Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale


Art. 48 Strategie di sistema e dei sottosistemi ambientali

1. L'ambito territoriale che si estende a nord del sistema delle colline terrazzate è la parte di territorio occupata dalle grandi estensioni boscate a partire dalle colline coltivate fino ai crinali del Pratomagno e dalle sorgenti con specifiche valenze ambientali, naturalistiche e storiche documentarie.

Il territorio che ha perso, per l'abbandono dell'economia di montagna, il suo ruolo strategico di controllo e gestione ambientale del territorio conserva ancora, ciò nonostante, gli antichi insediamenti dei borghi e castelli con tracce degli assetti agrari al contorno e una maglia viaria secondaria di collegamento in stato di degrado.

La presenza degli antichi borghi di Rocca Ricciarda, Modine, Gorgiti, Trappola, Casa, Casale, Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina caratterizza sotto l'aspetto storico-insediativo tutto l'intero sistema.

2. Obiettivi generali del sistema sono:

  • - il recupero di un più corretto equilibrio nei rapporti fra gli insediamenti, le aree agrarie al contorno, i boschi, il patrimonio culturale, il sistema delle acque e di tutte le risorse naturali più in generale;
  • - il miglioramento dell'accessibilità nell'interscambio fra edilizia sparsa, centri minori, fra loro e verso i centri dotati dei servizi essenziali;
  • - il recupero e la valorizzazione della maglia viaria recente e di antica formazione, dei percorsi rurali e delle strade forestali e dei sentieri;
  • - interventi di valorizzazione turistica;
  • - azioni che promuovono la permanenza della popolazione "stabile" con azioni tese ad invertire il fenomeno di "scivolamento" a valle dei residenti, favorendo il reinserimento "stabile" nei centri antichi minori ed il recupero del patrimonio edilizio esistente;
  • - azioni di tutela della interconnessione fra i vari ambiti a valenza naturalistica per la conservazione degli habitat ed il recupero delle continuità ecologiche;
  • - la tutela e la valorizzazione degli insediamenti antichi e delle testimonianze storiche e culturali favorendo azioni di recupero e riqualificazione urbanistico-edilzia, ambientali e del paesaggio;
  • - il rafforzamento del processo di difesa del territorio teso alla eliminazione del rischio idraulico, di prevenzione degli effetti franosi e da incendio, anche attraverso la salvaguardia ambientale degli ecosistemi;

3. Il sistema è articolato nei seguenti sottosistemi ambientali per ciascuno dei quali sono indicati gli obiettivi specifici e le funzioni compatibili:

  1. Sottosistema ambientale dei pascoli di crinale (AP09ps01);
  2. Sottosistema ambientale montano ad alto gradiente (AP09ps02);
  3. Sottosistema ambientale di Roveraia (AP09ps03);
  4. Sottosistema ambientale montano dei crinali secondari di Monte Cocollo (AP09ps04);
  5. Sottosistema ambientale dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio (AP09PS05).

All'interno del sistema sono state individuate le seguenti U.T.O.E

  1. U.T.O.E. nº 1 - Modine e Gorgiti
  2. U.T.O.E. nº 4 - Trappola, La Casa, Casale
  3. U.T.O.E. nº 5 - Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina

Art. 49 Sottosistema ambientale dei pascoli di crinale (AP09ps01)

1. Il sottosistema comprende la sottounità di paesaggio delle praterie e parte di quella del paesaggio montano ad alto gradiente delle faggete con il Poggio del Lupo, Poggio Varco Castelfranco, La Croce del Pratomagno, Poggio Massarecci, Cima Bottigliana e Monte Lori.

Questo sottosistema caratterizzato da forti elementi di naturalità e valore ambientale è completamente disabitato, con la sola presenza dell'edificio di proprietà dell'Ente Maggio Musicale Fiorentino collocato fra Monte Lori e l'Abetina dei Bardi. Il campione della dinamica dell'uso del suolo (tav. 3) evidenzia una persistenza degli usi con contenute aree di deforestazione e processi di forestazione con conifere. Tutte le zone boscate, ad esclusione delle conifere, sono incluse nei boschi di pregio come meglio precisato nella tav. 4.

Fra gli obiettivi generali di sistema assumono ruolo strategico specifico le azioni di rafforzamento del processo di difesa del territorio, dell'ambiente e del paesaggio.

2. Il sottosistema è da includere totalmente nelle zone con prevalente ed esclusiva funzione agricola, nell'ambito della applicazione della Legge Regionale n. 64/1995 e successive modificazioni con azioni previste per la tipologia relativa delle "aree marginali ad economia debole" individuate dal P.I.T e dal P.T.C.P. come normate dalla variante al P.R.G. (dele) n. 34 delle zone agricole del Comune di Loro (accoglimento osservazione n.33 a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1.

Funzioni compatibili e strategie all'interno del sottosistema sono:

  • - interventi finalizzati al mantenimento e recupero delle radure e del prato pascolo con ripristino delle aree abbandonate tese ad impedire l'avanzamento del bosco;
  • - interventi finalizzati a tutelare e garantire integralmente la conservazione delle risorse boscate di pregio e la stabilità dei versanti con mantenimento e miglioramento delle sistemazioni idraulico-agrarie;
  • - la realizzazione di percorsi escursionistici attrezzati in sintonia con la conservazione della risorsa ambientale, forestale, paesaggistica, floristica e della fauna;
  • - attività di allevamento, pastorizia e pascolo montano;
  • - recupero del patrimonio edilizio esistente con destinazione non agricola per attività connesse all'agricoltura o comunque compatibili con gli obiettivi indicati al precedente art. 48 per il territorio montano;
  • - interventi di recupero e riqualificazione della strada panoramica di pregio paesistico che delimita il sottosistema da quello ad alto gradiente montano. Il Regolamento Urbanistico individua lungo la strada gli interventi di riqualificazione paesaggistica ed ambientale, miglioramento forestale, con interventi sulle zone boscate non di pregio per la realizzazione di aree attrezzate per escursionismo e recupero delle visuali prospettiche alterate da interventi di forestazione recente;
  • - interventi di valorizzazione turistica.

3. Prescrizioni e disposizioni particolari:

  • - le presenti disposizioni sono prescrittive per il R.U.;
  • - È prescrittiva la conservazione dei boschi di pregio nella loro integrità ecologica
  • - le aree corrispondenti ai prato-pascoli montani indicati nelle tavole delle conoscenze del P.S. sono assunte come invarianti e quindi da tutelare integralmente così come le piante e i boschetti isolati al loro interno. In dette aree non è possibile costruire manufatti edilizi, ad esclusione delle costruzioni per allevamenti (ricoveri e recinti) così come regolati dalla variante (dele) al P.R.G. n. 34 delle zone agricole (accoglimento osservazione n.33a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1. Il Regolamento Urbanistico potrà meglio definire le tipologie ed i materiali privilegiando, comunque, forme e tipi in uso nella tradizione;
  • - il recupero delle costruzioni esistenti destinate al ricovero non potrà modificare gli elementi e le forme tradizionali ancora leggibili, adeguando ove necessario, gli edifici alle nuove esigenze nel rispetto del precedente alinea;
  • - è possibile il recupero dell'edificio di proprietà dell'Ente Maggio Musicale Fiorentino indicato con la sigla E.M.M. tav.15 solo per funzioni di turismo sociale e con servizi e funzioni in complementari con interventi volumetrici fino ad un massimo di mc. 1500 totali.
    Il Regolamento Urbanistico definirà le opere e gli interventi di miglioramento ambientale, gli elementi da sottoporre a valutazione in conformità del precedente art. 6.
    Il recupero dell'edificio dovrà portare ad una sostanziale rivisitazione tipologica e architettonica del complesso prevedendo un'adeguata viabilità e opere di inserimento paesaggistico ambientale nel rispetto del valore dei luoghi;
  • - è possibile la realizzazione dei progetti della Comunità Montana per i siti di interesse comunitario relativamente ai boschi di conifere ai pascoli di crinale e all'oasi di protezione faunistica nonché la realizzazione di aree attrezzate, attrezzature turistico-ricettive, di ristoro e ricreative previste nell'ambito di programmi proposti dall'Ente medesimo o da altri soggetti pubblici.
    Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie.
SOTTOSISTEMA AP09ps01 TAB.1
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 0 0 0
Turismo 0 1.500 1.500
Totale (mc) 0 1.500 1.500

Art. 50 Sottosistema montano ad alto gradiente (AP09ps02)

1. Il sottosistema comprende parte dei territori compresi nella sottounità di paesaggio pede-montano e montano ad alto gradiente con parte delle zone delle faggete montane.

All'interno ricade il sistema funzionale dei castelli con gli abitati di Modine, Gorgiti, Rocca Ricciarda, Trappola, La Casa, Casale, Trevane, La Villa, Chiassata e Anciolina.

Il Sottosistema, per la struttura e il valore degli insediamenti, le dinamiche socio-economiche e territoriali e la presenza di grandi valori ambientali e aesaggistici è espressione dei caratteri strutturali dell'intero sistema montano.

Le dinamiche dell'uso del suolo evidenziano anche in questa zona una forte persistenza d'uso nelle zone boscate, mentre nelle aree di transizione la propensione verso una forte dinamica naturale accompagnata da degrado, forestazione e coniferamento.

Nell'intorno degli abitati le dinamiche sono fortemente articolate con parametri di eccezionalità al cambiamento, alla dinamica naturale e all'abbandono. Molte zone boscate, escluse le conifere e quelle al contorno di Modine e Gorgiti sono incluse nei boschi di pregio.

Il principale carattere del sottosistema è la presenza di risorse naturali e risorse storico-culturali di grande qualità. Da un lato il sistema idrografico montano con le sorgenti e i corsi d'acqua principali, le grandi aree boscate con le marronete secolari e le faggete di bassa quota che costituiscono aree di integrazione degli habitat; dall'altro lato il sistema dei borghi-castelli caratterizzati dalla permanenza dei valori storici e architettonici.

All'intorno dei borghi, la permanenza relitta dei terrazzamenti con coltivi e aree abbandonate. Al di fuori dei borghi si denota una quasi totale mancanza degli insediamenti sparsi e la persistenza degli antichi tracciati viari di penetrazione verso la montagna e di attraversamento dei crinali, ancora riconoscibili nella trasposizione del catasto Lorese nella cartografia moderna.

Questa conformazione territoriale deve essere mantenuta in quanto la sua valorizzazione e l'arricchimento di prestazioni possono concorrere a promuovere e riqualificare il territorio di Loro, anche in relazione allo sviluppo fondato sulla promozione del turismo ambientale ed il recupero di attività forestali compatibili con i luoghi.

L'uso delle risorse è da valutarsi in relazione a questo obiettivo strategico generale. Ciò presuppone il mantenimento in efficienza, la manutenzione e il recupero - in presenza di degrado e di riduzione delle potenzialità delle risorse – dei boschi, del suolo agricolo, della viabilità (comunale, vicinale, poderale e forestale) del reticolo idrografico e in genere delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche.

Tutti gli obiettivi generali di sistema assumono un ruolo strategico anche per il sottosistema essendo presenti al suo interno tutte le tipizzazioni di carattere generale.

All'interno del sottosistema è presente il Borgo-castello di Rocca Ricciarda e sono state individuate le U.T.O.E. nº1 di Modine e Gorgiti, l'U.T.O.E. nº 4 di Trappola, La Casa e Casale, l'U.T.O.E. nº5 di Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina.

2. Le funzioni compatibili e strategiche all'interno del sottosistema sono:

  • - l'attività agricola in tutte le aree al di fuori degli ambiti urbani, nell'ambito di applicazione della Legge Regionale n. 64/1995 e successive modificazioni (variante al P.R.G. (dele) n. 34 Comune di Loro Ciuffenna) (accoglimento osservazione n.33A) e a quanto stabilito al precedente Art. 4 comma 1;
  • - sono consentite tutte le azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi previsti dal sistema montano di cui al precedente Art. 48;
  • - sono compatibili anche le funzioni previste nel sottosistema ambientale di cui al precedente Art. 49;
  • - nei borghi la funzione caratterizzante è la residenza. Sono ammesse tutte le funzioni con essa compatibili, in particolare servizi e attrezzature, attività commerciali e artigianali di servizio non inquinanti, attività turistiche. E' ammessa la costruzione di aree per la sosta pubblica e di aree di verde attrezzato per il gioco e il tempo libero;
  • - nelle aree di contorno ai centri abitati sono consentite pratiche agrarie anche connesse al tempo libero, come presidio del territorio, nei caratteri e forme tradizionali.
  • - nelle aree di pertinenza e al contorno dei borghi dove è possibile ancora lo svilupparsi di pratiche agrarie di cui al precedente alinea, il Regolamento Urbanistico nei limiti stabiliti dal P.T.C.P., definirà norme specifiche per la costruzione di piccoli annessi per il ricovero di attrezzi e mezzi. Tali annessi non potranno superare le superfici strettamente necessarie alla conduzione, privilegiando soluzioni collettive, con uso di tipologie e materiali in uso nella tradizione, prediligendo l'utilizzo della pietra faccia vista e coperture in laterizio. Contestualmente alla realizzazione dell'annesso dovranno essere eliminate tutte le forme di degrado fisico e visivo connesse alle suddette pratiche agrarie .

3. Prescrizioni e definizioni particolari:

  • - I programmi e i progetti di valorizzazione e di potenziamento delle prestazioni delle risorse che intendano dare corpo a iniziative coerenti con gli obiettivi strategici formulati dal Piano Strutturale, presentabili in ogni tempo, da parte di soggetti pubblici e/o privati, devono risultare conformi a quanto stabilito dal precedente Titolo II, in merito ai requisiti e ai limiti d'uso delle risorse, e alle regole specifiche di luogo di cui al Titolo III.
    Essi devono comunque attenersi al criterio di compatibilità, di cui al precedente Art. 5, che costituisce fondamento essenziale delle strategie di governo del territorio lorese.
  • - Gli interventi di completamento e quelli riguardanti il patrimonio edilizio esistente devono conformarsi a quanto stabilito dal precedente Titolo II, in merito ai requisiti e ai limiti d'uso delle risorse, e alle regole specifiche di luogo prescritte dal Titolo III.
    Nei borghi e nelle zone di contorno ritenute di valore storico-culturale e paesaggistico del P.T.C.P. non sono ammessi interventi di nuova costruzione ad eccezione dei completamenti e addizioni indicati per ciascuna U.T.O.E. nelle zone non interessate dai vincoli della disciplina urbanistica del P.T.C.P.
    Sono ammessi in ogni tempo interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente e la sostituzione degli elementi ritenuti incompatibili con i luoghi che il R.U. disciplinerà nell'ambito dei contesti storici e del patrimonio edilizio sparso all'interno del sottosistema.
  • - Per le costruzioni in zona agricola vale quanto stabilito dalla variante al P.R.G. n. (dele) 34 del Comune che disciplina gli interventi in zone agricole (accoglimento osservazione n.33A).
  • - Per il Borgo di Rocca Ricciarda il R.U. procederà a studi di dettaglio più approfonditi definendo categorie di intervento nel rispetto della L.R. n. 52/99 e azioni di tutela e recupero con le seguenti prescrizioni:
    • - interventi di riconsolidamento delle parti geomorfologicamente instabili;
    • - recupero degli edifici per residenze, servizi, piccole attività commerciali, strutture turistiche-ricettive e servizi di supporto, attività sociali e culturali, piccolo artigianato di tradizione e altre funzioni compatibili con le caratteristiche urbane, tipologiche ed architettoniche del luogo;
    • - ricostruzione di edifici diruti o fortemente lesionati nel rispetto delle forme e tipologie originarie;
    • - mantenimento del rapporto con il contesto agro-paesaggistico così come individuato nella disciplina dal P.T.C.P. e tutela e recupero dell'area di interesse archeologico per la presenza del vecchio castello e di tutti gli elementi e manufatti della cultura materiale;
    • - non è possibile la costruzione di nuovi edifici;
    • - eliminazione di tutte le forme di degrado fisico-morfologico e visivo;
    • - recupero del Mulino di Rocca Ricciarda così come stabilito nei programmi e progetti della Comunità Montana.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps02 TAB.2
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 1.500 5.500 7.000
Turismo 0 3.000 3.000
Totale (mc) 1.500 8.500 10.000

Art. 51 Unità territoriali organiche elementari

1. Fanno parte del sottosistema ambientale montano ad alto gradente le seguenti unità territoriali organiche elementari:

  • - l'unità nº1 di Modine e Gorgiti
  • - l'unità nº4 di Trappola, La Casa e Casale
  • - l'unità nº5 di Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina

2. L'unità di Modine e Gorgiti è costituita dai piccoli centri sull'estremità nord-occidentale del territorio comunale. Comprende i nuclei abitati e il loro contesto agro-paesaggistico come parte inscindibile per la tutela dei valori presenti.

I centri, non più abitati stabilmente, richiedono azioni tese a garantire un controllo effettivo del territorio con opere di riqualificazione e recupero degli edifici e del contesto agro-paesistico.

Nell'ambito dell'U.T.O.E., non è ammessa la costruzione di nuovi edifici. Il R.U. stabilirà con adeguati approfondimenti gli interventi di recupero consentiti sugli edifici esistenti nel rispetto delle loro caratteristiche e valori. Dovranno essere tutelati i caratteri architettonici e tipologici di pregio e le pertinenze significative dell'impianto urbano dell'aggregato. Oltre alla residenza sono ammesse tutte le funzioni con essa compatibili, escludendo attività nocive o che arrechino disturbo. Considerati gli obiettivi e le strategie del sottosistema il Regolamento Urbanistico dovrà privilegiare interventi che facilitino il mantenimento e il ritorno della residenza stabile con opere di riqualificazione e rifunzionalizzazione degli edifici esistenti in rapporto alle effettive necessità dei nuclei familiari stabilmente insediati.

Il R.U. nel rispetto di quanto sopra detto individuerà le categorie di intervento compatibili così come definite dalla L.R. n. 52/99. Le zone di contorno dove permangono i caratteri agro-paesaggistici di valore storico-documentario sono assunte dal P.S. come parti significative del parco agro-paesaggistico di eredità culturale di cui al precedente art.8 e sottoposte a salvaguardia integrale in attesa del R.U.

Il R.U. preciserà i confini tra le aree a parco e i nuclei urbani stabilendo per dette aree una specifica normativa tesa al loro recupero ed alla eliminazione di ogni forma di degrado nel rispetto delle seguenti

prescrizioni:

  • - le nuove costruzioni rurali consentite dalla variante al P.R.G. per le zone agricole (dele) n. 34 (accoglimento osservazione n.33 a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1 approvata dal Comune dovranno essere realizzate utilizzando materiali in uso dalla tradizione e localizzati nel rispetto delle regole dello statuto dei luoghi indicate al precedente art. 42;
  • - il ripristino dei terrazzamenti con l'impiego di materiali analoghi a quelli esistenti;
  • - nelle zone periurbane eliminazione delle forme di degrado fisico o morfologico con demolizione di tutte le costruzioni non compatibili con i luoghi e la realizzazione di piccoli annessi nelle forme e nei materiali tradizionali nel rispetto delle strategie generali di sottosistema di cui al precedente art. 50;
  • - non è consentita la messa a dimora di essenze e coltivazioni agro-forestali diverse da quelle tipiche del luogo;
  • - non è consentito l'uso di fito farmaci;
  • - le aree per la sosta pubblica e per il gioco non potranno alterare la morfologia del territorio nelle parti con valenza storica e paesaggistica;
  • - il P.S. sottopone le previsioni del Piano Regolatore vigente a salvaguardia impedendo ogni modifica fatta eccezione per la manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro.
  • - Il regolamento urbanistico, potrà trasferire, nell'ambito del sottosistema di appartenenza o del CIO6ps02, le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone di completamento e saturazione. Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di riqualificazione dei tessuti urbani consolidati.

TUTELE E SALVAGUARDIE

  • - Nei centri urbani di Modine e Gorgiti in attesa del Regolamento Urbanistico sono ammessi solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo.
    Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento delle destinazioni d'uso presenti.
  • - Le zone B di saturazione sono stralciate per sovrapposti vincoli del P.T.C.P.:sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo. Le volumetrie residue potranno essere trasferite nell'ambito del sottosistema ambientale C106ps2 con l'U.T.O.E n º3 del capoluogo o del sottosistema C106ps01 con U.T.O.E. nº2 di Malva.
UTOE Nº1 - MODINE E GORGITI
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---1.5001.500
PRODUTTIVO-COMMERCIALE-DIREZIONALE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superficie utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo.

1. L'unità di Trappola, La Casa e Casale è costituita dal centro storico di Trappola e dagli aggregati di La Casa e Casale, nella estremità nord del territorio che, con le aree agro-forestali, al contorno costituiscono un contesto agro-paesaggistico inscindibile.
Gli interventi ammessi sono quelli previsti per l'U.T.O.E. n. 1 di cui al precedente alinea ad eccezione delle seguenti specifiche:

  • - possibilità di recupero degli edifici di proprietà della Comunità Montana adiacente la Trappola da destinare a centro studio e didattica ambientale indicato con la sigla CSD nella tav. 15.
  • - secondo i programmi e progetti dello stesso Ente con servizi e funzioni collaterali;
  • - considerate le tutele del P.T.C.P. e la particolarità geo-morfologica dell'area non è ammessa la previsione di aree per la costruzione di nuovi edifici. Sulla scorta di ulteriori indagini e approfondimenti geomorfologici così come stabilito al precedente Titolo II potranno essere ammesse addizioni degli edifici esistenti e completamenti;
  • - sulle aree boscate non di pregio sono possibili interventi tesi a ristabilire il rapporto originario degli insediamenti con il luoghi circostanti anche con recupero all'uso agricolo nelle forme tradizionali o sostituzione delle conifere con essenze arborie tipiche, finalizzate alla valorizzazione delle aree ricomprese nel parco agriopaesaggistico di eredità culturale (art.8);
  • - il P.S. sottopone le previsioni del P.R.G. vigente a salvaguardia impedendo trasformazione ad esclusione delle opere di manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro.
  • - Il regolamentio urbanistico, potrà trasferire, nell'ambito del sottosistema di appartenenza o del CIO6ps02, le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone di completamento e saturazione. Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di di riqualificazione dei tessuti urbani consolidati.

TUTELE E SALVAGUARDIE

  • - Nei centri urbani di Trappola, La Casa e Casale in attesa del Regolamento Urbanistico sono ammessi solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo.
    Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento e previsione di destinazioni d'uso.
    compatibili con le caratteristiche dei luoghi
  • - Le zone B di saturazione sono stralciate per sovrapposti vincoli del P.T.C. :sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo.
    Le volumetrie, dopo adeguate verifiche geo-morfologiche,potranno essere trasferite all'interno dell'U.T.O.E. nell'ambito delle zone non sottoposte a vincolo dal P.T.C.P. o all'interno del sottosistema ambientale C106ps02.
UTOE Nº4 - TRAPPOLA, LA CASA, CASALE
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---1.5001.500
PRODUTTIVO-COMMERCIALE-DIREZIONALE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superficie utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo.

2. L'Unità di Trevane, La Villa, Chiassiaia e Anciolina comprende la parte principale del territorio incluso nel sistema funzionale dei castelli. Nella zona permangono i caratteri "antichi" di questo territorio, dove i nuclei abitati sono circondati da zone boscate e aree di pertinenza destinate ad orti e coltivi terrazzati di limitate dimensioni.

La prescrizione che il P.S. dà per il Regolamento Urbanistico è quella di tutelare e riqualificare l'insieme dell'edificato storico e del paesaggio in modo da costituire un riferimento portante per la costruzione di un parco storico dei castelli connesso al sistema dei mulini e alla viabilità storica (art.8).

In tutta l'U.T.O.E. sono ammesse nuove volumetrie residenziali per un massimo di mc. 1.500 e altezza non superiore a due piani fuori terra, da ubicare nella zona di La Villa non sottoposta a vincolo dalla disciplina di tutela degli aggregati prevista dal P.T.C.P.

Gli interventi ammessi sono quelli previsti nella precedente U.T.O.E. n. 1 con recupero della viabilità e sentieristica storica a fini naturalistici e storico-culturali, con aree attrezzate per il tempo libero, rafforzando l'immagine di Anciolina come punto di arrivo panoramico e accesso alla strada di interesse paesistico del Pratomagno.

Il R.U. dovrà prestare particolare attenzione al rapporto storico degli edificati con il sistema dei mulini, storicamente legati a questi centri.

Per la definizione del parco storico dei castelli il R.U. dovrà fare attenzione a:

  • - recupero della viabilità storica e dei manufatti della cultura materiale;
  • - definizione di percorsi storico-didattici degli antichi collegamenti funzionali che possono consentire la lettura della struttura storica di questa parte del territorio: collegamenti interni al sottosistema fra castelli, di attraversamento della zona e della montagna, collegamenti ai centri di valle e al sistema dei mulini;
  • - individuazione, recupero e valorizzazione delle componenti architettoniche e paesaggistiche significative degli antichi insediamenti all'interno e/o all'esterno degli attuali abitati: mura, torri, spazi di relazione pubblica, pozzi, fonti, orti, ecc.;
  • - recupero delle visuali e dei coni di collegamento visivo fra i centri alterati da forestazioni recenti e non rientranti nella categoria dei boschi di pregio;
  • - il P.S. sottopone a salvaguardia tutte le previsioni di P.R.G. stralciando le zone edificabili ricomprese nella tutela del P.T.C.P. Sono ammessi sono interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e recupero.
  • - Il regolamento urbanistico potrà trasferire nell'ambito del sottosistema di appartenenza o del CIO6ps02, le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone di completamento e saturazione. Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di riqualificazione dei tessuti urbani consolidati.

TUTELE E SALVAGUARDIE

  • - Nei centri abitati di Trevane, La Villa, Chiassata e Anciolina Casale in attesa del Regolamento Urbanistico sono ammessi solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo.
    Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento e previsione di destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche dei luoghi.
  • - Le zone B di saturazione sono stralciate per sovrapposti vincoli del P.T.C.P.. :sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo Le volumetrie residue potranno essere trasferite nell'ambito del sottosistema ambientale C106ps2 con l'UTOE nº3 del capoluogo. Le volumetrie stralciate di Anciolina (zona D3 e B2) potranno essere trasferite nel sottosistema ambientale C106ps4, con l'U.T.O.E. nº6.
UTOE Nº5 - TREVANE, LA VILLA, CHIASSAIA, ANCIOLINA
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
-1.500-1.0002.500
PRODUTTIVO-COMMERCIALE-DIREZIONALE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
-20%20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superfice utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo.

Art. 52 Sottosistema ambientale di Roveraia AP09ps03

1. Il sottosistema si colloca fra le propaggini est del Pratomagno e il sottosistema terrazzato dell'Agna-S.Giustino e rientra nella sottounità di paesaggio pedemontano ad alto gradiente. Il sottosistema coperto quasi totalmente da aree boscate, con presenza lungo il crinale di rimboschimenti di nuova impronta (conifere) che nelle pendici più basse, fino al confine del sito di interesse comunitario, si trasformano in boschi di pregio e di integrazione degli habitat così come evidenziato nelle tavole di Piano.

Le aree boscate ricadono quasi completamente all'interno di proprietà pubbliche. Il sistema è caratterizzato da insediamenti radi scarsamente abitati tra cui si distingue il nucleo di Roveraia di proprietà della Comunità Montana che da il nome al sottosistema.

2. Funzioni compatibili e strategiche all'interno del sottosistema:

  • - sono compatibili le funzioni previste nel sottosistema ambientale montano al alto gradiente di cui al precedente art. 48.

3. Prescrizioni e disposizioni particolari:

  • - per tutte le aree boscate e habitat valgono le prescrizioni indicate per il sottosistema ambientale montano ad alto gradiente di cui al precedente art. 50;
  • - intervento strategico per il sottosistema è il recupero del nucleo di Roveraia, indicato con la sigla ROV nella tav. 15 di proprietà della Comunità Montana, dove oltre alla residenza sono ammessi interventi di recupero con cambio di destinazione d'uso per attività turistiche e ricettive con servizi e funzioni complementari annesse.
    In caso di recupero a funzioni turistiche sono ammessi incrementi volumetrici nella misura massima di mc. 3000 complessivi. Il Regolamento Urbanistico definirà l'ambito di intervento su cui applicare il Piano di Recupero o altro strumento attuativo, stabilendo, nel rispetto delle prescrizioni sull'uso delle risorse di cui al precedente Titolo II gli interventi collaterali di recupero e riqualificazione ambientale.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps03 TAB.3
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 0 0 0
Turismo 0 3.000 3.000
Totale (mc) 0 3.000 3.000

Art. 53 Sottosistema ambientale dei crinali secondari di Monte Cocollo AP09ps04

1. Il sottosistema si colloca sul confine ovest del Comune e il sottosistema delle colline terrazzate; il territorio fa parte delle sottounità di paesaggio dei crinali secondari del Monte Cocollo e del paesaggio pedemontano ad alto gradiente. Ricadono all'interno le aree di transizione delle varianti di passaggio con gli habitat dei prati perenni secondari e delle formazioni delle brughiere del Monte Cocollo altoarbustive di degradazione, circondati da zone incluse nei boschi di pregio.

Il sottosistema, ormai completamente disabitato conserva ancora gli antichi tracciati da Odina alla Quercia al Nibbio, da Sucine, attraverso il Cocollo, fino al Ponte di Modine e la principale "via che sale al Cocollo e dalle Case Gori va a Modine" ancora leggibile nella cartografia moderna.

All'interno del sottosistema ricade, infine, l'area archeologica del Monte Cocollo, dove era ubicato l'antico Castello.

2. Le funzioni compatibili e strategie di sottosistema sono quelle previste per il sottosistema ambientale dei pascoli di crinale di cui al precedente art. 49.

3. Prescrizioni e disposizioni particolari: per l'intero sottosistema valgono le prescrizioni stabilite per il sottosistema di cui al precedente art. 49; in particolare vale quanto stabilito dagli artt. 21 e 22 come precisato dalla variante (dele) n. al P.R.G. alle zone agricole del Comune di Loro (accoglimento osservazione n.33 a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1:

  • - per gli habitat dei pascoli perenni secondari e gli habitat altoarbustivi di degenerazione si fa riferimento al tipo di paesaggio C5-11 ( aree di transizione variante a e b ) e alla variante alle zone agricole soprarichiamata;
  • - tutela integrale dei boschi di pregio
  • - interventi strategici del sottosistema: progetti della Comunità Montana:
    • - ripristino e riqualificazione del percorso naturalistico Odina-Quercia al Nibbio;
    • - recupero dei pascoli di crinale nell'ambito dei siti di interesse comunitario;
    • - recupero e valorizzazione del sito archeologico del Monte Cocollo con aree attrezzate di servizio per la sosta e il tempo libero;
    • - recupero e riqualificazione storico-naturalistica dell'antico percorso che sale al Monte Cocollo e che da Case Gori va a Modine.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps04 TAB.4
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 0 0 0
Turismo 0 1.000 1.000
Totale (mc) 0 1.000 1.000

Art. 54 Sottosistema ambientale dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio AP09ps05

1. Ad est e sud-est il sottosistema si attesta lungo la direttrice della strada che collega Pratovalle, Faeto e Casamona alla Sette Ponti in prossimità di Paterna. Comprende territori che presentano i caratteri delle sottounità di paesaggio dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio e parte del paesaggio pedemontano ad alto gradiente. Ricadono all'interno gli habitat dei prati perenni secondari e delle formazioni arbustive di degenerazione con le brughiere di Poggio Sarno, circondati da formazioni arboree incluse nei boschi di pregio.

Sul versante nord il sottosistema si attesta sul sistema dei castelli. Scarsamente abitato è attraversato dall'antico tracciato della strada Romana che passando per Casamona conduce a Casa Sesta. In prossimità di Poggio Sarno e Casamona è individuato un sito di interesse archeologico per la presenza di età Romana.

Considerato che il sottosistema ha caratteristiche analoghe a quello del Monte Cocollo, si assumono come funzioni compatibili, strategie e prescrizioni quelle assunte per il sottosistema del Cocollo di cui al precedente art. 53. Nel caso di Poggio Sarno interventi strategici sono il recupero del sito archeologico, della strada romana di Casa Sesta con valenza storico-naturalistica e della strada comunale da Paterna a Casamona assumendo anche azioni di tutela ambientale e paesaggistica per la presenza di efflorescenze stagionali delle ericacee sul versante sud del sottosistema.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps05 TAB.5
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 0 0 0
Turismo 0 500 500
Totale (mc) 0 500 500

Ultimo aggiornamento 29.01.2021 - 15:14