Disciplina del Piano Strutturale 2019


Art.37 Il Territorio urbanizzato

1. Il territorio urbanizzato, ai sensi dell'Art. 4 LR 65/2014, è costituito dai centri e dai nuclei storici, dalle aree edificate con continuità dei lotti a destinazione residenziale, industriale e artigianale, commerciale, direzionale, di servizio,turistico-ricettiva, le attrezzature ed i servizi, i parchi urbani, gli impianti tecnologici, i lotti e gli spazi inedificati interclusi dotati di opere di urbanizzazione primaria

2. Il PS detta indirizzi, al Piano Operativo ed ai successivi atti di governo del territorio per la disciplina del territorio urbanizzato, sulla base della disciplina statutaria, in particolare gli artt.12, 14, 15 e 21, e degli obiettivi generali e strategici, sia di livello sovracomunale che di livello comunale.

3. Il territorio urbanizzato, comprende il sistema insediativo riconosciuto come ambito di paesaggio locale all'art 21 delle presenti NTA. Il sistema insediativo si articola nei seguenti ambiti territoriali, ambito residenziale e ambito produttivo, che contengono gli Indirizzi per le politiche territoriali, riferite all'intero territorio comunale.

4. Ambito residenziale

4.1. Comprende le parti della città a prevalente o esclusiva funzione residenziale, con presenza di spazi pubblici e di attività commerciali, terziarie e di servizio, ma anche le aree di frangia, prive di continuità e di connessioni con i tessuti consolidati o periferici, irrisolte negli assetti morfologici e funzionali interni e nelle relazioni con il territorio rurale del contorno.

La strategia definita dal PS per il sistema residenziale è volta a soddisfare, principalmente attraverso il recupero, la domanda di abitazioni legata alle giovani coppie e gli anziani, alla polverizzazione dei nuclei familiari, con particolare riguardo per le fasce sociali più deboli, e a rafforzare il ruolo identitario dei tre centri abitati di Montemurlo, Oste e Bagnolo quali capisaldi urbani principali.

4.2. Obiettivi strategici di riferimento

Gli obiettivi strategici di riferimento per qualificare il sistema insediativo residenziale, che sono recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal PO, anche attraverso incentivi e specifiche disposizioni di carattere edilizio e urbanistico, sono quelli di seguito elencati:

  • - la tutela e la valorizzazione dei nuclei storici che rappresentano gli aggregati fondativi del territorio anche attraverso il recupero e rifunzionalizzazione di parti non utilizzate o abbandonate.
  • - la definizione di previsioni in grado di assicurare la corretta gestione degli insediamenti di impianto storico, perseguendo la manutenzione, il recupero e la riqualificazione qualitativa e funzionale del patrimonio edilizio esistente e dei relativi spazi pertinenziali;
  • - favorire il miglioramento, la qualificazione e l'incremento delle dotazioni qualitative, prestazionali e quantitative del patrimonio edilizio esistente, anche in funzione di migliorare l'attrattività dei contesti urbani per l'accoglienza di nuovi nuclei familiari, mediante la definizione di una specifica disciplina che favorisca il riuso, la rigenerazione e l'adeguamento, tipologico, tecnologico e funzionale degli edifici;
  • - valorizzazione dell'identità dei tre abitati di Montemurlo, Oste e Bagnolo, mediante il recupero e la creazione di luoghi centrali quali perni del sistema degli spazi pubblici e l'insediamento di nuovi esercizi di vicinato lungo le vie individuate come centro commerciale naturale in ciascuna UTOE.
  • - incentivare il trasferimento in zona industriale delle imprese produttive che operano all'interno delle zone residenziali, tramite operazioni di sostituzione urbanistica che sostituiscano l'insediamento industriale con insediamenti compatibili con il carattere residenziale delle aree;
  • - assicurare la riqualificazione e/o rigenerazione, anche con strutturali interventi di "rottamazione" delle aree urbane degradate (variamente costituite da tessuti, insediamenti, edifici e manufatti) caratterizzate da evidenti e riscontrate condizioni di dequalificazione socio - economica o urbanistica, da elementi di criticità e problematicità connessi con la perdita d'uso, l'incuria o l'abbandono, ovvero costituite da parti obsolete, incongrue, decontestualizzate, prive di impianto, di scadente qualità architettonica e formale;
  • - garantire l'efficace e fattiva declinazione delle previsioni di sviluppo insediativo, che partendo dalla considerazione dagli spazi aperti inedificati, dei lotti interclusi e delle aree libere interne, definisca un disegno complessivo degli assetti insediativi ed infrastrutturali comprensivo della contestuale realizzazione degli spazi pubblici, degli standard urbanistici e delle dotazioni territoriali.;
  • - aumentare anche mediante l'applicazione dei principi di compensazione o perequazione urbanistica l'attuale dotazione di aree pubbliche destinate alla definizione di politiche e conseguenti azioni di qualificazione e sviluppo insediativo;
  • - incrementare la qualità e la dotazione ambientale del "gradiente verde" degli insediamenti esistenti con la prioritaria riqualificazione delle aree marginali e di frangia, assicurando la contestuale tutela degli elementi caratterizzanti e continui del paesaggio, mediante l'eliminazione di eventuali funzioni incompatibili, l'inserimento di nuove funzioni qualificanti e la ridefinizione dei margini urbani.

4.3. Indirizzi del PS

Sono indirizzi del PS per i successivi atti di governo del territorio ed in primo luogo per il PO:

  • - prevedere una Disciplina che disponga:
    • - il recupero dell'impianto urbanistico originario dei nuclei storici, mediante la conservazione degli assetti originari e, previo uno studio particolareggiato che analizzi i rapporti tra edifici, pertinenze e percorsi;
    • - il recupero degli edifici storici che ne mantenga la tipologia originaria, previa analisi degli stadi successivi di ampliamento, e la conservazione delle caratteristiche strutturali e dell'impianto tipologico. Il rilievo e l'analisi dell'edificio e del suo intorno ambientale saranno preliminari necessari per ogni decisione in merito ai lavori ammissibili.
    • - riguardo all'edilizia esistente, che gli interventi di ampliamento degli edifici si inseriscano in modo armonico nel contesto insediativo, indicando gli allineamenti da rispettare, le quinte urbane da completare, le regole per interventi di sopraelevazione e frazionamento degli edifici.
  • - dato che l'identità del sistema residenziale deve essere focalizzata sui tre ambiti di Montemurlo capoluogo, Bagnolo ed Oste, ogni ambito deve avere sufficienti aree scolastiche, sportive e verdi di quartiere. Il PO pertanto deve prioritariamente individuare spazi ed edifici pubblici in grado di costituire un nucleo di aggregazione sociale e di riconoscimento della propria identità per la comunità locale; in secondo luogo, deve curare l'individuazione dei percorsi finalizzati alla fruizione del centro e delle aree di connessione verde tra gli insediamenti della piana
  • - consolidare la presenza e favorire l'insediamento di nuovi esercizi di vicinato lungo le vie individuate come centro commerciale naturale in ciascuna UTOE. Il Piano Operativo potrà stabilire una specifica disciplina per il reperimento dei parcheggi.
  • - individuare le eventuali condizioni di degrado urbanistico e/o di incompatibilità delle funzioni produttive in rapporto ai tessuti contermini e alla dotazioni territoriali esistenti, con specifico riferimento alla prossimità degli insediamenti residenziali, definendo previsioni ed interventi che ne consentano la prioritaria delocalizzazione, ovvero la dismissione, in favore di funzioni ritenute compatibili, con la seguente indicazione delle misure di perequazione e compensazione eventualmente ritenute necessarie;
  • - individuare una disciplina specifica per le aree produttive limitrofe ai tessuti residenziali in merito alle funzioni ammissibili prevedendo il contenimento degli eventuali emissioni inquinanti entro i limiti stabiliti per la residenza;
  • - gli interventi di riqualificazione urbanistica e di nuova costruzione dovranno favorire la realizzazione delle attrezzature previste nel sistema degli spazi pubblici e la realizzazione, l'incremento e la diversificazione dell'offerta di abitazioni con l'eventuale acquisizione gratuita all'amministrazione comunale di spazi urbanizzati da destinare alla realizzazione di edilizia residenziale pubblica e/o alla realizzazione di spazi, infrastrutture e attrezzature di interesse generale e di pubblica utilità.
  • - dovrà essere previsto negli insediamenti nelle aree di nuovo impianto, di sostituzione edilizia o riqualificazione funzionale che tali interventi abbiano come obiettivo di qualità un uso intensivo delle tecnologie a basso consumo energetico e a minor impatto ambientale.
  • - tutelare e valorizzare gli spazi aperti, i parchi e i giardini (pubblici e privati) di valore storico, documentale e testimoniale, nonché quelli che per consistenza, localizzazione spaziale e caratterizzazione vegetazionale, che costituiscono importanti aree di connessione ambientale con il territorio aperto;
  • - definire un programma per l'abbattimento delle barriere architettoniche e per migliorare l'accessibilità ai servizi e alle attrezzature pubbliche a partire dai percorsi inadeguati evidenziati nella tav QP06 - "Mappa dell'accessibilità dei percorsi per la fruizione delle funzioni pubbliche";
  • - individuare le attrezzature pubbliche, i servizi di interesse generale, gli spazi aperti pertinenziali e gli impianti con funzioni pubbliche e di uso pubblico esistenti, definendo indicazioni per l'adeguamento degli edifici e dei manufatti, per il miglioramento qualitativo e formale degli spazi aperti, nonché prescrizioni per la valorizzazione, razionalizzazione e/o l'incremento della consistenza dimensionale delle dotazioni;
  • - riqualificare gli insediamenti e i relativi margini urbani, previa ricognizione e classificazione degli spazi aperti non edificati e non urbanizzati, dei fondi rurali abbandonati, non utilizzati e residuali che hanno perso le destinazioni d'uso agricole, dei lotti liberi interclusi e delle aree non insediate comunque dotate delle essenziali dotazioni territoriali, al fine di promuovere forme di utilizzazione ed eventuale trasformazione (pubblica e/o privata), secondo gli obiettivi e i criteri guida indicati per i diversi morfotipi, come previsto all'Art. 12;
  • - Evitare la crescita insediativa lineare, soprattutto lungo la vecchia Montalese, disponendo la conservazione dei varchi inedificati del territorio rurale, il potenziamento del sistema reticolare del verde urbano e la riqualificazione degli argini dei corsi d'acqua

5. Ambito produttivo

5.1 Comprende aree a prevalente od esclusiva funzione produttiva, destinate a sostenere le attività industriali ed artigianali del Comune. A loro è affidata la funzione di sostegno allo sviluppo e mantenimento delle condizioni di benessere economico della società locale. Il Piano Strutturale riconosce il ruolo fondamentale svolto dalle imprese presenti sul territorio nell'ambito del distretto pratese ed il carattere strutturale dell'industrializzazione della piana La strategia definita dal PS per l'ambito produttivo è volta a rinnovare e potenziare il sistema industriale locale riconoscendogli un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico di Montemurlo.

5.2. Obiettivi strategici di riferimento

Gli obiettivi strategici di riferimento per qualificare l'ambito produttivo di Montemurlo, che sono recepiti dalle politiche di settore della Amministrazione Comunale e dal PO, anche attraverso incentivi e specifiche disposizioni di carattere edilizio e urbanistico, sono quelli di seguito elencati:

  • - promuovere d'intesa con i comuni di Agliana e Montale, in linea con le strategie di sviluppo sovracomunale di cui al Tiolo IV delle presenti nta, la gestione unitaria delle aree Produttive;
  • - garantire la permanenza delle attività produttive industriali, artigianali, commerciali, direzionali, turistico - ricettive, e promuovere il loro sviluppo, mediante la definizione di specifiche discipline che favoriscano l'efficace manutenzione e gestione, ovvero l'adeguamento tipologico, tecnologico e funzionale degli edifici, dei manufatti delle infrastrutture e degli impianti;
  • - favorire il pieno e fattivo utilizzo del patrimonio edilizio produttivo esistente, con particolare riferimento ai volumi ed ai contenitori inutilizzati nella città consolidata, in modo da ampliare l'offerta di mercato, anche favorendo lo sviluppo di nuove forme di impresa, incentivando il comparto terziario, la libera professione e le iniziative del terzo settore, garantendo la flessibilità nel cambio d'uso da una funzione all'altra, o per l'esercizio dell'attività d'impresa.
  • - promuovere la formazione di aree produttive ecologicamente attrezzate - APEA, anche nelle zone del tessuto produttivo consolidato
  • - assicurare la riqualificazione e/o rigenerazione, anche con interventi di "rottamazione" delle aree urbane degradate, caratterizzate da evidenti condizioni di dequalificazione socio - economica o urbanistica, da elementi di criticità e problematicità connessi con la perdita d'uso, l'incuria o l'abbandono, ovvero costituite da parti obsolete, incongrue, decontestualizzate, prive di impianto, e di scadente qualità architettonica e formale;
  • - garantire l'efficace e fattiva declinazione delle previsioni di sviluppo insediativo, che partendo dalla considerazione dagli spazi aperti inedificati, dei lotti interclusi e delle aree libere interne, definisca un disegno complessivo degli assetti insediativi ed infrastrutturali, comprensivo della contestuale realizzazione degli spazi pubblici e delle dotazioni territoriali; Le aree ancora libere all'interno del sottosistema della produzione, sono destinate ad insediamenti industriali e terziari di servizio allo sviluppo produttivo; il loro utilizzo deve essere motivato sulla base delle esigenze dell'impresa che si intende insediare o delocalizzare.
  • - incrementare la qualità e la dotazione ambientale del "gradiente verde" degli insediamenti esistenti con la prioritaria riqualificazione delle aree marginali, assicurando la contestuale tutela degli elementi caratterizzanti e continui del paesaggio, mediante l'eliminazione di eventuali funzioni incompatibili, l'inserimento di nuove funzioni qualificanti e la ridefinizione dei margini urbani;
  • - promuovere la realizzazione di assi commerciali e il potenziamento dei poli commerciali esistenti secondo quanto previsto per il progetto prioritario "la riqualificazione degli assi e dei poli del commercio" riportato nei paragrafi seguenti. Non è prevista all'interno del territorio comunale la realizzazione di nuove grandi strutture di vendita. L'eventuale realizzazione di aggregazioni di medie strutture di vendita, potrà avvenire prioritariamente attraverso operazioni di riconversione/sostituzione degli edifici produttivi esistenti o potenziamento dei poli commerciali esistenti, previa verifica di sostenibilità ai sensi dell'Art. 26 della Lr 65/2014.
  • - individuare una disciplina urbanistica adeguata per la gestione degli isolati residenziali esistenti nei tessuti produttivi

5.3. Indirizzi del PS

Sono indirizzi del PS per i successivi atti di governo del territorio ed in primo luogo per il PO:

  • - dare attuazione agli obiettivi riportati nel Protocollo d'intesa stipulato con Montale ed Agliana, ed indicati nelle strategie di sviluppo sovracomunale di cui al precedente titolo IV delle presenti nta.
  • - prevedere il riordino della viabilità e della sosta con l'inserimento di infrastrutture adeguate alla movimentazione del trasporto merci, la razionalizzazione degli accessi alle singole aree e ed ai comparti nel loro insieme, allo scopo di fluidificare la maglia viaria principale di servizio agli insediamenti stessi; la creazione di fermate attrezzate per il servizio di trasporto pubblico di collegamento con la stazione di Montale.
  • - garantire il sostegno alla digitalizzazione delle imprese, l'utilizzo della banda larga, nell'ambito del potenziamento generale delle tecnologie della informazione e della comunicazione;
  • - individuare una adeguata disciplina degli interventi ammissibili sugli edifici esistenti che garantisca la permanenza e lo sviluppo delle funzioni produttive, anche con previsioni volte all'incremento delle dotazioni funzionali e prestazionali degli immobili, individuando categorie e tipologie di intervento che consentano la manutenzione, la ristrutturazione, la sostituzione, l'ampliamento, ovvero gli interventi pertinenziali necessari allo svolgimento delle attività di impresa (volumi tecnici, strutture e manufatti temporanei, impianti e tecnologie specializzate, logistica, ecc.), con particolare riguardo per gli interventi di adeguamento degli immobili alle esigenze di sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • - realizzare e gestire in modo unitario ed integrato le infrastrutture ed i servizi idonei a garantire la prevenzione dall'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, la tutela della salute e della sicurezza, la riduzione delle pressioni ambientali, il contenimento del rumore e la corretta gestione dell'intero ciclo dei rifiuti, nonché il risparmio e l'efficienza energetica.
  • - prevedere incentivi per la sostituzione degli edifici esistenti, finalizzata ad un rinnovo dell'edificato ormai obsoleto e degradato;
  • - prevedere una specifica disciplina per l'attuazione delle aree libere potenzialmente edificabili presenti nel distretto industriale, il cui utilizzo dovrà avvenire, sulla base delle esigenze dell'impresa che si insedia e di un programma di investimento industriale, coerente con gli obiettivi che assumerà il Piano Operativo in merito alla riqualificazione degli abitati, alla differenziazione delle attività di distretto ed alla crescita tecnologica per il quinquennio di validità;
  • - nelle aree di completamento edilizio, dovranno essere adottate soluzioni progettuali di qualità funzionale, estetica e paesaggistica in grado di assicurare il più congruo inserimento dei nuovi manufatti nei comparti interessati, con specifica attenzione alla qualità architettonica e tipologica, agli arredi urbani e vegetazionali, ma anche alla riduzione del fabbisogno energetico ed idrico, all'incremento dell'utilizzazione di energie e risorse idriche rinnovabili, alla ulteriore incremento della raccolta differenziata.
  • - Aumentare il gradiente verde delle aree produttive, previo riconoscimento degli spazi aperti che - per consistenza, localizzazione spaziale e caratterizzazione vegetazionale - costituiscono importanti aree per il potenziamento e il mantenimento del verde urbano degli insediamenti e delle connessioni ambientali con il territorio aperto.
  • - riqualificare gli insediamenti e i relativi margini urbani, previa ricognizione e classificazione degli spazi aperti non edificati e non urbanizzati, dei fondi rurali abbandonati, non utilizzati e residuali che hanno perso le destinazioni d'uso agricole, dei lotti liberi interclusi e delle aree non insediate comunque dotate delle essenziali dotazioni territoriali, al fine di promuovere forme di utilizzazione ed eventuale trasformazione (pubblica e/o privata), secondo gli obiettivi e i criteri guida indicati per i tessuti produttivi.
  • - Individuare specifici ambiti, distribuiti lungo i principali assi viari, in cui prevedere apposita una disciplina delle funzioni che consenta l'inserimento di attrezzature commerciali mediante la conversione degli edifici esistenti, sulla base di uno studio dettagliato delle infrastrutture stradali esistenti della dotazione di spazi di sosta e a condizione che siano rispettate le condizioni,
  • - prevedere una specifica normativa per gli isolati residenziali situati all'interno dei tessuti produttivi, che consenta il mantenimento delle famiglie esistenti, e che favorisca la conversione verso usi compatibili del tessuto produttivo che li circonda, prediligendo attività direzionali ricettive o di servizio per l'impresa;

6. La disciplina di tali ambiti, le perimetrazioni dei quali saranno definite dal PO, costituisce quadro di riferimento per l'elaborazione e definizione dei successivi atti di governo del territorio ed in primo luogo per il PO, e non ha valore conformativo del regime dei suoli.

7. Il PS, nell'ambito del territorio urbanizzato, individua i seguenti progetti prioritari di riqualificazione e rigenerazione urbana che sono indicati nella Tav.QP05:

  • - la creazione e potenziamento di poli urbani e servizi
  • - la riqualificazione degli assi e dei poli del commercio
  • - la riqualificazione dei margini urbani
  • - la riqualificazione diffusa delle aree degradate

7.1 La creazione ed il potenziamento di poli urbani e di servizi, è finalizzato a consolidare la struttura reticolare e policentrica del sistema insediativo locale attraverso il consolidamento o la creazione di centralità urbane e di poli specializzati di attrezzature e di servizi, secondo le indicazioni di Tav.QP05.

In particolare il progetto riguarda:

  • - la realizzazione del "Nuovo centro cittadino di Montemurlo nell'area dell'ex campo sportivo - ex PG1", in linea con quanto previsto da PIU - progetto di innovazione urbana M+M, presentato assieme al Comune di Montale;
  • - la creazione di un centro per la frazione di Oste, mediante interventi di rigenerazione urbana nell'area della "ex fabbrica rossa";
  • - il potenziamento delle infrastrutture nell'area della Bicchieraia, ex area IRF1, che consentirebbe la riqualificazione complessiva della zona, soprattutto grazie alla realizzazione, su via Tagliamento, di una struttura socio-sanitaria pensata in particolare per la popolazione anziana, e destinata a rispondere anche alle esigenze dei comuni limitrofi.

7.2 La riqualificazione ed il potenziamento degli assi e dei poli del commercio, è finalizzata ad elevare la qualità e l'attrattività dei centri commerciali naturali dei 3 centri abitati, da attuare anche sulla base delle indicazioni dell'Art. 29 della Disciplina del Piano del PIT; inoltre è indirizzata a riqualificare, potenziare ed attrezzare i due principali ambiti commerciali del Comune: l'area commerciale di Bagnolo in via di Vittorio, e l'asse di via Milano-via Scarpettini, caratterizzati dalla presenza di numerose attività commerciali che per la maggior parte sono andate a riutilizzare edifici industriali dismessi.

7.3 La riqualificazione dei margini urbani da perseguire con azioni coerenti di riordino, completamento e cucitura dei tessuti urbani sfrangiati sul confine fra città-campagna con prioritaria attenzione ai margini del capoluogo, della frazione del Mulino, del complesso di San Carlo e del margine nord di Oste, come indicato nella Tav.QP05.

7.4 La riqualificazione diffusa delle aree degradate è da perseguire con prioritaria attenzione alle aree degradate poste in luoghi strategici per la riqualificazione del tessuto residenziale e ai manufatti produttivi dismessi e sottoutilizzati, collocati in contesti inidonei, come specificato nella successiva disciplina delle UTOE.

8. il PO individua e perimetra le aree degradate negli ambiti e nei contesti sopraindicati e ne definisce le condizioni di degrado ai sensi dell'Art.123 della LR 65/2014;

9. Il Piano Operativo dà coerente attuazione alle indicazioni del PS relative agli interventi di riqualificazione e di rigenerazione urbana sopraindicati, commisurandoli all'arco temporale di validità del piano ed attivando le iniziative e gli accordi, anche di livello sovracomunale, necessari alla loro realizzazione. Il PO può inoltre definire e prevedere ulteriori interventi di riqualificazione urbana aventi analoghi contenuti e finalità

Ultimo aggiornamento 25 Gennaio 2021