Disciplina del Piano Strutturale 2019


Art.13 Invariante strutturale IV : i caratteri morfotipologici dei paesaggi rurali

1. Il territorio di Montemurlo è in larga parte interessato da un paesaggio rurale che presenta ancora, sopratutto nelle zone collinari e pedecollinari, una forte permanenza di alcuni caratteri originari comuni: uno stretto rapporto fra sistema insediativo e territorio agricolo, la persistenza dell'infrastruttura rurale e della maglia agraria storica, un complesso mosaico degli usi del suolo che sta alla base della biodiversità diffusa sul territorio e dell'alta qualità del paesaggio.

2. Obiettivo generale dell'invariante, indicato dalla disciplina del PIT/PPR, è salvaguardare e valorizzare il carattere multifunzionale dei paesaggi rurali, in quanto comprendono valenze estetico percettive, rappresentano importanti testimonianze storico-culturali, svolgono insostituibili funzioni di connettività ecologica e di presidio dei suoli, sono luogo di produzioni agro-alimentari di qualità e di eccellenza, costituiscono una rete di spazi aperti potenzialmente fruibile dalla collettività, oltre a rappresentare per il futuro una forte potenzialità di sviluppo economico.

Tale obiettivo è da perseguire con le azioni indicate al comma 2 dell'Art.11 della Disciplina del PIT/PPR.

3. Nel territorio del Comune di Montemurlo, il PS individua i seguenti morfotipi rurali e li rappresenta nella tav.QP02 in conformità alle classificazioni ed indicazioni dell'Abaco dell'invariante IV del PIT:

  • MORFOTIPI DELLE COLTURE ERBACEE
    • 5. Morfotipo dei seminativi semplici a maglia medio-ampia di impronta tradizionale
    • 6. Morfotipo dei seminativi semplificati di pianura o fondovalle
  • MORFOTIPI DELLE COLTURE ARBOREE
    • 12. Morfotipo dell'olivicoltura
  • MORFOTIPI COMPLESSI DELLE ASSOCIAZIONI COLTURALI
    • 16. Morfotipo del seminativo e oliveto prevalenti di collina
    • 17. Morfotipo del seminativo, oliveto e vigneto di pianura e delle prime pendici collinari
    • 20. Morfotipo del mosaico colturale complesso a maglia fitta di pianura e delle prime pendici collinari
  • MORFOTIPI FRAMMENTATI DELLA DIFFUSIONE INSEDIATIVA
    • 22. Morfotipo dell'ortoflorovivaismo

4. Il PS, sulla base delle caratteristiche, dei valori e delle criticità indicati per i morfotipi rurali nell'Abaco dell'invariante IV e nella scheda Ambito di paesaggio 06 Firenze - Prato - Pistoia del PIT, indica per per ciascun morfotipo rurale, le azioni elencate dal PIT/PPR e le regole, basate su tali azioni, di utilizzazione manutenzione e trasformazione, da declinare nei successivi atti di governo del territorio.

5. Morfotipo dei seminativi semplici a maglia medio-ampia di impronta tradizionale (ambiti di Javello e Guzzano):

Il morfotipo si associa a morfologie piuttosto addolcite che danno luogo a orizzonti paesaggistici ampi ed estesi, morbidamente articolati. È caratterizzato dalla predominanza del seminativo semplice e del prato da foraggio, da una maglia agraria ampia di tipo tradizionale, ovvero non riconducibile a fenomeni di semplificazione paesistica ma dipendente da caratteristiche strutturali del paesaggio, e dalla presenza di un sistema insediativo a maglia rada. Corrisponde quindi alle ampie radure a seminativo delle località di Guzzano e Javello.

L'area di Guzzano è caratterizzata dalla presenza di alcune delle più belle architetture rurali di Montemurlo, e dalla buona conservazione del sistema di percorsi che le collegavano, mentre il sistema dei terrazzamenti denuncia l'inizio di un degrado preoccupante:si tratta tuttavia di un piccolo sistema di case coloniche mezzadrili che potrebbe essere integralmente recuperato, in un contesto ambientale di elevato valore, qualora l'uso residenziale o agrituristico degli edifici fosse combinato all'obbligo di mantenere le sistemazioni dei terreni ancora rilevabili.

L'area di Iavello comprende la villa fattoria di Iavello e l'insieme dei fabbricati colonici ad essa collegati, di eccezionale importanza storica, ambientale ed architettonica: costituiscono un insieme unico da considerare complessivamente per la valutazione degli interventi ammissibili ed il recupero del degrado in atto. Sia per la posizione morfologica dei luoghi sia per il numero e la qualità degli edifici esistenti il complesso si presta a una vocazione turistica ricettiva.

Indicazioni per le azioni:

  • - tutelare il rapporto tra sistema insediativo rurale storico e paesaggio agrario evitando alterazioni dell'integrità morfologica dei luoghi;
  • - evitare interventi di dispersione insediativa che comportino compromissioni della sua struttura d'impianto;
  • - disincentivare le operazioni di frazionamento dei terreni;
  • - conciliare la manutenzione dei caratteri strutturanti il mosaico agroforestale con un'agricoltura innovativa, che coniughi vitalità economica con ambiente e paesaggio, da conseguire favorendo ove possibile, la conservazione delle colture a seminativo;
  • - preservare nei contesti in cui sono storicamente presenti - siepi, alberature, lingue e macchie boscate, che costituiscono la rete di infrastrutturazione ecologica e paesaggistica
  • - incentivare la ricostituzione nei territori che ne risultano scarsamente equipaggiati e nei contesti più marginali, contrastare fenomeni di abbandono colturale con conseguente espansione della vegetazione arbustiva e della boscaglia.

6. Morfotipo dei seminativi semplificati di pianura o fondovalle (aree della pianura coltivata):
Il morfotipo è caratterizzato da una maglia agraria di dimensione medio-ampia o ampia esito di operazioni di ristrutturazione agricola e riaccorpamento fondiario, con forma variabile dei campi. Rispetto alla maglia tradizionale, presenta caratteri di semplificazione sia ecologica che paesaggistica. Il livello di infrastrutturazione ecologica è generalmente basso, con poche siepi e altri elementi vegetazionali di corredo. Il morfotipo è spesso associato a insediamenti di recente realizzazione, localizzati in maniera incongrua rispetto alle regole storiche del paesaggio (per esempio in zone ad alta pericolosità idraulica), frequentemente a carattere produttivo-industriale. Spesso il morfotipo è presente in ambiti periurbani e può contribuire, potenzialmente, al loro miglioramento paesaggistico. Coincide con le aree a seminativo di pianura comprese tra le aree urbanizzate degli abitati di Oste, Montemurlo e Bagnolo e all'area agricola tra l'Agna e il limite del territorio urbanizzato dell'abitato di Montemurlo.

Indicazioni per le azioni:

  • - la conservazione degli elementi e delle parti dell'infrastruttura rurale storica ancora presenti (siepi, filari arborei e arbustivi, alberi isolati e altri elementi di corredo della maglia agraria; viabilità poderale e interpoderale; sistemazioni idraulico-agrarie di piano);
  • - la realizzazione di appezzamenti morfologicamente coerenti con il contesto paesaggistico (in termini di forma, dimensione, orientamento) ed efficienti sul piano della funzionalità idraulica dei coltivi e della rete scolante;
  • - il miglioramento del livello di infrastrutturazione paesaggistica ed ecologica della maglia dei coltivi attraverso l'introduzione di siepi, filari di alberi, a corredo dei confini dei campi, della viabilità poderale, delle sistemazioni idraulico-agrarie di piano;
  • - la ricostituzione di fasce o aree di rinaturalizzazione lungo i corsi d'acqua (per es. di vegetazione riparia) con funzioni di strutturazione morfologico-percettiva del paesaggio agrario e di miglioramento del livello di connettività ecologica;
  • - In ambito periurbano e nei contesti dove sono più accentuati i processi di consumo di suolo agricolo sono indicate le seguenti azioni:
  • - contrastare i fenomeni di dispersione insediativa, urbanizzazione a macchia d'olio e nastriformi, la tendenza alla saldatura lineare dei centri abitati e all'erosione del territorio rurale avviando politiche di pianificazione orientate al riordino degli insediamenti e delle aree di pertinenza, della viabilità e degli annessi;
  • - preservare gli spazi agricoli residui presenti come varchi inedificati nelle parti di territorio a maggiore pressione insediativa, valorizzandone e potenziandone la multifunzionalità nell'ottica di una riqualificazione complessiva del paesaggio periurbano e delle aree agricole intercluse;
  • - evitare la frammentazione delle superfici agricole a opera di infrastrutture o di altri interventi di urbanizzazione (grandi insediamenti a carattere produttivo-artigianale e commerciale) che ne possono compromettere la funzionalità e indurre effetti di marginalizzazione e abbandono colturale;
  • - rafforzare le relazioni di scambio e di reciprocità tra ambiente urbano e rurale valorizzando l'attività agricola come servizio/funzione fondamentale per la città, potenziando il legame tra mercato urbano e produzione agricola della cintura periurbana;
  • - operare per la limitazione o il rallentamento dei fenomeni di destrutturazione aziendale, incentivando la riorganizzazione delle imprese verso produzioni ad alto valore aggiunto e/o produzioni legate a specifiche caratteristiche o domande del territorio favorendo circuiti commerciali brevi.

12. Morfotipo dell'olivicoltura (aree coltivate della collina urbana)
Il morfotipo è caratterizzato dalla netta prevalenza di oliveti nel tessuto dei coltivi, raramente intervallati da piccoli vigneti o da appezzamenti a coltivazione promiscua. Copre generalmente versanti e sommità delle colline. Coincide quindi con tutte le parti della collina arborata che guardano verso la pianura da Cicignano fino a Bagnolo di Sopra e ad alcune radure dei versanti rivolti verso l'Agna.

Indicazioni per le azioni:

preservare la leggibilità della relazione morfologica, dimensionale, percettiva e, quando possibile, funzionale tra insediamento storico e il tessuto dei coltivi mediante:

  • - la tutela dell'integrità morfologica dei nuclei storici evitando espansioni che ne alterino la struttura d'impianto;
  • - la limitazione e il contrasto di fenomeni di dispersione insediativa nel paesaggio agrario che compromettano la leggibilità della struttura insediativa d'impronta mezzadrile;
  • - la conservazione di oliveti o di altre colture d'impronta tradizionale poste a contorno degli insediamenti storici in modo da definire almeno una corona o una fascia di transizione rispetto ad altre colture o alla copertura boschiva.
  • - preservare, ove possibile, i caratteri di complessità e articolazione tipici della maglia agraria dell'olivicoltura d'impronta tradizionale, favorendo lo sviluppo e il mantenimento di un'agricoltura innovativa che coniughi vitalità economica con ambiente e paesaggio, attraverso le seguenti azioni:
  • - nelle nuove riorganizzazioni del tessuto dei coltivi, la conservazione, quando possibile, degli elementi dell'infrastruttura rurale storica (con particolare riferimento alle sistemazioni idraulico-agrarie e alla viabilità poderale e interpoderale) o la realizzazione di nuovi percorsi o manufatti che preservino la continuità e l'integrità della rete;
  • - favorire la permanenza, ove possibile, di oliveti e di altre colture d'impronta tradizionale che caratterizzano in senso storico-identitario il mosaico agrario, che svolgono importanti funzioni di presidio idrogeologico e che costituiscono nodi della rete degli agroecosistemi;
  • - il mantenimento della funzionalità e dell'efficienza del sistema di regimazione idraulico-agraria e della stabilità dei versanti, da conseguire sia mediante la conservazione e manutenzione delle opere esistenti, sia mediante la realizzazione di nuovi manufatti di pari efficienza, coerenti con il contesto paesaggistico quanto a dimensioni, materiali, finiture impiegate;
  • - il contenimento dell'espansione del bosco sui coltivi scarsamente manutenuti o in stato di abbandono;
  • - la conservazione di siepi, filari, lingue e macchie di vegetazione non colturale che corredano i confini dei campi e compongono la rete di infrastrutturazione morfologica ed ecologica del paesaggio agrario;
  • - la manutenzione della viabilità secondaria poderale e interpoderale e della sua vegetazione di corredo per finalità sia di tipo funzionale che paesaggistico.

16. Morfotipo del seminativo e oliveto prevalenti di collina (ambito di Albiano):
Il morfotipo corrisponde all'area intorno Albiano ed è caratterizzato dall'alternanza di oliveti e seminativi, sia semplici che punteggiati di alberi sparsi. La maglia agraria è medio-fitta e articolata, con campi di dimensione contenuta e confini tra gli appezzamenti piuttosto morbidi. Un ruolo fondamentale nella strutturazione del paesaggio è stato svolto dall'influenza del sistema mezzadrile, ancora ben leggibile nella diffusione del sistema della fattoria appoderata che comprende una pluralità di manufatti edilizi tra loro assai diversificati per gerarchia, ruolo territoriale e funzione (fornaci, case coloniche; edifici di servizio come fienili, stalle, depositi per i prodotti agricoli). Qui si trova l'antico centro della media collina di Montemurlo. La posizione baricentrica sulla strada di controcrinale che univa le aree montane di Schignano e Migliana alla Valle dell'Agna condusse alla realizzazione della Chiesa di Albiano, anche a causa della numerosa popolazione del nucleo di Ciliegiole (oggi completamente scomparso), ed alla costruzione dell'annessa scuola rurale, oltre a motivare un piccolo nucleo di servizi per l'intera area montana. L'area è tuttavia in avanzato stato di degrado, sia per l'interruzione delle viabilità preesistenti, sia per l'avvio di un processo di parcellizzazione dei terreni che sta intaccando l'assetto territoriale precedente.

Indicazioni per le azioni:

  • - preservare la leggibilità della relazione morfologica, dimensionale, percettiva e - quando possibile - funzionale tra insediamento storico e tessuto dei coltivi mediante la tutela dell'integrità morfologica degli edifici storici;
  • - evitare fenomeni di dispersione insediativa nel paesaggio agrario che compromettano la leggibilità della struttura insediativa storica e la conservazione, ove possibile, degli oliveti alternati ai seminativi in una maglia fitta o medio-fitta, posti a contorno degli insediamenti storici, in modo da definire almeno una corona o una fascia di transizione rispetto ad altre colture o alla copertura boschiva;
  • - preservare, ove possibile, i caratteri di complessità e articolazione tipici della maglia agraria d'impronta tradizionale, favorendo un'agricoltura innovativa che coniughi vitalità economica con ambiente e paesaggio, attraverso nuove riorganizzazioni del tessuto dei coltivi, il mantenimento di una trama colturale media, la conservazione degli elementi dell'infrastruttura rurale storica (con particolare riferimento alle sistemazioni idraulico-agrarie e alla viabilità poderale e interpoderale) o la realizzazione di nuovi percorsi o manufatti che preservino la continuità e l'integrità della rete;
  • - mantenimento della funzionalità e dell'efficienza del sistema di regimazione idraulico-agraria e della stabilità dei versanti, da conseguire sia mediante la conservazione e manutenzione delle opere esistenti, sia mediante la realizzazione di nuovi manufatti di pari efficienza, coerenti con il contesto paesaggistico quanto a dimensioni, materiali, finiture impiegate;
  • - tutelare le siepi, filari, lingue e macchie di vegetazione non colturale che corredano i confini dei campi e compongono la rete di infrastrutturazione morfologica ed ecologica del paesaggio agrario e prevederne se necessario l'integrazione.
  • - prevedere la manutenzione della viabilità secondaria poderale e interpoderale e della sua vegetazione di corredo per finalità sia di tipo funzionale che paesaggistico.

17. Morfotipo del seminativo, oliveto e vigneto di pianura e delle prime pendici collinari (pendici del Monteferrato):
Il morfotipo si trova in aree di pianura o sulle prime pendici collinari ed è caratterizzato dall'associazione tra oliveti, seminativi (nudi o arborati con la presenza di alberi sparsi) e vigneti. La maglia agraria è medio-ampia o ampia, con appezzamenti di dimensioni consistenti di forma regolare e geometrica. I confini tra i campi appaiono piuttosto nettamente e variamente sottolineati, a seconda dei contesti, da vegetazione di corredo la cui presenza contribuisce a definire un buon livello di infrastrutturazione ecologica assieme a fasce e macchie boscate. Le colture specializzate a oliveto e vigneto sono per lo più di impianto recente, mentre quelle di impronta tradizionale sono fortemente residuali. Il tessuto dei coltivi è connesso a piccoli nuclei edilizi di forma compatta nelle parti collinari e a insediamenti successivi e contemporanei a sviluppo per lo più lineare lungo gli assi viari nelle parti pianeggianti. A Montemurlo tale morfotipo coincide con le prime pendici collinari comprese tra l'abitato di Bagnolo di Sopra e Villa Focanti.

Indicazioni per le azioni:

  • - mantenimento o la creazione di una maglia agraria di dimensione media, idonea alle esigenze della meccanizzazione, adeguatamente strutturata dal punto di vista morfologico e percettivo e ben equipaggiata sul piano dell'infrastrutturazione ecologica, fermo restando il mantenimento e lo sviluppo di un'agricoltura innovativa che coniughi vitalità economica con ambiente e paesaggio.
  • - promuovere, ove possibile, il mantenimento della diversificazione colturale data dalla compresenza di oliveti, vigneti e colture erbacee;
  • - prevedere la conservazione e integrazione del corredo vegetale che costituisce infrastrutturazione ecologica e paesaggistica della maglia agraria;
  • - ricostituire fasce o aree di rinaturalizzazione lungo i corsi d'acqua (per es.: vegetazione riparia) con la finalità di sottolineare alcuni elementi strutturanti il paesaggio sul piano morfologico e percettivo e di aumentare il grado di connettività ecologica;
  • - per i vigneti di nuova realizzazione o reimpianti, prevedere ove possibile l'orientamento dei filari secondo giaciture che assecondano le curve di livello o minimizzano la pendenza.
  • - preservare il sistema insediativo e l'infrastruttura rurale storica in termini di integrità e continuità con particolare riguardo alla rete della viabilità poderale e interpoderale;
  • - nella progettazione di cantine e altre infrastrutture e manufatti di servizio alla produzione agricola, perseguire la migliore integrazione paesaggistica valutando la compatibilità con la morfologia dei luoghi e con gli assetti idrogeologici ed evitando soluzioni progettuali che interferiscano visivamente con gli elementi del sistema insediativo storico, anche ricorrendo, ove possibile, all'impiego di edilizia eco-compatibile o ipogea.

20. Morfotipo del mosaico colturale complesso a maglia fitta di pianura e delle prime pendici collinari (aree a ridosso del torrente Agna):
Il morfotipo è caratterizzato dall'associazione di colture legnose (prevalentemente oliveti e vigneti) ed erbacee (seminativi) in appezzamenti di piccola o media dimensione che configurano situazioni di mosaico agricolo. Conservano un'impronta tradizionale nella densità della maglia che è fitta o medio-fitta, mentre i coltivi storici possono essere stati sostituiti da colture moderne (piccoli vigneti, frutteti, colture orticole). I tessuti interessati da questo morfotipo sono tra le tipologie di paesaggio agrario che caratterizzano gli ambiti periurbani, trovandosi spesso associati a insediamenti a carattere sparso e diffuso ramificati nel territorio rurale e ad aree di frangia. Il grado di diversificazione e infrastrutturazione ecologica è generalmente elevato e dipende dalla compresenza di diverse colture agricole inframmezzate da piccole estensioni boscate, da lingue di vegetazione riparia, da siepi e filari alberati che sottolineano la maglia agraria. Corrisponde principalmente con le aree di fondovalle limitrofe al corso dell'Agna dalla località Rapaccio fino a Villa Ravallane. Oltre a queste coincide con le aree agricole maggiormente frazionate e con colture eterogenee in località Popolesco.

Indicazioni per le azioni:

  • - contrastare l'erosione dello spazio agricolo avviando politiche di pianificazione orientate al riordino degli insediamenti e delle aree di pertinenza, della viabilità e degli annessi;
  • - evitare la frammentazione delle superfici agricole a opera di infrastrutture o di altri interventi di urbanizzazione che ne possono compromettere la funzionalità e la produttività;
  • - sostenere l'agricoltura anche potenziandone la multifunzionalità nell'ottica di una riqualificazione complessiva del paesaggio periurbano e delle aree agricole intercluse;
  • - rafforzare le relazioni di scambio e di reciprocità tra ambiente urbano e rurale valorizzando l'attività agricola come esternalità positiva anche per la città e potenziando il legame tra mercato urbano e produzione agricola della cintura periurbana;
  • - la tutela del sistema insediativo e dell'infrastruttura rurale storica in termini di integrità e continuità;
  • - la tutela e la conservazione, ove possibile, della maglia agraria fitta o medio-fitta che è particolarmente idonea a forme di conduzione agricola anche di tipo hobbistico, adatte agli ambiti periurbani (orti urbani, agricoltura di prossimità ecc.);
  • - la tutela e la manutenzione delle permanenze di paesaggio agrario storico;
  • - la conservazione, ove possibile, della diversificazione colturale data dalla compresenza di colture arboree ed erbacee;
  • - la preservazione delle aree di naturalità presenti (come boschi e vegetazione riparia) e dell'equipaggiamento vegetale della maglia agraria (siepi e filari alberati) incrementandone, dove possibile, la consistenza.

22. Morfotipo dell'ortoflorovivaismo (area del vivaio posta ad ovest di Oste):
Il morfotipo descrive un paesaggio fortemente artificializzato che, pur essendo costituito da spazi aperti, ha modificato il carattere agricolo e rurale tradizionale. Si tratta, infatti delle estese aree dedicate alle colture vivaistiche che si trovano principalmente nella piana pistoiese. I vivai, sia in vasetteria che in pieno campo, occupano quasi integralmente il territorio agricolo. Sul piano percettivo questo tipo di territorio può essere assimilato a un vasto giardino del quale possono apparire gradevoli alcuni aspetti di regolarità e ricchezza vegetazionale. Dal punto di vista produttivo, l'ortoflorovivaismo rappresenta un comparto economicamente molto vitale e di elevata redditività. Tuttavia aspetti di criticità sono rappresentati dalla impermeabilizzazione di parte dei suoli, dalla mancanza di formazioni vegetali non colturali e dunque dal basso livello di infrastrutturazione ecologica, dalla semplificazione in alcuni contesti della rete scolante, dalla diffusione delle colture vivaistiche stesse che il più delle volte si spingono fino a toccare i corsi d'acqua con relativa eliminazione delle fasce di vegetazione riparia, dai rischi di inquinamento che possono derivare dall'uso dei mezzi chimici. Tale rischio è rilevante laddove vi è una forte interconnessione tra attività vivaistiche e tessuto insediativo. Coincide quindi con tutte le aree a vivaio presenti nel territorio comunale di dimensioni consistenti. Queste si localizzano presso l'Agna tra la località Popolesco e l'area industriale di Oste.

Indicazioni per le azioni:

L'indicazione principale per questo morfotipo consiste nel migliorare la qualità ambientale e paesaggistica dell'ortoflorovivaismo mediante:

  • - la tutela e conservazione degli spazi non costruiti e non impermeabilizzati agricoli e naturali per il loro valore paesaggistico e ambientale;
  • - la tutela degli elementi di valore della rete di infrastrutturazione rurale storica ancora presenti (viabilità secondaria, rete scolante storica, vegetazione di corredo) e promozione di forme di incentivo finalizzate alla ricomposizione della sua continuità;
  • - - la messa a rete degli spazi aperti e non impermeabilizzati presenti, mediante la realizzazione di fasce di vegetazione non colturale con finalità ecologiche e paesaggistiche e di percorsi di fruizione lenta (pedonali, ciclabili) che ne potenzino l'accessibilità;
  • - la realizzazione di aree o fasce di rinaturalizzazione, soprattutto nei contesti più altamente artificializzati o a corredo dei corsi d'acqua, che possono rappresentare elementi strategici per la ricostituzione della rete ecologica;
  • - la riqualificazione morfologica delle aree contigue ai vivai anche con finalità di miglioramento delle attività logistiche;
  • - il consolidamento e definizione dei margini dell'edificato soprattutto in corrispondenza delle espansioni recenti, mediante interventi che mirino alla ricomposizione morfologica dei tessuti.

Regole di utilizzazione, manutenzione e trasformazione

La struttura agroforestale del territorio montemurlese costituisce una delle componenti più significative del paesaggio rurale: è pertanto necessario gestirla garantendo la permanenza dei suoi valori patrimoniali, attraverso il sostegno alle attività agricole, che devono rimanere decisamente prevalenti nel territorio rurale, e attraverso un'attenta regolamentazione delle altre attività, presenti o compatibili, che devono presupporre o recuperare una forte integrazione con le attività agricole e, comunque, con il paesaggio rurale storicizzato.

Tra le principali azioni da svolgere a questo scopo risulta opportuno:

  • - favorire una infrastrutturazione rurale continua e articolata, costituita da vegetazione ripariale, siepi, filari alberati, ciglioni inerbiti, muri a secco, conservando gli elementi storicizzati e favorendo l'equipaggiamento vegetazionale della viabilità minore e dei corsi d'acqua;
  • - favorire la riproduzione dell'ecomosaico caratteristico del paesaggio rurale storicizzato (colture arboree, seminativi, macchie di bosco, vegetazione ripariale), sostenendo la pluralità degli ordinamenti colturalii
  • - garantire e riproporre le sistemazioni idrauliche, ove possibile nelle forme tradizionali, quali componenti fondamentali degli assetti idrogeologici finalizzati alla difesa del suolo e alla sua utilizzazione agricola;
  • - contenere la diffusione del bosco e, ove possibile, recuperare agli usi agricoli i terreni con copertura boschiva recente.

Per quanto riguarda le aree dell'ortoflorovivaismo, poste ad ovest di Oste, che individuano un paesaggio fortemente artificializzato anche se gradevole dal punto di vista estetico-percettivo per l'aspetto curato delle colture, al fine di migliorare la qualità ambientale e paesaggistica dell'area e contenere le eventuali criticità presenti, dovranno essere messe in atto le azioni elencate per il morfotipo 22.

Ultimo aggiornamento 25 Gennaio 2021