
  • soluzioni specifiche volte al risparmio energetico come la scelta di criteri progettuali ad elevata performance energetica quali orientamento e schermatura degli edifici, utilizzo di materiali adeguati, installazioni di impianti fotovoltaici, anche integrati, su tetti piani, terrazze e coperture di edifici e fabbricati, pensiline di ombreggiamento; installazioni di sistemi solari termici per la generazione di acqua calda sanitaria nei servizi igienici pubblici; installazioni di sistemi di illuminazione a basso consumo;
  • la previsione di adeguate aree attrezzate per agevolare la raccolta differenziata dei rifiuti, l'utilizzo di metodi quali la dotazione di sistemi mobili (bettoline, automezzi) o fissi per la raccolta e il pompaggio delle acque nere provenienti dalle casse di raccolta ("holding tanks") installate a bordo delle unità da diporto, la dotazione di "isole ecologiche" per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi prodotti a bordo delle imbarcazioni da diporto e per il recupero delle batterie esauste; la dotazione di serbatoio per la raccolta delle acque provenienti dai lavori di rimessaggio; la dotazione di serbatoi per l'accumulo e il recupero degli oli esausti;
  • l'utilizzo di materiali sea-friendly, sia per la percezione visiva che per favorire il massimo attecchimento possibile degli organismi marini;
  • soluzioni di minimo impatto e ingombro per la gestione dei posti barca, con effetto di trasparenza rispetto alle correnti e al trasporto solido, al fine di non comportare modifiche negative nel ciclo sedimentario e nella morfologia costiera (quali pontili galleggianti).

Per il complesso integrato della nautica è richiesta una progettazione unitaria, non di dettaglio, che costituisca una proposta complessiva, qui denominata "piano guida unitario", di iniziativa pubblica o privata e , in questo secondo caso, comunque soggetta a valutazione ed approvazione dell'Amministrazione comunale, che dovrà contenere:

  • configurazione e dimensionamento dell'assetto funzionale
  • indicazione della tipologia e del dimensionamento della flotta tipo
  • indicazione dell'assetto planivolumetrico
  • indicazioni della qualità architettonica degli interventi
  • indicazione delle misure e delle soluzioni tecnologiche da adottare per il contenimento dei consumi idrici, energetici, delle emissioni in atmosfera e per la gestione del ciclo dei rifiuti
  • implementazione della valutazione integrata con eventuale comparazione delle alternative proposte
  • fattibilità economico-finanziaria della proposta
  • fattibilità tecnico-giuridico-amministrativa della proposta
  • fattibilità idrogeologica e idraulica della proposta
  • indicazione delle quote da riservare al charter nautico e alla nautica sociale.

Per la formazione del piano guida unitario, l'Amministrazione comunale potrà procedere tramite forme di "avviso pubblico" tramite procedure di trasparenza, come indicato dalle recenti disposizioni regionali (Piano di Indirizzo Territoriale, Regolamento regionale n. 3R/2007 art. 13), fermo restando il necessario raccordo con l'Autorità Portuale per le specifiche competenze.

I due poli che costituiscono il complesso integrato potranno essere realizzati anche separatamente, secondo le disposizioni fissate dal piano guida unitario, fermo restando quanto segue:

  • il polo del diportismo si configura quale porto turistico ai sensi del Masterplan "La rete dei porti toscani", e la realizzazione delle opere è soggetta a preventiva approvazione del piano regolatore portuale;
  • il polo della cantieristica, dei servizi e delle attività ittiche è una componente dell'intero complesso denominato D14.2, ma è collegato anche al porto commerciale (D14.1), sia per configurazione fisica (continuità e condivisione di alcune strutture), che per funzionalità (integrazione di attività), che per interazione di competenze;
  • nel complesso integrato della nautica D14.2 si collocano attività di competenza di diversi soggetti; ciò richiederà, in fase di redazione del "piano guida", una specifica sezione dedicata alla definizione delle modalità attuative e gestionali e del riparto delle une e delle altre in capo ai diversi soggetti competenti, anche tramite eventuale schema di disciplinare, da rendere operativo nelle fasi progettuali;
  • in sede di definizione del "piano guida" le attività connesse alla filiera ittica (mercato ittico, flotta pescherecci, e relativi servizi) potranno essere localizzati nell'ambito D14.2.a anziché nell'ambito D14.2.b senza che ciò costituisca variante, purché ciò sia supporto da una specifica valutazione degli effetti dalla quale emerga il miglioramento funzionale e morfologico del complesso integrato della nautica.

Il polo del diportismo (D14.2.a)

Il polo del diportismo comprende il nuovo porto turistico, localizzato presso il Molo Batteria, in grado di accogliere indicativamente una flotta tipo compresa tra i 450 e i 700 posti barca. Tale numero resta comunque indicativo, fermo restando il rispetto del dimensionamento assegnato dal Piano strutturale vigente e la configurazione delle opere a mare indicate negli elaborati del presente RU.

Vi sono ammesse tutte le attività di accoglienza, alaggio, rimessaggio, manutenzione delle imbarcazioni; i servizi al diportista; i servizi alla persona; le attività commerciali, culturali, direzionali, le attività collettive e di interesse pubblico.

Una quota della ricettività nautica, da definire nel "piano guida" già richiamato, dovrà essere riservata per il charter nautico.

E' prevista la realizzazione di una darsena per mezzi di servizio, destinata a ospitare autorità di pubblica sicurezza, servizi portuali, etc (ormeggiatori, rimorchiatori, piloti).

Devono essere garantiti spazi di sosta e relazione fra le persone, percorsi pedonali e ciclabili; arredi e componenti vegetazionali sia ornamentali che funzionali all'assorbimento degli inquinamenti.

Progetti e realizzazione di edifici e di spazi devono essere tali da indurre percezioni positive, di benessere e gradevolezza, evitando luoghi marginali e non definiti, e curando la scelta dei materiali in funzione della loro manutenibilità e durevolezza, nonché della loro consonanza all'ambiente urbano costiero e marino e industriale.

E' compreso nel polo del diportismo l'ambito di Poggio Batteria, area cerniera fra terra e mare, alla quale è assegnato un ruolo specifico per la riconfigurazione del fronte costiero, la funzionalità e l'attrattività del polo.

Essa è intesa come una "porta a mare", che dovrà qualificarsi per la qualità insediativa e il linguaggio architettonico, preferibilmente contemporaneo, capace di coniugare sapientemente forma e funzione, innovazione tecnologica e prestazione ecoefficiente.

Fino alla realizzazione del nuovo porto turistico vi sono ammesse destinazioni di stoccaggio temporaneo, parcheggi a servizio del porto commerciale-passeggeri, senza costruzioni a carattere permanente.

Dopo la realizzazione del nuovo porto turistico di Molo Batteria, l'area sarà utilizzata per le dotazioni di parcheggio a servizio del porto turistico e del porto commerciale, le attività direzionali, culturali, di servizio alla persona, commerciali etc, che saranno individuate nel piano regolatore portuale, a servizio della portualità e della nautica. Per i parcheggi saranno da trovare soluzioni differenziate in relazione ai tempi e alle modalità d'uso e di sosta, e si preferiranno silos architettonicamente ben definiti, in specie per le quantità da riservare alla sosta prolungata, sia per limitare il consumo di suolo sia per creare immagini percettivamente significanti.

La configurazione finale, funzionale al porto turistico, sarà definita dal piano regolatore portuale. Fino ad allora, in base alle presenti norme, per la realizzazione di quanto temporaneamente ammesso, sono richiesti singoli titoli abilitativi edilizi.

Il polo della cantieristica, dei servizi e delle attività ittiche (D14.2.b).

Il polo della cantieristica, dei servizi e delle attività ittiche, localizzato alla Chiusa, è destinato a ospitare tipologie diversificate di imbarcazioni, all'accoglienza di piccole e medie imbarcazioni anche come ricollocazione di natanti diffusi nel territorio comunale in ambiti non idonei, a servizi di supporto alla portualità turistica e attività cantieristiche e produttive afferenti alla filiera nautica, alle attività agroittiche, alla flotta pescherecci e al mercato ittico.

Una quota della ricettività nautica, da definire nel "piano guida" sopra richiamato, dovrà essere riservata alla nautica sociale.

L'area a terra da destinare alle attività cantieristiche può occupare fino a 10 ha di suolo. Le aree da destinare al rimessaggio ed alla manutenzione delle imbarcazioni non concorrono a tale dimensionamento.

Lo specchio acqueo potrà accogliere indicativamente fino a 700 posti barca.

Tale numero resta comunque indicativo fermo restando il rispetto del dimensionamento assegnato dal Piano strutturale vigente e la configurazione delle opere a mare indicate negli elaborati del presente RU.

La nuova edificazione dovrà avere caratteristiche di ecoefficienza.

Nel suo insieme, l'intervento ha funzioni anche di ripristino ambientale; esso infatti risana l'area della Chiusa, oggi impaludata, e migliora le condizioni di ripascimento della costa orientale.

In relazione alla compresenza di funzioni diverse e della interazione di competenze già rilevate nel presente articolo, l'attuazione del polo della cantieristica è subordinato alla redazione di specifico atto di governo ai sensi della LR 1/2005 e delle legislazioni specifiche vigenti in materia, secondo quanto indicato dal "piano guida" di tutto il complesso integrato della nautica.

Ultima modifica Giovedì, 30 Giugno, 2022 - 12:40