Disciplina del Piano Strutturale 2019
Art.7 Lo Statuto del territorio
1. Lo Statuto del Territorio riconosce, ai sensi dell'Art.6 della LR 65/2014, il patrimonio territoriale del Comune di Montemurlo e ne individua le regole di tutela, riproduzione e trasformazione in conformità alla disciplina statutaria del PIT.
2. Lo Statuto del territorio contiene:
- - il patrimonio territoriale comunale e le relative invarianti strutturali;
- - la perimetrazione del territorio urbanizzato e l'individuazione dei centri e dei nuclei storici e dei relativi ambiti di pertinenza;
- - la ricognizione delle prescrizioni del PIT e del PTC e le regole di tutela e disciplina del patrimonio territoriale conformate alla disciplina paesaggistica del PIT;
- - i riferimenti statutari per l'individuazione delle UTOE e per le relative strategie.
3. Lo Statuto del territorio individua inoltre ambiti di paesaggio locali come articolazioni del territorio comunale, coerenti con la struttura del patrimonio territoriale e con i caratteri delle relative invarianti: detti ambiti costituiscono riferimenti per l'individuazione delle UTOE e per le relative strategie, da declinare nei successivi atti di governo del territorio.
4. È parte integrante dello Statuto del Territorio la definizione delle regole per la prevenzione dai rischi geologico, idraulico e sismico.
5. Lo Statuto del Territorio, in riferimento al PIT con valenza di Piano paesaggistico, assume e persegue gli obiettivi generali della Disciplina del Piano, gli obiettivi di qualità della disciplina dell'Ambito di paesaggio 06 "Firenze - Prato - Pistoia", gli obiettivi della disciplina dei beni paesaggistici e gli obiettivi specifici dei morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee.
Art.8 Il Patrimonio Territoriale
1. Il Patrimonio Territoriale è costituito "dall'insieme di strutture di lunga durata prodotte dalla coevoluzione fra ambiente naturale e insediamenti umani,di cui è riconosciuto il valore per le generazioni presenti e future. Costituisce un bene comune del quale devono essere assicurate le condizioni di riproduzione, la sostenibilità degli usi e la durevolezza."
2. L'identificazione del Patrimonio Territoriale è riferita all'intero territorio comunale e trova riscontro e corrispondenza cartografica con l'elaborato di quadro progettuale denominato:
- - QP01 STATUTO DEL TERRITORIO - PATRIMONIO TERRITORIALE.
3. Il Patrimonio Territoriale è costituito dalle seguenti Strutture e relative Componenti:
- a) la Struttura idro-geomorfologica, ovvero i caratteri geologici, morfologici, pedologici, idrologici e idraulici, che comprende le seguenti componenti:
- Elementi geo-morfologici
- - affioramenti rocciosi
- - grotte
- - geositi
- - cave dismesse (PRAER)
- - cave di di reperimento di materiali ornamentali storici (PRAER)
- Rete idrografica
- - reticolo principale delle acque pubbliche
- - reticolo minore
- - casse di espansione
- - sorgenti
- Elementi geo-morfologici
- b) la Struttura ecosistemica, ovvero le risorse naturali aria, acqua, suolo ed ecosistemi della fauna e della flora, che comprende le seguenti Componenti:
- emergenze vegetazionali
- - faggete abissali
- - vegetazione ofiolitica
- - uliceti
- - castagneti da frutto
- - boschi d'alto fusto
- assetti vegetazionali
- - boschi
- - boschi a prevalenza di castagno
- - boschi a prevalenza di faggio
- - boschi a prevalenza di latifoglie e conifere
- - aree a vegetazione arbustiva e boschiva in evoluzione
- sistema del verde urbano e sistemi di connessione
- - parchi urbani
- - corridoi ecologici fluviali
- - vegetazione ripariale
- - aree umide costituite dagli specchi d'acqua collinari
- emergenze vegetazionali
- c) la Struttura insediativa, ovvero città e insediamenti minori, sistemi infrastrutturali, artigianali, industriali e tecnologici, che comprende le seguenti Componenti:
- struttura insediativa di formazione storica:
- - centro storico di Rocca
- - centri e nuclei storici
- - edifici di interesse storico e architettonico (elenco 1)
- - edificato al catasto Leopoldino
- - architetture rurali di rilevante interesse (elenco 2)
- patrimonio edilizio esistente
- - edificato al 1954
- - insediamenti prevalentemente residenziali
- - insediamenti prevalentemente produttivi
- manufatti ed Immobili di valore identitario
- - cappelle
- - lavatoi
- - tabernacoli
- - i luoghi della memoria
- attrezzature di interesse socio- culturale
- - Biblioteca comunale Bartolomeo della Fonte
- - Museo della linea gotica Ponte all'Agna
- - Teatro Sala Banti
- - Teatro "La Gualchiera"
- - Centro visita di Bagnolo
- Rete infrastrutturale
- - assi di impianto
- - strade penetrazione di fondovalle
- - viabilità esistente al 1954
- - itinerari ciclabili
- Componenti di interesse storico culturale e ambientale
- - tracce della centuriazione romana
- - asse di simmetria di Selvavecchia
- - aree di interesse archeologico
- - area di salvaguardia ambientale del Monteferrato
- Elementi di valore paesaggistico percettivo
- - punti di vista panoramici
- - percorsi panoramici e naturalistici
- - linee di crinale
- struttura insediativa di formazione storica:
- d) la Struttura agro-forestale, ovvero i boschi, pascoli, campi e relative sistemazioni nonché i manufatti dell'edilizia rurale, che comprende le seguenti componenti:
- Colture agrarie tradizionali
- - oliveti
- - vigneti
- - aree con indirizzo produttivo misto (frutteti)
- - prati stabili
- Elementi del paesaggio agrario
- - sistemazioni idraulico agrarie (ciglioni, terrazzi e muri a secco)
- - seminativi irrigui e non irrigui
- - alberature a corredo della viabilità storica
- - lberi monumentali
- Colture agrarie tradizionali
4. Il Piano Strutturale riconosce le risorse sopra elencate come componenti identitarie del patrimonio territoriale e le tutela e valorizza nello Statuto del Territorio ed in particolare mediante la disciplina delle invarianti strutturali di cui agli articoli da 9 a 13 del Capo 2 del presente Titolo. I successivi atti di governo del territorio, ed in primo luogo il Piano Operativo, disciplinano il patrimonio territoriale e le sue componenti in conformità alla disciplina statutaria del PS e tenendo conto dei seguenti specifici indirizzi:
- - indicare per le cave dismesse le modalità di preliminare messa in sicurezza, di riqualificazione ambientale e di recupero funzionale;
- - dettagliare l'individuazione delle emergenze vegetazionali e individuare specifica disciplina che ne assicuri la massima tutela e dia indicazioni per la loro cura, mantenimento e eventuale integrazione;
- - definire specifica disciplina per l'Area di salvaguardia ambientale del Monteferrato, tenendo a riferimento il Piano Paesistico approvato con DCR 27 Febbraio 1996, n° 67.
- - definire in una scala di maggior dettaglio, nell'ambito della struttura insediativa di formazione storica, il perimetro dei centri e nuclei storici e dei relativi ambiti di pertinenza e disciplinare i tessuti storici come indicato al successivo Art. 15;
- - verificare ed aggiornare, nell'ambito dell'edificato storico, urbano e rurale, la classificazione di valore degli edifici e dei complessi edilizi, e dei relativi spazi pertinenziali e disciplinare gli interventi ammissibili nel rispetto dei valori storico architettonici, paesaggistici e testimoniali;
- - verificare ed aggiornare, la classificazione delle architetture rurali di rilevante interesse, e dei relativi intorni ambientali al fine di assicurare una disciplina degli interventi urbanistici ed edilizi compatibile con i caratteri tipologici ed i valori architettonici riconoscibili. Per il valore storico documentale riconosciuto a questi edifici, sono possibili interventi edilizi, anche preordinati al mutamento delle destinazioni d'uso, che mantengano inalterati lo schema distributivo originario, la tipologia costruttiva ed i materiali e le finiture attuali. Il PO deve dettare delle norme che tutelino sia l'edificio sia l'area di pertinenza del medesimo, gli interventi ammissibili devono mantenere o ripristinare la morfologia originaria della suddetta mantenendone in carattere rurale.
- - precisare il perimetro di ville, parchi e giardini storici e delle aree storicamente e funzionalmente connesse a tali emergenze;
- - precisare la localizzazione e definire le modalità di intervento sui manufatti e immobili di valore identitario;
- - precisare la localizzazione e definire le modalità di intervento sulla rete infrastrutturale;
- - definire norme di tutela dei tracciati storici e degli assi fondativi;
- - indicare apposita disciplina per la realizzazione degli interventi edilizi riguardanti le aree a rischio archeologico e per gli scavi riguardanti i beni immobili tutelati con Decreto del MiBAC oppure ope legis, ai fini di preservare eventuali ritrovamenti archeologici;
- - tutelare e valorizzare egli elementi di valore paesaggistico percettivo, in particolare i punti di vista panoramici, i percorsi caratterizzati da una forte intervisibilità, le linee di crinale;
- - indicare le modalità di manutenzione e conservazione delle tipiche sistemazioni idraulico agrarie del paesaggio rurale.
5. L'identificazione del Patrimonio Territoriale ha valore ricognitivo e interpretativo delle strutture territoriali e delle componenti identitarie costitutive e caratterizzanti il territorio e richiede un costante aggiornamento in relazione alla sue dinamiche evolutive ovvero all'eventuale trasformazione delle sue componenti, con le modalità di cui all'articolo 6 della presente disciplina di piano.
6. Il Patrimonio Territoriale comprende il Patrimonio Culturale costituito dai beni culturali e paesaggistici di cui al D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 e il paesaggio, così come definito dall'articolo 131 del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42.