Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale


Art. 46 Suddivisione del territorio comunale in sistemi, sottosistemi e unità territoriali organiche elementari

1. Ai sensi dell'art. 24, comma 2, lettere b) e c) della L.R. 5/1955, il territorio comunale è suddiviso in sistemi territoriali e sottosistemi ambientali, per ciascuno dei quali negli articoli seguenti, sono definite le strategie specifiche di territorio, a integrazione delle strategie generali di cui al precedente Titolo I.

Ai sistemi e sottosistemi corrispondono ambiti territoriali che ricadono interamente entro i confini comunali di Loro Ciuffenna.

2. Il presente Piano Strutturale individua i seguenti sistemi e sottosistemi:

a) Sistema territoriale montano.

Il sistema coincide con la parte di territorio comunale delimitata: a nord, a nord-est e nord-ovest dai confini amministrativi del Comuni che si attestano lungo il crinale del Patromagno; a sud dal lato nord del sistema territoriale delle colline terrazzate e comprende gli ambiti montani del Monte Cocollo, Poggio Sarno e Monte Pio. Il sistema montano è contraddistinto nelle cartografie di Piano dalla sigla AP09 ps.

Il sistema montano è ricompreso all'interno nel sistema dell'Arno indicato dal PIT della Regione Toscana e dalla Provincia di Arezzo con sigla AP09, e comprende sulla direttrice nord-ovest/sud-est del territorio comunale le unità di paesaggio principali del Pratomagno (colline di Castiglion Fibocchi, Valle dell' Agna e del Ciuffena) individuate dal P.T.C.P. della Provincia di Arezzo.

Il sistema, per la sua collocazione e le specifiche caratteristiche, presenta elementi di forte integrazione con il sistema territoriale della Toscana dell'Appennino indicato nel PIT. Comprende al suo interno le seguenti sottounità di Paesaggio individuate dal Piano Strutturale per il territorio di Loro: Paesaggio dei crinali delle praterie, Paesaggio montano delle faggete e montano ad alto gradiente, Paesaggio pedemontano ad alto gradiente e dei crinali secondari( Cocollo e Poggio Sarno). Fanno parte del sistema, il sistema funzionale dei castelli e l'ambito nord del sistema funzionale del torrente Ciuffenna con le varianti del paesaggio agrario.

Il sistema montano comprende i seguenti sottosistemi ambientali: pascoli naturali e arbusteti

  • AP09ps01 - sottosistema dei pascoli di crinale
    Il sottosistema, coincide con il crinale montano del Pratomagno di Loro Ciuffenna.
    Ricomprende al suo interno quasi completamente la sottounità di paesaggio dei crinali delle praterie
    Confina a sud e a nord ovest con il lato nord del sottosistema montano ad alto gradiente, e a sud-est con il sottosistema montano di Roveraia.
  • AP09ps02 - sottosistema montano ad alto gradiente.
    Il sottosistema coincide con la sottounità di Paesaggio delle Faggete, e montano ad alto gradiente e parte di quello Pedemontano. Confina a nord con il lato sud del sottosistema dei prato-pascoli ad ovest con il confine comunale e a est con il sottosistema di Roveraia.
    All'interno compaiono le varianti di paesaggio degli arbusteti.
    Fano parte del sottosistema gli abitati di Rocca Ricciarda, Modine, Gorgiti, Trappola, Casa, Casale, Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina.
    Fa parte del sottosistema ambientale il sistema funzionale dei castelli e l'ambito nord del sistema funzionale del torrente Ciuffenna.
  • AAP09ps04 - sottosistema dei crinali secondari del Monte Cocollo.
    Il sottosistema coincide con la sottounità di paesaggio dei crinali secondari e parte di quello pedemontano ad alto gradiente; è compresa tra il sottosistema montano e le colline terrazzate. Comprende al suo interno l'habitat degli arbusteti.
  • AAP09ps05 - sottosistema dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio.
    Il sottosistema coincide con la sottounità di paesaggio dei crinali secondari e parte di quella pedemontana è compresa tra il sottosistema montano e le colline terrazzate e comprende al suo interno l'habitat degli arbusteti.
  • AAP09ps03 - sottosistema montano di Roveraia.
    Il sottosistema confina a nord ovest con il sottosistema montano al alto gradiente, a nord est con i confini Comunali e a sud con le colline terrazzate della valle dell' Agna. Al suo interno è compreso il nucleo di Roveraia.

b) Sistema territoriale delle colline terrazzate.

Il sistema coincide con la parte di territorio comunale delimitato: a nord dal lato sud del sistema territoriale montano, a sud dalla strada provinciale Sette Ponti. Il sistema è contraddistinto nelle cartografie di Piano dalla sigla CIO6PS ed è ricompreso all'interno del sistema territoriale dell'Arno indicato dal PIT della Regione Toscana e dalla Provincia di Arezzo con sigla CI06 e APO9; attraversa trasversalmente, lungo la Sette Ponti, le unità di Paesaggio individuate dal P.T.C.P. della Provincia di Arezzo; ricomprende al suo interno le sottounità di paesaggio individuate dal Piano Strutturale per il territorio di Loro: Il paesaggio del vecchio bacino lacustre (zona di Loro Ciuffenna e S. Giustino), il paesaggio pedemontano a medio gradiente e parte di quello pedemontano ad alto gradiente, con le varianti di paesaggio del P.T.C.P. delI' oliveto terrazzato, fondo valli stretti e pianialti. Il sistema territoriale delle colline terrazzate comprende al suo interno i seguenti sottosistemi ambientali:

  • CI06ps01 - sottosistema ambientale della Sette Ponti ovest.
    Il sottosistema coincide con parte della sottounità di paesaggio del vecchio bacino lacustre di Loro e parte di quello collinare pedemontano a medio gradiente e pedemontano ad alto gradiente confina a nord con il lato sud del sottosistema dei crinali secondari di Monte Cocollo, a ovest con il limite amministrativo di Pian di Scò, a sud con il confine amministrativo di Terranuova Bracciolini lungo la vecchia strada Sette Ponti, a est con il sottosistema ambientale di Loro e delle colline interne.
    Sono parte del sottosistema gli abitati di Malva, parte dell'abitato di Montemarciano, Odina, Uliveto, Querceto.
    Fa parte del sottosistema l'ambito ovest del sistema funzionale della Sette Ponti.
  • CI06ps02 - sottosistema ambientale di Loro Ciuffenna e delle colline interne.
    Il sottosistema coincide con l'ambito territoriale che comprende parte della sottounità di paesaggio del vecchio bacino lacustre di Loro, e parte di quello collinare pedemontano a gradiente medio e pedemontano ad alto gradiente. Confina a ovest con il sottosistema C106PS1, ad ovest e a nord-ovest con il sottosistema dei crinali secondari del Monte Cocollo, a nord con il limite sud del sottosistema montano ad alto gradente.
    Inoltre confina a nord-est con il sottosistema dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio, a est con il sottosistema est della Sette Ponti, a sud con la strada provinciale Sette Ponti.
    Sono parte del sottosistema i centri abitati del capoluogo, di Poggio di Loro, S. Clemente in Valle e Gropina. Fa parte del sottosistema ambientale la quasi totalità del sistema funzionale del torrente Ciuffenna.
  • CI06ps03 - sottosistema ambientale della Sette Ponti est.
    Il sottosistema coincidente con l'ambito territoriale che comprende parte della sottounità di paesaggio del vecchio bacino lacustre di Loro e parte di quello del paesaggio collinare pedemontano a gradiente medio e ad alto gradiente. Confina a ovest con il sottosistema di Loro e delle Colline Centrali, a nord con il sottosistema dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio, a est con il sottosistema dell'Agna.
    Fanno parte del sottosistema i nuclei di Poggiolo, Paterna e degli insediamenti lungo la Sette Ponti.
    Fa parte del sottosistema ambientale parte dell'ambito est del sistema funzionale della Sette Ponti.
  • CI06ps04 - sottosistema ambientale di S.Giustino e dell'Agna.
    Il sottosistema coincide con l'ambito territoriale che comprende la sottounità di paesaggio del vecchio bacino lacustre di S. Giustino, parte di quella del paesaggio collinare pedemontano a gradinte medio e pedemontano ad alto gradiente.
    Confina a ovest con il sottosistema della Sette Ponti est; a nord-ovest con il sottosistema dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio; a nord con il sottosistema montano ad alto gradiente, a ovest e nord-est con il sottosistema montano di Roveraia, a sud con l'antico tracciato della "Cassia Vetus" lungo il limite amministrativo di Terranuova. Sono parte del sottosistema gli abitati di S.Giustino, Borro, Casamona, Faeto, Pratovalle, Sercognano. Fa parte del sottosistema la totalità dell'ambito territoriale del sistema funzionale dell'Agna.

Capo I SISTEMA MONTANO (AP09PS), SOTTOSISTEMI AMBIENTALI, U.T.O.E.

Art. 48 Strategie di sistema e dei sottosistemi ambientali

1. L'ambito territoriale che si estende a nord del sistema delle colline terrazzate è la parte di territorio occupata dalle grandi estensioni boscate a partire dalle colline coltivate fino ai crinali del Pratomagno e dalle sorgenti con specifiche valenze ambientali, naturalistiche e storiche documentarie.

Il territorio che ha perso, per l'abbandono dell'economia di montagna, il suo ruolo strategico di controllo e gestione ambientale del territorio conserva ancora, ciò nonostante, gli antichi insediamenti dei borghi e castelli con tracce degli assetti agrari al contorno e una maglia viaria secondaria di collegamento in stato di degrado.

La presenza degli antichi borghi di Rocca Ricciarda, Modine, Gorgiti, Trappola, Casa, Casale, Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina caratterizza sotto l'aspetto storico-insediativo tutto l'intero sistema.

2. Obiettivi generali del sistema sono:

  • - il recupero di un più corretto equilibrio nei rapporti fra gli insediamenti, le aree agrarie al contorno, i boschi, il patrimonio culturale, il sistema delle acque e di tutte le risorse naturali più in generale;
  • - il miglioramento dell'accessibilità nell'interscambio fra edilizia sparsa, centri minori, fra loro e verso i centri dotati dei servizi essenziali;
  • - il recupero e la valorizzazione della maglia viaria recente e di antica formazione, dei percorsi rurali e delle strade forestali e dei sentieri;
  • - interventi di valorizzazione turistica;
  • - azioni che promuovono la permanenza della popolazione "stabile" con azioni tese ad invertire il fenomeno di "scivolamento" a valle dei residenti, favorendo il reinserimento "stabile" nei centri antichi minori ed il recupero del patrimonio edilizio esistente;
  • - azioni di tutela della interconnessione fra i vari ambiti a valenza naturalistica per la conservazione degli habitat ed il recupero delle continuità ecologiche;
  • - la tutela e la valorizzazione degli insediamenti antichi e delle testimonianze storiche e culturali favorendo azioni di recupero e riqualificazione urbanistico-edilzia, ambientali e del paesaggio;
  • - il rafforzamento del processo di difesa del territorio teso alla eliminazione del rischio idraulico, di prevenzione degli effetti franosi e da incendio, anche attraverso la salvaguardia ambientale degli ecosistemi;

3. Il sistema è articolato nei seguenti sottosistemi ambientali per ciascuno dei quali sono indicati gli obiettivi specifici e le funzioni compatibili:

  1. Sottosistema ambientale dei pascoli di crinale (AP09ps01);
  2. Sottosistema ambientale montano ad alto gradiente (AP09ps02);
  3. Sottosistema ambientale di Roveraia (AP09ps03);
  4. Sottosistema ambientale montano dei crinali secondari di Monte Cocollo (AP09ps04);
  5. Sottosistema ambientale dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio (AP09PS05).

All'interno del sistema sono state individuate le seguenti U.T.O.E

  1. U.T.O.E. nº 1 - Modine e Gorgiti
  2. U.T.O.E. nº 4 - Trappola, La Casa, Casale
  3. U.T.O.E. nº 5 - Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina

Art. 49 Sottosistema ambientale dei pascoli di crinale (AP09ps01)

1. Il sottosistema comprende la sottounità di paesaggio delle praterie e parte di quella del paesaggio montano ad alto gradiente delle faggete con il Poggio del Lupo, Poggio Varco Castelfranco, La Croce del Pratomagno, Poggio Massarecci, Cima Bottigliana e Monte Lori.

Questo sottosistema caratterizzato da forti elementi di naturalità e valore ambientale è completamente disabitato, con la sola presenza dell'edificio di proprietà dell'Ente Maggio Musicale Fiorentino collocato fra Monte Lori e l'Abetina dei Bardi. Il campione della dinamica dell'uso del suolo (tav. 3) evidenzia una persistenza degli usi con contenute aree di deforestazione e processi di forestazione con conifere. Tutte le zone boscate, ad esclusione delle conifere, sono incluse nei boschi di pregio come meglio precisato nella tav. 4.

Fra gli obiettivi generali di sistema assumono ruolo strategico specifico le azioni di rafforzamento del processo di difesa del territorio, dell'ambiente e del paesaggio.

2. Il sottosistema è da includere totalmente nelle zone con prevalente ed esclusiva funzione agricola, nell'ambito della applicazione della Legge Regionale n. 64/1995 e successive modificazioni con azioni previste per la tipologia relativa delle "aree marginali ad economia debole" individuate dal P.I.T e dal P.T.C.P. come normate dalla variante al P.R.G. (dele) n. 34 delle zone agricole del Comune di Loro (accoglimento osservazione n.33 a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1.

Funzioni compatibili e strategie all'interno del sottosistema sono:

  • - interventi finalizzati al mantenimento e recupero delle radure e del prato pascolo con ripristino delle aree abbandonate tese ad impedire l'avanzamento del bosco;
  • - interventi finalizzati a tutelare e garantire integralmente la conservazione delle risorse boscate di pregio e la stabilità dei versanti con mantenimento e miglioramento delle sistemazioni idraulico-agrarie;
  • - la realizzazione di percorsi escursionistici attrezzati in sintonia con la conservazione della risorsa ambientale, forestale, paesaggistica, floristica e della fauna;
  • - attività di allevamento, pastorizia e pascolo montano;
  • - recupero del patrimonio edilizio esistente con destinazione non agricola per attività connesse all'agricoltura o comunque compatibili con gli obiettivi indicati al precedente art. 48 per il territorio montano;
  • - interventi di recupero e riqualificazione della strada panoramica di pregio paesistico che delimita il sottosistema da quello ad alto gradiente montano. Il Regolamento Urbanistico individua lungo la strada gli interventi di riqualificazione paesaggistica ed ambientale, miglioramento forestale, con interventi sulle zone boscate non di pregio per la realizzazione di aree attrezzate per escursionismo e recupero delle visuali prospettiche alterate da interventi di forestazione recente;
  • - interventi di valorizzazione turistica.

3. Prescrizioni e disposizioni particolari:

  • - le presenti disposizioni sono prescrittive per il R.U.;
  • - È prescrittiva la conservazione dei boschi di pregio nella loro integrità ecologica
  • - le aree corrispondenti ai prato-pascoli montani indicati nelle tavole delle conoscenze del P.S. sono assunte come invarianti e quindi da tutelare integralmente così come le piante e i boschetti isolati al loro interno. In dette aree non è possibile costruire manufatti edilizi, ad esclusione delle costruzioni per allevamenti (ricoveri e recinti) così come regolati dalla variante (dele) al P.R.G. n. 34 delle zone agricole (accoglimento osservazione n.33a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1. Il Regolamento Urbanistico potrà meglio definire le tipologie ed i materiali privilegiando, comunque, forme e tipi in uso nella tradizione;
  • - il recupero delle costruzioni esistenti destinate al ricovero non potrà modificare gli elementi e le forme tradizionali ancora leggibili, adeguando ove necessario, gli edifici alle nuove esigenze nel rispetto del precedente alinea;
  • - è possibile il recupero dell'edificio di proprietà dell'Ente Maggio Musicale Fiorentino indicato con la sigla E.M.M. tav.15 solo per funzioni di turismo sociale e con servizi e funzioni in complementari con interventi volumetrici fino ad un massimo di mc. 1500 totali.
    Il Regolamento Urbanistico definirà le opere e gli interventi di miglioramento ambientale, gli elementi da sottoporre a valutazione in conformità del precedente art. 6.
    Il recupero dell'edificio dovrà portare ad una sostanziale rivisitazione tipologica e architettonica del complesso prevedendo un'adeguata viabilità e opere di inserimento paesaggistico ambientale nel rispetto del valore dei luoghi;
  • - è possibile la realizzazione dei progetti della Comunità Montana per i siti di interesse comunitario relativamente ai boschi di conifere ai pascoli di crinale e all'oasi di protezione faunistica nonché la realizzazione di aree attrezzate, attrezzature turistico-ricettive, di ristoro e ricreative previste nell'ambito di programmi proposti dall'Ente medesimo o da altri soggetti pubblici.
    Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie.
SOTTOSISTEMA AP09ps01 TAB.1
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 0 0 0
Turismo 0 1.500 1.500
Totale (mc) 0 1.500 1.500

Art. 50 Sottosistema montano ad alto gradiente (AP09ps02)

1. Il sottosistema comprende parte dei territori compresi nella sottounità di paesaggio pede-montano e montano ad alto gradiente con parte delle zone delle faggete montane.

All'interno ricade il sistema funzionale dei castelli con gli abitati di Modine, Gorgiti, Rocca Ricciarda, Trappola, La Casa, Casale, Trevane, La Villa, Chiassata e Anciolina.

Il Sottosistema, per la struttura e il valore degli insediamenti, le dinamiche socio-economiche e territoriali e la presenza di grandi valori ambientali e aesaggistici è espressione dei caratteri strutturali dell'intero sistema montano.

Le dinamiche dell'uso del suolo evidenziano anche in questa zona una forte persistenza d'uso nelle zone boscate, mentre nelle aree di transizione la propensione verso una forte dinamica naturale accompagnata da degrado, forestazione e coniferamento.

Nell'intorno degli abitati le dinamiche sono fortemente articolate con parametri di eccezionalità al cambiamento, alla dinamica naturale e all'abbandono. Molte zone boscate, escluse le conifere e quelle al contorno di Modine e Gorgiti sono incluse nei boschi di pregio.

Il principale carattere del sottosistema è la presenza di risorse naturali e risorse storico-culturali di grande qualità. Da un lato il sistema idrografico montano con le sorgenti e i corsi d'acqua principali, le grandi aree boscate con le marronete secolari e le faggete di bassa quota che costituiscono aree di integrazione degli habitat; dall'altro lato il sistema dei borghi-castelli caratterizzati dalla permanenza dei valori storici e architettonici.

All'intorno dei borghi, la permanenza relitta dei terrazzamenti con coltivi e aree abbandonate. Al di fuori dei borghi si denota una quasi totale mancanza degli insediamenti sparsi e la persistenza degli antichi tracciati viari di penetrazione verso la montagna e di attraversamento dei crinali, ancora riconoscibili nella trasposizione del catasto Lorese nella cartografia moderna.

Questa conformazione territoriale deve essere mantenuta in quanto la sua valorizzazione e l'arricchimento di prestazioni possono concorrere a promuovere e riqualificare il territorio di Loro, anche in relazione allo sviluppo fondato sulla promozione del turismo ambientale ed il recupero di attività forestali compatibili con i luoghi.

L'uso delle risorse è da valutarsi in relazione a questo obiettivo strategico generale. Ciò presuppone il mantenimento in efficienza, la manutenzione e il recupero - in presenza di degrado e di riduzione delle potenzialità delle risorse – dei boschi, del suolo agricolo, della viabilità (comunale, vicinale, poderale e forestale) del reticolo idrografico e in genere delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche.

Tutti gli obiettivi generali di sistema assumono un ruolo strategico anche per il sottosistema essendo presenti al suo interno tutte le tipizzazioni di carattere generale.

All'interno del sottosistema è presente il Borgo-castello di Rocca Ricciarda e sono state individuate le U.T.O.E. nº1 di Modine e Gorgiti, l'U.T.O.E. nº 4 di Trappola, La Casa e Casale, l'U.T.O.E. nº5 di Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina.

2. Le funzioni compatibili e strategiche all'interno del sottosistema sono:

  • - l'attività agricola in tutte le aree al di fuori degli ambiti urbani, nell'ambito di applicazione della Legge Regionale n. 64/1995 e successive modificazioni (variante al P.R.G. (dele) n. 34 Comune di Loro Ciuffenna) (accoglimento osservazione n.33A) e a quanto stabilito al precedente Art. 4 comma 1;
  • - sono consentite tutte le azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi previsti dal sistema montano di cui al precedente Art. 48;
  • - sono compatibili anche le funzioni previste nel sottosistema ambientale di cui al precedente Art. 49;
  • - nei borghi la funzione caratterizzante è la residenza. Sono ammesse tutte le funzioni con essa compatibili, in particolare servizi e attrezzature, attività commerciali e artigianali di servizio non inquinanti, attività turistiche. E' ammessa la costruzione di aree per la sosta pubblica e di aree di verde attrezzato per il gioco e il tempo libero;
  • - nelle aree di contorno ai centri abitati sono consentite pratiche agrarie anche connesse al tempo libero, come presidio del territorio, nei caratteri e forme tradizionali.
  • - nelle aree di pertinenza e al contorno dei borghi dove è possibile ancora lo svilupparsi di pratiche agrarie di cui al precedente alinea, il Regolamento Urbanistico nei limiti stabiliti dal P.T.C.P., definirà norme specifiche per la costruzione di piccoli annessi per il ricovero di attrezzi e mezzi. Tali annessi non potranno superare le superfici strettamente necessarie alla conduzione, privilegiando soluzioni collettive, con uso di tipologie e materiali in uso nella tradizione, prediligendo l'utilizzo della pietra faccia vista e coperture in laterizio. Contestualmente alla realizzazione dell'annesso dovranno essere eliminate tutte le forme di degrado fisico e visivo connesse alle suddette pratiche agrarie .

3. Prescrizioni e definizioni particolari:

  • - I programmi e i progetti di valorizzazione e di potenziamento delle prestazioni delle risorse che intendano dare corpo a iniziative coerenti con gli obiettivi strategici formulati dal Piano Strutturale, presentabili in ogni tempo, da parte di soggetti pubblici e/o privati, devono risultare conformi a quanto stabilito dal precedente Titolo II, in merito ai requisiti e ai limiti d'uso delle risorse, e alle regole specifiche di luogo di cui al Titolo III.
    Essi devono comunque attenersi al criterio di compatibilità, di cui al precedente Art. 5, che costituisce fondamento essenziale delle strategie di governo del territorio lorese.
  • - Gli interventi di completamento e quelli riguardanti il patrimonio edilizio esistente devono conformarsi a quanto stabilito dal precedente Titolo II, in merito ai requisiti e ai limiti d'uso delle risorse, e alle regole specifiche di luogo prescritte dal Titolo III.
    Nei borghi e nelle zone di contorno ritenute di valore storico-culturale e paesaggistico del P.T.C.P. non sono ammessi interventi di nuova costruzione ad eccezione dei completamenti e addizioni indicati per ciascuna U.T.O.E. nelle zone non interessate dai vincoli della disciplina urbanistica del P.T.C.P.
    Sono ammessi in ogni tempo interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente e la sostituzione degli elementi ritenuti incompatibili con i luoghi che il R.U. disciplinerà nell'ambito dei contesti storici e del patrimonio edilizio sparso all'interno del sottosistema.
  • - Per le costruzioni in zona agricola vale quanto stabilito dalla variante al P.R.G. n. (dele) 34 del Comune che disciplina gli interventi in zone agricole (accoglimento osservazione n.33A).
  • - Per il Borgo di Rocca Ricciarda il R.U. procederà a studi di dettaglio più approfonditi definendo categorie di intervento nel rispetto della L.R. n. 52/99 e azioni di tutela e recupero con le seguenti prescrizioni:
    • - interventi di riconsolidamento delle parti geomorfologicamente instabili;
    • - recupero degli edifici per residenze, servizi, piccole attività commerciali, strutture turistiche-ricettive e servizi di supporto, attività sociali e culturali, piccolo artigianato di tradizione e altre funzioni compatibili con le caratteristiche urbane, tipologiche ed architettoniche del luogo;
    • - ricostruzione di edifici diruti o fortemente lesionati nel rispetto delle forme e tipologie originarie;
    • - mantenimento del rapporto con il contesto agro-paesaggistico così come individuato nella disciplina dal P.T.C.P. e tutela e recupero dell'area di interesse archeologico per la presenza del vecchio castello e di tutti gli elementi e manufatti della cultura materiale;
    • - non è possibile la costruzione di nuovi edifici;
    • - eliminazione di tutte le forme di degrado fisico-morfologico e visivo;
    • - recupero del Mulino di Rocca Ricciarda così come stabilito nei programmi e progetti della Comunità Montana.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps02 TAB.2
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 1.500 5.500 7.000
Turismo 0 3.000 3.000
Totale (mc) 1.500 8.500 10.000

Art. 51 Unità territoriali organiche elementari

1. Fanno parte del sottosistema ambientale montano ad alto gradente le seguenti unità territoriali organiche elementari:

  • - l'unità nº1 di Modine e Gorgiti
  • - l'unità nº4 di Trappola, La Casa e Casale
  • - l'unità nº5 di Trevane, La Villa, Chiassaia e Anciolina

2. L'unità di Modine e Gorgiti è costituita dai piccoli centri sull'estremità nord-occidentale del territorio comunale. Comprende i nuclei abitati e il loro contesto agro-paesaggistico come parte inscindibile per la tutela dei valori presenti.

I centri, non più abitati stabilmente, richiedono azioni tese a garantire un controllo effettivo del territorio con opere di riqualificazione e recupero degli edifici e del contesto agro-paesistico.

Nell'ambito dell'U.T.O.E., non è ammessa la costruzione di nuovi edifici. Il R.U. stabilirà con adeguati approfondimenti gli interventi di recupero consentiti sugli edifici esistenti nel rispetto delle loro caratteristiche e valori. Dovranno essere tutelati i caratteri architettonici e tipologici di pregio e le pertinenze significative dell'impianto urbano dell'aggregato. Oltre alla residenza sono ammesse tutte le funzioni con essa compatibili, escludendo attività nocive o che arrechino disturbo. Considerati gli obiettivi e le strategie del sottosistema il Regolamento Urbanistico dovrà privilegiare interventi che facilitino il mantenimento e il ritorno della residenza stabile con opere di riqualificazione e rifunzionalizzazione degli edifici esistenti in rapporto alle effettive necessità dei nuclei familiari stabilmente insediati.

Il R.U. nel rispetto di quanto sopra detto individuerà le categorie di intervento compatibili così come definite dalla L.R. n. 52/99. Le zone di contorno dove permangono i caratteri agro-paesaggistici di valore storico-documentario sono assunte dal P.S. come parti significative del parco agro-paesaggistico di eredità culturale di cui al precedente art.8 e sottoposte a salvaguardia integrale in attesa del R.U.

Il R.U. preciserà i confini tra le aree a parco e i nuclei urbani stabilendo per dette aree una specifica normativa tesa al loro recupero ed alla eliminazione di ogni forma di degrado nel rispetto delle seguenti

prescrizioni:

  • - le nuove costruzioni rurali consentite dalla variante al P.R.G. per le zone agricole (dele) n. 34 (accoglimento osservazione n.33 a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1 approvata dal Comune dovranno essere realizzate utilizzando materiali in uso dalla tradizione e localizzati nel rispetto delle regole dello statuto dei luoghi indicate al precedente art. 42;
  • - il ripristino dei terrazzamenti con l'impiego di materiali analoghi a quelli esistenti;
  • - nelle zone periurbane eliminazione delle forme di degrado fisico o morfologico con demolizione di tutte le costruzioni non compatibili con i luoghi e la realizzazione di piccoli annessi nelle forme e nei materiali tradizionali nel rispetto delle strategie generali di sottosistema di cui al precedente art. 50;
  • - non è consentita la messa a dimora di essenze e coltivazioni agro-forestali diverse da quelle tipiche del luogo;
  • - non è consentito l'uso di fito farmaci;
  • - le aree per la sosta pubblica e per il gioco non potranno alterare la morfologia del territorio nelle parti con valenza storica e paesaggistica;
  • - il P.S. sottopone le previsioni del Piano Regolatore vigente a salvaguardia impedendo ogni modifica fatta eccezione per la manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro.
  • - Il regolamento urbanistico, potrà trasferire, nell'ambito del sottosistema di appartenenza o del CIO6ps02, le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone di completamento e saturazione. Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di riqualificazione dei tessuti urbani consolidati.

TUTELE E SALVAGUARDIE

  • - Nei centri urbani di Modine e Gorgiti in attesa del Regolamento Urbanistico sono ammessi solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo.
    Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento delle destinazioni d'uso presenti.
  • - Le zone B di saturazione sono stralciate per sovrapposti vincoli del P.T.C.P.:sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo. Le volumetrie residue potranno essere trasferite nell'ambito del sottosistema ambientale C106ps2 con l'U.T.O.E n º3 del capoluogo o del sottosistema C106ps01 con U.T.O.E. nº2 di Malva.
UTOE Nº1 - MODINE E GORGITI
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---1.5001.500
PRODUTTIVO-COMMERCIALE-DIREZIONALE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superficie utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo.

1. L'unità di Trappola, La Casa e Casale è costituita dal centro storico di Trappola e dagli aggregati di La Casa e Casale, nella estremità nord del territorio che, con le aree agro-forestali, al contorno costituiscono un contesto agro-paesaggistico inscindibile.
Gli interventi ammessi sono quelli previsti per l'U.T.O.E. n. 1 di cui al precedente alinea ad eccezione delle seguenti specifiche:

  • - possibilità di recupero degli edifici di proprietà della Comunità Montana adiacente la Trappola da destinare a centro studio e didattica ambientale indicato con la sigla CSD nella tav. 15.
  • - secondo i programmi e progetti dello stesso Ente con servizi e funzioni collaterali;
  • - considerate le tutele del P.T.C.P. e la particolarità geo-morfologica dell'area non è ammessa la previsione di aree per la costruzione di nuovi edifici. Sulla scorta di ulteriori indagini e approfondimenti geomorfologici così come stabilito al precedente Titolo II potranno essere ammesse addizioni degli edifici esistenti e completamenti;
  • - sulle aree boscate non di pregio sono possibili interventi tesi a ristabilire il rapporto originario degli insediamenti con il luoghi circostanti anche con recupero all'uso agricolo nelle forme tradizionali o sostituzione delle conifere con essenze arborie tipiche, finalizzate alla valorizzazione delle aree ricomprese nel parco agriopaesaggistico di eredità culturale (art.8);
  • - il P.S. sottopone le previsioni del P.R.G. vigente a salvaguardia impedendo trasformazione ad esclusione delle opere di manutenzione ordinaria, straordinaria e restauro.
  • - Il regolamentio urbanistico, potrà trasferire, nell'ambito del sottosistema di appartenenza o del CIO6ps02, le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone di completamento e saturazione. Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di di riqualificazione dei tessuti urbani consolidati.

TUTELE E SALVAGUARDIE

  • - Nei centri urbani di Trappola, La Casa e Casale in attesa del Regolamento Urbanistico sono ammessi solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo.
    Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento e previsione di destinazioni d'uso.
    compatibili con le caratteristiche dei luoghi
  • - Le zone B di saturazione sono stralciate per sovrapposti vincoli del P.T.C. :sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo.
    Le volumetrie, dopo adeguate verifiche geo-morfologiche,potranno essere trasferite all'interno dell'U.T.O.E. nell'ambito delle zone non sottoposte a vincolo dal P.T.C.P. o all'interno del sottosistema ambientale C106ps02.
UTOE Nº4 - TRAPPOLA, LA CASA, CASALE
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---1.5001.500
PRODUTTIVO-COMMERCIALE-DIREZIONALE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superficie utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo.

2. L'Unità di Trevane, La Villa, Chiassiaia e Anciolina comprende la parte principale del territorio incluso nel sistema funzionale dei castelli. Nella zona permangono i caratteri "antichi" di questo territorio, dove i nuclei abitati sono circondati da zone boscate e aree di pertinenza destinate ad orti e coltivi terrazzati di limitate dimensioni.

La prescrizione che il P.S. dà per il Regolamento Urbanistico è quella di tutelare e riqualificare l'insieme dell'edificato storico e del paesaggio in modo da costituire un riferimento portante per la costruzione di un parco storico dei castelli connesso al sistema dei mulini e alla viabilità storica (art.8).

In tutta l'U.T.O.E. sono ammesse nuove volumetrie residenziali per un massimo di mc. 1.500 e altezza non superiore a due piani fuori terra, da ubicare nella zona di La Villa non sottoposta a vincolo dalla disciplina di tutela degli aggregati prevista dal P.T.C.P.

Gli interventi ammessi sono quelli previsti nella precedente U.T.O.E. n. 1 con recupero della viabilità e sentieristica storica a fini naturalistici e storico-culturali, con aree attrezzate per il tempo libero, rafforzando l'immagine di Anciolina come punto di arrivo panoramico e accesso alla strada di interesse paesistico del Pratomagno.

Il R.U. dovrà prestare particolare attenzione al rapporto storico degli edificati con il sistema dei mulini, storicamente legati a questi centri.

Per la definizione del parco storico dei castelli il R.U. dovrà fare attenzione a:

  • - recupero della viabilità storica e dei manufatti della cultura materiale;
  • - definizione di percorsi storico-didattici degli antichi collegamenti funzionali che possono consentire la lettura della struttura storica di questa parte del territorio: collegamenti interni al sottosistema fra castelli, di attraversamento della zona e della montagna, collegamenti ai centri di valle e al sistema dei mulini;
  • - individuazione, recupero e valorizzazione delle componenti architettoniche e paesaggistiche significative degli antichi insediamenti all'interno e/o all'esterno degli attuali abitati: mura, torri, spazi di relazione pubblica, pozzi, fonti, orti, ecc.;
  • - recupero delle visuali e dei coni di collegamento visivo fra i centri alterati da forestazioni recenti e non rientranti nella categoria dei boschi di pregio;
  • - il P.S. sottopone a salvaguardia tutte le previsioni di P.R.G. stralciando le zone edificabili ricomprese nella tutela del P.T.C.P. Sono ammessi sono interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e recupero.
  • - Il regolamento urbanistico potrà trasferire nell'ambito del sottosistema di appartenenza o del CIO6ps02, le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone di completamento e saturazione. Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di riqualificazione dei tessuti urbani consolidati.

TUTELE E SALVAGUARDIE

  • - Nei centri abitati di Trevane, La Villa, Chiassata e Anciolina Casale in attesa del Regolamento Urbanistico sono ammessi solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo.
    Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento e previsione di destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche dei luoghi.
  • - Le zone B di saturazione sono stralciate per sovrapposti vincoli del P.T.C.P.. :sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo Le volumetrie residue potranno essere trasferite nell'ambito del sottosistema ambientale C106ps2 con l'UTOE nº3 del capoluogo. Le volumetrie stralciate di Anciolina (zona D3 e B2) potranno essere trasferite nel sottosistema ambientale C106ps4, con l'U.T.O.E. nº6.
UTOE Nº5 - TREVANE, LA VILLA, CHIASSAIA, ANCIOLINA
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
-1.500-1.0002.500
PRODUTTIVO-COMMERCIALE-DIREZIONALE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
-20%20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superfice utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo.

Art. 52 Sottosistema ambientale di Roveraia AP09ps03

1. Il sottosistema si colloca fra le propaggini est del Pratomagno e il sottosistema terrazzato dell'Agna-S.Giustino e rientra nella sottounità di paesaggio pedemontano ad alto gradiente. Il sottosistema coperto quasi totalmente da aree boscate, con presenza lungo il crinale di rimboschimenti di nuova impronta (conifere) che nelle pendici più basse, fino al confine del sito di interesse comunitario, si trasformano in boschi di pregio e di integrazione degli habitat così come evidenziato nelle tavole di Piano.

Le aree boscate ricadono quasi completamente all'interno di proprietà pubbliche. Il sistema è caratterizzato da insediamenti radi scarsamente abitati tra cui si distingue il nucleo di Roveraia di proprietà della Comunità Montana che da il nome al sottosistema.

2. Funzioni compatibili e strategiche all'interno del sottosistema:

  • - sono compatibili le funzioni previste nel sottosistema ambientale montano al alto gradiente di cui al precedente art. 48.

3. Prescrizioni e disposizioni particolari:

  • - per tutte le aree boscate e habitat valgono le prescrizioni indicate per il sottosistema ambientale montano ad alto gradiente di cui al precedente art. 50;
  • - intervento strategico per il sottosistema è il recupero del nucleo di Roveraia, indicato con la sigla ROV nella tav. 15 di proprietà della Comunità Montana, dove oltre alla residenza sono ammessi interventi di recupero con cambio di destinazione d'uso per attività turistiche e ricettive con servizi e funzioni complementari annesse.
    In caso di recupero a funzioni turistiche sono ammessi incrementi volumetrici nella misura massima di mc. 3000 complessivi. Il Regolamento Urbanistico definirà l'ambito di intervento su cui applicare il Piano di Recupero o altro strumento attuativo, stabilendo, nel rispetto delle prescrizioni sull'uso delle risorse di cui al precedente Titolo II gli interventi collaterali di recupero e riqualificazione ambientale.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps03 TAB.3
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 0 0 0
Turismo 0 3.000 3.000
Totale (mc) 0 3.000 3.000

Art. 53 Sottosistema ambientale dei crinali secondari di Monte Cocollo AP09ps04

1. Il sottosistema si colloca sul confine ovest del Comune e il sottosistema delle colline terrazzate; il territorio fa parte delle sottounità di paesaggio dei crinali secondari del Monte Cocollo e del paesaggio pedemontano ad alto gradiente. Ricadono all'interno le aree di transizione delle varianti di passaggio con gli habitat dei prati perenni secondari e delle formazioni delle brughiere del Monte Cocollo altoarbustive di degradazione, circondati da zone incluse nei boschi di pregio.

Il sottosistema, ormai completamente disabitato conserva ancora gli antichi tracciati da Odina alla Quercia al Nibbio, da Sucine, attraverso il Cocollo, fino al Ponte di Modine e la principale "via che sale al Cocollo e dalle Case Gori va a Modine" ancora leggibile nella cartografia moderna.

All'interno del sottosistema ricade, infine, l'area archeologica del Monte Cocollo, dove era ubicato l'antico Castello.

2. Le funzioni compatibili e strategie di sottosistema sono quelle previste per il sottosistema ambientale dei pascoli di crinale di cui al precedente art. 49.

3. Prescrizioni e disposizioni particolari: per l'intero sottosistema valgono le prescrizioni stabilite per il sottosistema di cui al precedente art. 49; in particolare vale quanto stabilito dagli artt. 21 e 22 come precisato dalla variante (dele) n. al P.R.G. alle zone agricole del Comune di Loro (accoglimento osservazione n.33 a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1:

  • - per gli habitat dei pascoli perenni secondari e gli habitat altoarbustivi di degenerazione si fa riferimento al tipo di paesaggio C5-11 ( aree di transizione variante a e b ) e alla variante alle zone agricole soprarichiamata;
  • - tutela integrale dei boschi di pregio
  • - interventi strategici del sottosistema: progetti della Comunità Montana:
    • - ripristino e riqualificazione del percorso naturalistico Odina-Quercia al Nibbio;
    • - recupero dei pascoli di crinale nell'ambito dei siti di interesse comunitario;
    • - recupero e valorizzazione del sito archeologico del Monte Cocollo con aree attrezzate di servizio per la sosta e il tempo libero;
    • - recupero e riqualificazione storico-naturalistica dell'antico percorso che sale al Monte Cocollo e che da Case Gori va a Modine.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps04 TAB.4
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 0 0 0
Turismo 0 1.000 1.000
Totale (mc) 0 1.000 1.000

Art. 54 Sottosistema ambientale dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio AP09ps05

1. Ad est e sud-est il sottosistema si attesta lungo la direttrice della strada che collega Pratovalle, Faeto e Casamona alla Sette Ponti in prossimità di Paterna. Comprende territori che presentano i caratteri delle sottounità di paesaggio dei crinali secondari di Poggio Sarno e Monte Pio e parte del paesaggio pedemontano ad alto gradiente. Ricadono all'interno gli habitat dei prati perenni secondari e delle formazioni arbustive di degenerazione con le brughiere di Poggio Sarno, circondati da formazioni arboree incluse nei boschi di pregio.

Sul versante nord il sottosistema si attesta sul sistema dei castelli. Scarsamente abitato è attraversato dall'antico tracciato della strada Romana che passando per Casamona conduce a Casa Sesta. In prossimità di Poggio Sarno e Casamona è individuato un sito di interesse archeologico per la presenza di età Romana.

Considerato che il sottosistema ha caratteristiche analoghe a quello del Monte Cocollo, si assumono come funzioni compatibili, strategie e prescrizioni quelle assunte per il sottosistema del Cocollo di cui al precedente art. 53. Nel caso di Poggio Sarno interventi strategici sono il recupero del sito archeologico, della strada romana di Casa Sesta con valenza storico-naturalistica e della strada comunale da Paterna a Casamona assumendo anche azioni di tutela ambientale e paesaggistica per la presenza di efflorescenze stagionali delle ericacee sul versante sud del sottosistema.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps05 TAB.5
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 0 0 0
Turismo 0 500 500
Totale (mc) 0 500 500

Art. 47 Ambito di applicazione della Legge Regionale n. 64/1995

1. Ai fini dell'applicazione della Legge Regionale n. 64/1995 e successive modificazione e integrazioni, si individuano quali aree con esclusiva e prevalente funzione agricola quelle definite dalla variante (dele) n. 34 al P.R.G. per le zone agricole approvata dal C.C. di Loro Ciuffenna con del. nº 97 del 10.11.2000 (accoglimento osservazione n.33 a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1.

In dette aree vale pertanto quanto stabilito dalla suddetta variante così come richiamato dell'art.4 e altri.

2. Sono compatibili in tali aree le seguenti attività:

  • - coltivazione dei terreni;
  • - zootecnica e allevamenti minori;
  • - conservazione e trasformazione dei prodotti agricoli ed attività direttamente connessa;
  • - residenza agricola;
  • - civile abitazione in edifici esistenti;
  • - agriturismo e turismo in zona agricola;
  • - attività per il tempo libero in relazione alle risorse ambientali, storiche, insediative e culturali esistenti.
  • - Attività produttive non agricole compatibili con le attività agrarie prevalenti ed il valore dei luoghi.

3. Nelle aree boscate sono compatibili le seguenti attività:

  • - governo del bosco e del sottobosco ai fini produttivi;
  • - raccolta dei prodotti del bosco e del sottobosco;
  • - agricoltura e pascolo;
  • - interventi connessi alla prevenzione incendi;
  • - interventi connessi alla garanzia dell'assetto idrogeologico e idraulico;
  • - rimboschimento e pratiche fitosanitarie;
  • - interventi connessi alla tutela dell'assetto faunistico;
  • - fruibilità e pratiche del tempo libero;
  • - manutenzione della viabilità minore e dei sentieri;

All'interno delle aree boscate sono escluse le seguenti attività:

  • - nuova edificazione residenziale anche a servizio dell'agricoltura;
  • - apertura di nuove strade;
  • - parcheggi, salvo limitate aree per uso del tempo libero;
  • - la realizzazione di recinzioni ad eccezione di quelle necessarie allo svolgimento delle attività di allevamento da definire tramite la redazione dei PMAA.

4. Ai fini dell'applicazione della Legge Regionale n. 64/1995 è consentito il computo delle aree boscate per il raggiungimento della capacità edificatoria con l'esclusione della localizzazione dei fabbricati sulle stesse aree ad eccezione degli annessi ad uso agricolo forestale.

Per quanto riguarda la gestione silvioculturale si rimanda ai Piani di gestione forestale e ai Piani di coltivazione secondo quanto disposto dall'Allegato E del PTC. Il regolamento urbanistico definirà le tipologie dei ricoveri necessari alla conduzione dei boschi con particolare riferimento alla castanicoltura.

Per quanto riguarda l'applicazione della L.R. n. 64/95 il P.S. assume come riferimento gli indirizzi, criteri e parametri di cui all'art. 7 della L.R. n. 64/95.

Capo II SISTEMA DELLE COLLINE TERRAZZATE, SOTTOSISTEMI E U.T.O.E.

Art. 55 Strategie di sistema e dei sottosistemi ambientali

1. L'ambito territoriale che si estende fra il limite sud del sistema montano e la strada provinciale dei Sette Ponti occupa la parte del territorio dove il paesaggio agrario è fortemente caratterizzato dalla presenza di coltivi su terrazzi e ciglioni e dalla Sette Ponti che distribuisce trasversalmente l'accessibilità alla parte più urbanizzato del territorio lorese sulla direttrice Arezzo-Pian di Scò con gli innesti verso il fondo valle del valdarno attraverso Terranuova Bracciolini.

Il sistema, che include i due centri abitati più importanti, Loro Ciuffenna e S.Giustino, dove sono concentrate tutte le funzioni e i servizi essenziali, si inoltra rispettivamente lungo il torrente Ciuffenna fino agli abitati di Poggio di Loro e S.Clemente e lungo il torrente Agna fino a Casamona, Faeto e Pratovalle.

La dinamica delle trasformazioni dell'uso del suolo evidenzia da un lato il rafforzamento della coltivazione terrazzata, dall'altro un sensibile processo di urbanizzazione dell'area dovuto a un fenomeno di "migrazione residenziale" dalle zone di fondovalle del valdarno a quelle di collina. Conseguentemente lungo tutta la Sette Ponti, che segue il tracciato dell'antica "Cassia Vetus", si assiste ad un processo di rafforzamento dei nuclei esistenti con l'inserimento di funzioni orientate verso usi turistici del patrimonio edilizio, facilmente accessibile e valorizzato dal contesto paesaggistico e storico monumentale: i coltivi terrazzati, l'antico borgo del Borro, la pieve di Gropina, il monastero mariano di Montermarciano con i vicini servizi nell'abitato di Malva che si sviluppa sul territorio di Terranuova.

2. Obiettivi generali del sistema sono:

  • - la riqualificazione, recupero e completamento della viabilità principale in corrispondenza dei centri abitati principali, facilitando l'accessibilità ed eliminando le interconnessioni in corrispondenza degli attraversamenti dei centri urbani, inibendo altresì il formarsi di processi insediativi lineari lungo la viabilità;
  • - il recupero del rapporto del fiume con il territorio nelle sue componenti storiche (mulini), paesaggistiche e ambientali;
  • - favorire il ripristino dei paesaggi fluviali e la creazione di collegamenti ecologici;
  • - riqualificazione e valorizzazione della Sette Ponti come luogo della visibilità e accessibilità del territorio lorese;
  • - rafforzamento dei centri abitati principali come centri di servizio per l'intero territorio comunale;
  • - valorizzazione della visibilità paesaggistica e storico-culturale dei momenti e delle aree di interesse storico-documentario;
  • - sviluppo di azioni per la costruzione e promozione di un parco agro-produttivo di eredità culturale delle colline terrazzate nel sistema funzionale della Sette Ponti (art.8);
  • - la riqualificazione degli insediamenti urbani consolidati e recenti, con riordino e riaggregazione dei servizi e delle funzioni di interesse pubblico;
  • - la ricollocazione delle attività produttive incompatibili sia nei centri abitati che nel territorio aperto e recupero delle aree di risulta per funzioni compatibili con gli insediamenti ed i valori ambientali presenti;
  • - valorizzazione e tutela del patrimonio storico-culturale e dei centri antichi favorendo e estendendo il recupero a tutti i tessuti edilizi di antica formazione; nonché del patrimonio insediativo sparso e dei manufatti della cultura materiale;
  • - la riqualificazione ambientale ed il ripristino dei paesaggi del territorio aperto e lo sviluppo delle attività agricole e di quelle connesse compatibili con i caratteri del paesaggio per funzioni e tipologie, valorizzando il loro ruolo di presidio ambientale e sostenendo la capacità e qualità produttiva delle attività tradizionali;
  • - eliminazione delle situazioni di degrado fisico e morfologico nel territorio aperto, promuovendo anche azioni di recupero di strutture, non più in uso, con funzioni compatibili; riqualificazione delle aree ad economie rurali marginali di frangia ai centri abitati o in territorio aperto, caratterizzate da fenomeni di degrado, con azioni di riqualificazione ambientale e ripristino dei paesaggi valorizzando al contempo le risorse naturali;
  • - il mantenimento e recupero della maglia viaria recente, di quella di antica formazione e dei percorsi rurali, garantendo le accessibilità ai fiumi e corsi d'acqua;
  • - difendere il suolo e garantire la sicurezza degli insediamenti e delle infrastrutture, favorendo azioni di prevenzione dei fenomeni alluvionali, di dissesto idrogeologico e geo-morfologico.

3. Il sistema delle colline terrazzate è articolato nei seguenti sottosistemi ambientali per ciascuno dei quali sono indicati gli obiettivi specifici, le funzioni compatibili, le prescrizioni, le disposizioni particolari e gli interventi strategici.

  • Sottosistema ambientale della Sette Ponti ovest CI06ps01
  • Sottosistema ambientale di Loro Ciuffenna e delle colline interne CI06ps02
  • Sottosistema ambientale della Sette Ponti Est CI06ps03
  • Sottosistema ambientale dell'Agna e San Giustino CI06ps04

Art. 56 Sottosistema ambientale della Sette Ponti ovest CI06ps01

1. Il sottosistema si colloca ad ovest lungo la Sette Ponti fino al confine con il comune di Pian di Scò nel sistema funzionale della Sette Ponti. All'interno sono presenti parti di territorio delle sottounità di paesaggio del vecchio bacino lacustre (zona di Loro Ciuffenna) e del paesaggio collinare-pedemontano a gradiente medio, con porzioni del paesaggio pedemontano ad alto gradiente.

Ampie zone della variante di paesaggio del sistema dell'oliveto terrazzato sono presenti al suo interno tanto da caratterizzarne la sua struttura con alcune frangie dei Pianalti.

Il P.S. individua all'interno ampie fasce di formazioni forestali di interesse naturalistico (area a vegetazione mediterranea) e aree boscate di integrazione ecologica che collegano l'ANPIL delle Balze ai boschi di pregio del Monte Cocollo.

Malva, il centro abitato più consistente con un'ampia porzione nel comune di Terranuova, è collocato in zona baricentrica, mentre sul versante pedecollinare e montano sono presenti nuclei di rilevante valore come Odina, Case Uliveto e Querceto.

Lungo la Sette Ponti oltre a Malva si trovano centri di grande interesse storico come la Villa Bel Poggio e il monastero di Montemarciano ricompreso quasi completamente nel comune di Terranuova Bracciolini.

Il sottosistema si caratterizza per la permanenza di una corretta integrazione fra insediamenti storici, paesaggio agrario delle colline terrazzate ed emergenze naturali.

Questa conformazione territoriale deve essere mantenuta, valorizzata e arricchita di prestazioni legate alla promozione turistica e ambientale con recupero dei valori storici e delle attività agrarie territoriali.

L'uso delle risorse deve essere valutato in relazione a quanto espresso nel precedente punto, nel rispetto degli obiettivi generali di sistema espressi al precedente art. 55.

All'interno del sottosistema è stata individuata l'U.T.O.E. n. 2 di Malva.

Le invarianti del sottosistema sono indicate nella tavola nº16 delle invarianti.

2. Funzioni compatibili e obiettivi strategici all'interno del sottosistema:

  • - sono consentite tutte le azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi previsti per il sistema delle colline terrazzate;
  • - in tutto il sottosistema nel rispetto delle limitazioni d'uso delle risorse sono consentite tutte le funzioni compatibili con l'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa l'attività turistico-ricettiva, la residenza e l'artigianato di servizio;
  • - le attività commerciali di vicinato e direzionali;
  • - la realizzazione di nuovi edifici rurali sono subordinati al rispetto dei parametri della variante al P.R.G. (dele) n. 34 approvata dal Comune di Loro che precisa quanto stabilito dal P.T.C.P. (accoglimento osservazione n.33 a) e a quanto stabilito al precedente art. 4 comma 1.

Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire attraverso l'osservanza delle seguenti indicazioni ma anche mediante ulteriori specificazione normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore che definiscano anche criteri di valutazione delle nuove costruzioni rurali in rapporto alle interferenze che gli stessi possono avere, sotto l'aspetto visivo (coni e visuali prospettiche), con i valori storici e paesaggistici individuati dal P.S.:

  • - Valorizzazione dei prodotti tipici anche favorendo attività agricole del tipo biologico per minimizzare gli impatti sull'ambiente;
  • - Ridefinizione dei margini degli insediamenti attraverso la riqualificazione ambientale e paesaggistica;
  • - Mantenimento del sistema scolante e della vegetazione riparia, per garantirne l'efficienza e la manutenzione;
  • - Mantenimento e incentivazione alla reintroduzione di siepi, alberature e macchie di campo, per garantire la continuità ecologica e la biodivesità.

Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, i nuovi interventi dovranno perseguire:

  • - Incentivazione del recupero e manutenzione dei manufatti di difesa idraulica esistenti;
  • - Incentivazione per la realizzazione dei bacini di stoccaggio delle acque meteoriche con doppia funzione: contenimento degli attingimenti dalla falda e allungamento dei tempi di corrivazione in corrispondenza di eventi meteorici eccezionali.

Prescrizioni e disposizioni particolari:

  • - Conservazione delle siepi e macchine di campo nonché delle alberature anche non produttive, la reintroduzione degli stessi è considerata quale intervento di miglioramento ambientale ai sensi della Legge Regionale n. 64/1995;
  • - Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 10 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui al capo III delle presenti norme.
  • - Nelle aree ricadenti in ambito B di cui alla DCR n. 230/1994 e individuate nella tavola della pericolosità idraulica", gli interventi di nuova edificazione potranno essere realizzati solo qualora siano rispettate le prescrizioni relative alla risorsa suolo e sottosuolo del Titolo II delle presenti norme.
  • - Eliminare gli addensamenti edificatori lungo la Sette Ponti e riqualificare quelli presenti anche con opere di arredo urbano per la sicurezza dei cittadini con particolare attenzione alle categorie più deboli (bambini e anziani).

Gli interventi di riqualificazione dei nuclei storici dovranno ristabilire e conservare, ove ancora riconoscibili, il rapporto fra edificio e spazio esterno.

Sono interventi strategici per il sottosistema:

  • - il recupero a fini turistici-ricettivi dell'edificio denominato "Mille Pini" indicato con la sigla MIP nella tav. 15 in località Case Valcello. L'intervento, complessivamente non potrà superare i mc. 20.000, con servizi e funzioni annesse all'attività turistica e ricreativa. Sono escluse funzioni residenziali ad eccezione di un alloggio per il produttore. Il Regolamento Urbanistico stabilirà gli interventi di miglioramento ambientale e le opere di urbanizzazione che potranno essere realizzate anche al di fuori delle aree di stretta pertinenza.
  • - La eliminazione delle interferenze della Sette Ponti con gli abitati, ricercando la riqualificazione dell'abitato di Malva e Montemarciano che il R.U. dovrà affrontare in accordo con il comune di Terranuova per una integrazione urbana più pertinente allo stato dei luoghi.
  • - La conservazione dei caratteri e delle pratiche culturali storiche, ove permangono.
  • - Eliminazione delle forme di degrado fisico e morfologico per la presenza di manufatti con impatto ambientale e paesistico negativo con il valore dei luoghi che il R.U. preciserà con apposita normativa e definizione delle aree di intervento.
  • - Valorizzazione e riqualificazione dei percorsi e dei collegamenti storici fra nuclei e territorio agricolo.
  • - Nell'ambito del sottosistema oltre agli interventi di cui sopra il fabbisogno abitativo è soddisfatto dalla previsione di mc. 2000 di recupero e mc. 12.000 di nuove costruzioni all'interno dell'U.T.O.E. n. 2.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA AP09ps01 TAB.6
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 12.000 2.000 14.000
Turismo 0 25.000 25.000
Totale (mc) 12.000 27.000 39.000

Art. 57 Unità territoriale organica elementare

1. Fa parte del sottosistema ambientale della Sette Ponti ovest l'U.T.O.E. n. 2 di Malva.

2. L'U.T.O.E. n. 2 comprende l'abitato di Malva a nord del confine comunale con Terranuova lungo la vecchia Sette Ponti.

L'abitato risulta quindi diviso fra Terranuova e Loro Ciuffenna. Obiettivo del R.U. è quello di riorganizzare l'abitato complessivamente insieme alla parte di Terranuova che si spinge verso Persignano.

Parte dell'U.T.O.E. è ricompresa nella tutela degli aggregati della disciplina del P.T.C.P.

Il P.S. assegna a Malva la possibilità di realizzare mc. 12.000 per nuove costruzioni residenziali che non potranno superare l'altezza degli edifici esistenti e Mq. 1.000 di recupero.

Il R.U. nel definire la riqualificazione del centro dovrà ridefinire il rapporto con l'edificato di Terranuova.

Si dovrà mantenere e recuperare, ove possibile, il vecchio tracciato della Setteponti, prevedendo azioni che migliorino le caratteristiche della strada provinciale nella fascia di interferenza e nei punti di innesto con le strade interne, migliorando la percorribilità interna e l'accessibilità agli insediamenti.

Il R.U. definirà ai sensi del precedente art. 27 le opere di urbanizzazione da realizzare per l'attuazione degli interventi programmati anche al di fuori delle aree di stretta pertinenza. In attesa del R.U. le previsioni del P.R.G. vigente per l'abitato sono sottoposte a salvaguardia; è possibile dare corso solo alla lottizzazione C3 già approvata e convenzionata e alla realizzazione delle opere pubbliche previste nel programma del Comune. Il R.U. dovrà prevedere azioni che tendono a conservare un corretto equilibrio fra nuove costruzioni e aree agrarie al contorno incluse nell'ambito del progetto di parco agro-produttivo di eredità culturale.

Il Regolamento Urbanistico, potrà trasferire, nell'ambito del sottosistema di appartenenza o del CIO6PS02, le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone di completamento e saturazione. Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di riqualificazione dei tessuti urbani esistenti.

TUTELE E SALVAGUARDIE

Tutto l'abitato di Malva è sottoposto a salvaguardia ad esclusione della porzione della zona C3 in fase di realizzazione.Sugli edifici esistenti in attesa del Regolamento Urbanistico sono ammessi solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo.

Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento e previsione di destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche dei luoghi.

Le volumetrie residue delle zone B stralciate per la presenza di vincoli del P.T.C.P. potranno essere trasferite dal R.U. all'interno dell'U.T.O.E. stessa in ambiti non tutelati.

Sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo

U.T.O.E. Nº2 - MALVA
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
7.0124.988-1.00013.000
PRODUTTIVO-COMMERCIALE-DIREZIONALE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
---20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superficie utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo.

Art. 58 Sottosistema ambientale del Ciuffenna e delle colline interne. CI06ps02

1. Il sottosistema occupa quasi completamente il sistema funzionale del Ciuffenna e comprende le colline terrazzate dal confine comunale sud con l'abitato di Loro fino ai versanti interni del torrente.

All'interno sono incluse alcune parti del territorio delle sotto unità di passaggio del vecchio bacino lacustre (zona Loro Ciuffenna), delle colline terrazzate collinari-pedemontane ed alcune propaggini del paesaggio pedemontano.

Il sistema comprende ampie zone della variante di paesaggio del sistema territoriale dell'oliveto terrazzato con una parte dei Piani Alti, occupata completamente dalle nuove espansioni del capoluogo, e una parte della variante dei fondovalle stretti nella porzione di territorio compreso tra il capoluogo ed il confine Comunale.

Il P.S. individua lungo tutto il corso del Ciuffenna un'area di collegamento fluviale di interesse naturalistico e una zona, la nº8, con presenza significativa di platano.

Il sottosistema, infine, si caratterizza per la presenza, non solo del torrente Ciuffenna, ma soprattutto del Capoluogo con il centro storico del borgo di Poggio di Loro, S. Clemente e Gropina.

L'uso delle risorse deve essere valutato in rapporto agli obbiettivi generali di sistema che nello specifico riguardano il valore dei centri antichi di Gropina, del sistema funzionale del torrente con le emergenze naturalistiche ed il sistema storico dei mulini e del paesaggio, rafforzando il ruolo di centro servizi che il capoluogo riveste per il sottosistema e l'intero territorio Comunale.

All'interno del Sottosistema è stata individuata l'U.T.O.E. n.3 di Loro Ciuffenna, Poggio di Loro e S. Clemente. Le invarianti del sottosistema sono, il torrente Ciuffenna, il centro antico di Loro Ciuffenna, Gropina, il Borgo di Poggio di Loro e S. Clemente e tutti gli edifici presenti al Catasto Lorese, i mulini, i percorsi storici ancora riconoscibili, e le aree terrazzate e quanto indicato nella tavola delle invarianti.

2. Funzioni compatibili e obiettivi strategici all'interno del sottosistema.

Nel sottosistema oltre alla residenza, che lo caratterizza nell'ambito del capoluogo, sono ammesse tutte le funzioni con essa compatibili, in particolare servizi e attrezzature, attività direzionali, attività commerciali, artigianali e industriali non inquinanti.

È ammessa la funzione turistico-ricettiva con servizi complementari e le attività connesse all'agricoltura, all'interno della U.T.O.E. sono specificati ulteriori prescrizioni e vincoli.

Obiettivi generali del sottosistema sono:

  • - La valorizzazione e la tutela del patrimonio storico;
  • - La riqualificazione degli insediamenti;
  • - Il controllo dei processi insediativi lungo la viabilità;
  • - La riorganizzazione dei servizi;
  • - La rilocalizzazione delle attività produttive incompatibili con gli insediamenti residenziali;
  • - La riorganizzazione e il riordino della zona industriale;
  • - Il recupero e il completamento delle infrastrutture per la mobilità;
  • - La riqualificazione ambientale dei paesaggi del territorio aperto, dei paesaggi fluviali e delle aree degradate;
  • - Il ripristino dei paesaggi fluviali, degli ecosistemi e della loro continuità territoriale;
  • - Il superamento dell'attuale separazione tra fiume e territorio aperto, e tra fiume e territorio urbano storico.

Sono interventi strategici per il sottosistema:

  • - La valorizzazione e la salvaguardia del torrente Ciuffenna con tutti i mulini e le opere idrauliche ancora presenti.
    Il Regolamento urbanistico tramite ulteriori specificazioni normative preciserà i contenuti del programma per la costituzione del Parco del Ciuffenna e del progetto specifico relativo alla previsione in prossimità del Mulinaccio di un parco di eredità culturale "dell'acqua" indicato con sigla PEA nella tav.15 con servizi didattici e attrezzature di ristoro, e per la sosta. Il progetto dovrà prevedere l'eliminazione di ogni forma di degrado attraverso il recupero degli edifici esistenti con possibilità di ampliamento fino ad un massimo del 30% del volume presente.
  • - La valorizzazione di una variante alla Sette Ponti, in accordo con il Comune di Terranuova, nell'ambito della zona industriale;
  • - La tutela e valorizzazione di Gropina migliorandone l'accessibilità;
  • - La previsione delle aree agricole terrazzate nell'ambito di Parco agro-produttivo di eredità culturale;
  • - La valorizzazione del Museo Venturino Venturi quale centro di riferimento per la costruzione di un museo diffuso per l'arte contemporanea.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA C106ps02 TAB.7
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 110.000 62.000 172.000
Turismo 5.000 7.000 12.000
Totale (mc) 115.000 69.000 184.000
Produttivo Mq 7.270 Mq 7.270

Art. 59 U.T.O.E. n. 3 di Loro Ciuffenna, Poggio di Loro e S. Clemente.

1. Fa parte del sottosistema ambientale CI06ps2 l'U.T.O.E. n.3 che comprende il Capoluogo, Poggio di Loro, S. Clemente e Gropina con l'asta del torrente Ciuffenna e parte del borro di S. Clemente con tutte le aree agricole prevalentemente coltivate in terrazzi. Obiettivo del R.U., con specifiche normative, è quello di valorizzare e rafforzare l'integrazione tra i centri esterni ed il Capoluogo assegnando alle aree agricole un ruolo primario di connessione, quali aree significative del più generale parco delle colline terrazzate e ricomporre il rapporto con il fiume mantenendo intatte le specificità e i valori. Nell' ambito degli abitati dovranno essere reperite ampie zone per la sosta pubblica in modo da alleggerire la pressione sui centri e condurre opere di riqualificazione e arredo urbano, con la costruzione di spazi di relazione lineari e puntuali. Il R.U. dovrà altresì affrontare il rapporto fra margini dei tessuti urbani e territorio aperto che si compenetra con l'edificato, dando risposta alle attività agricole preliminari con organizzazione e definizione delle coltivazioni compatibili e norme sulle costruzioni di piccoli annessi per il ricovero degli attrezzi e mezzi.

All'interno della U.T.O.E. il Regolamento Urbanistico nel rispetto delle prescrizioni e obiettivi di sottosistema e delle prescrizioni d'uso delle risorse dovrà precisare ed indicare le azioni per realizzare e raggiungere i seguenti obiettivi strategici e particolari:

  • - Costruzione del Parco urbano e fluviale del Ciuffenna dal confine comunale fino al Mulinaccio e all'abitato di S. Clemente con opere di restauro ambientale e storico-architettonico dei manufatti e edifici di pregio paesistici;
  • - Riqualificazione del sistema insediativo compreso fra la strada principale dei Sette Ponti ed il Ciuffenna a monte del Cimitero, al fine di prevedere un nuovo polo residenziale ben integrato con la struttura storica del Capoluogo, con servizi e aree per la sosta alleggerendo la pressione veicolare nel centro storico;
  • - Riqualificazione delle aree miste di recente costruzione per una migliore integrazione fra funzioni residenziali e produttive;
  • - Definizione della variante stradale alla Sette Ponti in corrispondenza della zona industriale nel rispetto del corridoio infrastrutturale previsto dal P.S.;
  • - Rafforzamento del ruolo dei Centri storici del Capoluogo, Poggio e S. Clemente;
  • - Valorizzazione delle zone agrarie di connessione, dove permangono i caratteri agro-paesaggistici di valore storico-documentario, assunte come parti significative del parco agro-paesaggistico e sottoposte a salvaguardia i in attesa del R.U. con le indicazioni previste per l'U.T.O.E. di Modine e Gorgiti;
  • - Piano dei parcheggi e dell'arredo urbano con spazi di relazione primaria;
  • - Miglioramento dell'accessibilità alla Pieve di Gropina per evitare le interferenze con l'abitato del Capoluogo e nel totale e integrale rispetto e tutela dei valori storici, naturali e paesaggistici del luogo.
  • - Il Regolamento Urbanistico, potrà trasferire, nell'ambito del sottosistema di appartenenza, le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone di completamento e saturazione. Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di riqualificazione dei tessuti urbani consolidati.
    Le volumetrie rurali presenti in prossimità della Fattoria il Colombaio (Ponte a Bonino) sono subordinate a demolizione totale ed al loro trasferimento in aree non di pregio nell'ambito del sottosistema di appartenenza con destinazione esclusiva di valorizzazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.

TUTELE E SALVAGUARDIE

Nei centri abitati di Poggio di Loro e S. Clemente in attesa del Regolamento Urbanistico sono ammessi solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo. Rimane salvo in loc. S.Clemente in Valle l'intervento di nuova edificazione previsto dalla variante n.55 al P.R.G.

Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento e previsione di destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche dei luoghi.

Le volumetrie delle zone B stralciate per la presenza di vincoli da parte del P.T.C.P. potranno essere trasferite, nell'ambito dell'U.T.O.E., in ambiti non sottoposti a tutela e localizzate preferibilmente in tessuti consolidati, dati al fine di un loro rafforzamento e riqualificazione.

Sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo

Nel capoluogo in attesa del R.U. sono sottoposti a salvaguardia la:

  • - Zona D1 a sud dell'abitato in fregio alla nuova strada di P.R.G. e la zona D2 compresa fra la strada di Pian di Loro ed il confine comunale.
  • - Zona C4 E F5 a monte della Sette Ponti fra il cimitero e il centro antico.
  • - La zona F4 e F5 (parco fluviale) ad eccezione della porzione in prossimità del nuovo ponte che richiede interventi di risanamento idraulico con traslazione di volumetrie esistenti. La tutela del Parco, in attesa del R.U è estesa anche a tutte le zone ed edifici adiacenti il Parco stesso con particolare riferimento alla zona D3 a monte e la zona F3 in prossimità della Sette Ponti. Per gli edifici esistenti vale quanto stabilito al successivo comma per le zone A.
  • - Per il molino di Loro Ciuffenna assieme alla gora e lo sfioratore vale quanto indicato al punto 5 dell'art. 29 prevedendo fin da ora che non ne venga modificata la destinazione d'uso a mulino (accoglimento di osservazione n.33M).

In tutte le zone A e nelle zone B in adiacenza e prossimità del centro storico di Loro sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia considerato lo stretto rapporto urbano e visivo con il Centro Storico per il quale vale la disciplina stabilita dal P.d.R. e Piano del Colore approvato dal Comune di Loro. Sono altresì sottoposte a tutela con le prescrizioni di cui al comma precedente tutti gli edifici e le aree adiacenti la Piazza Garibaldi.

U.T.O.E Nº3 - CAPOLUOGO, POGGIO DI LORO, S.CLEMENTE
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
75.859 (3)34.14154.4946.000170.494
ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
5.2702.000--7.270
TURISTICO (mc)
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
5.000-700012.000
ATTIVITÀ COMMERCIALI E DIREZIONALI
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
20%20%20%20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superfice utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività;
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo;
  3. 3 Mc 844,25 sono relativi alla lottizzazione (zona C5 ) di San Clemente già approvata dall'A.C.

Art. 60 Sottosistema ambientale della Sette Ponti est CI06ps03

1. Il sottosistema si colloca ad est tra il capoluogo e S. Giustino lungo la Sette Ponti con a monte la strada per Casamona che lo divide dal sottosistema di Poggio Sarno. All'interno ricadono parti di territorio della sotto unità di passaggio del vecchio bacino lacustre (zona di Loro Ciuffenna) alcune propaggini del paesaggio pedemontano ad altro gradiente. Lo caratterizzano infine il paesaggio del sistema nell'uliveto terrazzato e aree comprese nei piani alti. Sono presenti nel sottosistema formazioni forestali di interesse naturalistico per la presenza di vegetazioni mediterranee (Leccio, e specie della macchia), di farnia e un'ampia zona boscata di integrazione ecologica. Il sottosistema, con insediamenti diffusi distribuiti lungo la Setteponti, si caratterizza per il permanere degli elementi dei paesaggio agrario tipico del territorio con prevalenza dell'oliveto terrazzato.

2. Funzioni compatibili e obiettivi strategici:

L'obiettivo principale, oltre a quanto già indicato per il sistema delle colline terrazzate ed il sottosistema della Sette Ponti ovest, riamane la tutela del paesaggio e la valorizzazione delle attività agrarie e turistiche. Le funzioni sono quelle previste per il sottosistema della Sette Ponti ovest di cui al precedente art. 56.

Sono interventi strategici:

  • - Il rafforzamento dell'azienda agraria di Pereta con attività connesse al turismo ambientale con funzioni e attività compatibili con il paesaggio e le pratiche agrarie;
  • - Rafforzamento della Sette Ponti con riqualificazione degli accessi agli insediamenti, delle funzioni e delle attività presenti al fine di migliorare l'accessibilità al territorio di Loro dal confine sud di Terranuova e contribuire a creare un asse attrezzato di servizi che valorizzi le risorse presenti.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA C106ps03 TAB.8
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 1.500 1.500 3.000
Turismo-Produttivo-Commerciale 3.500 1.500 5.000
Totale (mc) 5.000 3.000 8.000

Art. 61 Sottosistema ambientale del torrente Agna e San Giustino CI06ps04

1. Il sottosistema occupa quasi interamente il sistema funzionale dell' Agna e comprende la parte di territorio che dal Borro e S. Giustino si spinge, lungo l'Agna, fino ai borghi di Faeto, Pratovalle e Casamona.

All'interno del sottosistema ritroviamo territori della sottounità di paesaggio dell'antico bacino locustre di S. Giustino con la variante di paesaggio dei Pianalti, parte di territorio compreso nel paesaggio collinare-pedemontano a gradiente medio e pedemontano ed alto gradente con il sistema dell'uliveto terrazzato.

Nelle tavole del P.S. sono riportate le zone di interesse naturalistico con un'area boscata di collegamento fluviale lungo l'Agna ed infine i boschi di pregio, le emergenze naturalistiche puntuali sull'Agna e i geotopi del Borro.

Il sottosistema, oltre che da S. Giustino e dall' Agna è caratterizzato dai centri minori di grande valore storico-documentario del Borro, di Faeto, Pratovalle, Casamona e Sercognano.

L'impiego delle risorse deve essere valutato in rapporto agli obiettivi generali di sistema che nello specifico riguardano il valore dei centri antichi, del sistema funzionale dell'Agna con le emergenze naturalistiche ed il sistema dei mulini; il Borro con le aree di valore naturalistico, il paesaggio e il ruolo di San Giustino come centro di riferimento e servizi per tutto il Sottosistema e più in generale per la parte est del territorio comunale.

All'interno del Sottosistema è stata individuata l'UTOE n.6 di S. Giustino, Borro, Casamona Faeto e Pratovalle.

Invarianti del Sottosistema sono: i borghi antichi, il torrente Agna con i mulini, il Borro, le aree naturalistiche e quanto indicato nella tavola.16 delle invarianti.

2. Funzioni Compatibili e obiettivi strategici all'interno del Sottosistema

Nel Sottosistema oltre alla residenza che lo caratterizza, nell'ambito di San Giustino, sono ammesse tutte le funzioni con essa compatibili, in particolare servizi e attrezzature, attività direzionali, attività commerciali, artigianali e industriali non inquinanti.

È ammessa la funzione turistico-ricettiva con attività complementari e tutte le funzioni connesse all'agricoltura. All'interno dell'U.T.O.E. sono specificati ulteriori vincoli e prescrizioni.

Non è ammessa la costruzione di nuovi edifici a Faeto, Pratovalle e Sercognano.

Obiettivi generali del sistema sono:

  • - La valorizzazione e la tutela del patrimonio storico;
  • - La riqualificazione degli insediamenti;
  • - Il controllo dei processi insediativi lungo la viabilità;
  • - La riorganizzazione dei servizi;
  • - La rilocalizzazione delle attività produttive incompatibili con gli insediamenti residenziali;
  • - La riorganizzazione e il recupero della zona industriale;
  • - Il recupero e il completamento delle infrastrutture per la mobilità;
  • - La riqualificazione ambientale dei paesaggi del territorio aperto, dei paesaggi fluviali e delle aree degradate;
  • - Il ripristino dei paesaggi fluviali, degli ecosistemi e della loro continuità territoriale;
  • - Il superamento dell'attuale separazione tra fiume e territorio aperto, e tra fiume e territorio urbano storico.

Sono interventi strategici per il sottosistema:

  • - La valorizzazione e la salvaguardia del torrente Agna con tutti i mulini e le opere idrauliche presenti.
    Il Regolamento Urbanistico preciserà i contenuti del programma per la realizzazione del parco urbano dell'Agna;
  • - La realizzazione di una variante alla Sette Ponti che transiti in accordo con il Comune di Terranova, a sud dell'abitato di San Giustino per la quale il P.S. individua un corridoio infrastrutturale;
  • - La tutela e la valorizzazione turistica del Borro con le aree di pregio naturalistico al contorno;
  • - La riqualificazione urbana di San Giustino;
  • - Lo sviluppo del turismo;
  • - La valorizzazione delle aree agricole terrazzate nell'ambito del Parco agro-produttivo di eredità culturale.

Il P.S. assegna al sottosistema le seguenti volumetrie:

SOTTOSISTEMA C106ps04 TAB.9
Categoria di intervento Nuova edificazione (mc) Recupero (mc) Totale (mc)
Residenziale 61.770 9.600 71.370
Turismo 50.000 16.000 66.000
Totale (mc) 111.770 25.600 137.370
Produttivo 6.000 - 6.000

Art. 62 U.T.O.E. n.6 di San Giustino, Borro, Casamona, Faeto, Pratovalle.

1. Fa parte del sottosistema ambientale CI06ps04, l'UTOE n. 6 che comprende gli abitati di San Giustino, Borro Casamona, Faeto, Pratovalle e Sercognano ed il torrente Agna dal confine fino a Pratovalle e le aree agricole di connessione tra il fiume e gli abitati.

2. Obiettivi, prescrizioni e specifiche:

  • - Obiettivi del R.U., con specifiche normative, è quello di valorizzare e rafforzare una comune integrazione dei centri e l'integrazione di essi con S. Giustino, quale centro servizi;
  • - Riqualificare le aree agricole di connessione con norme specifiche sulla eliminazione delle forme di degrado nell'ambito del Parco agro-produttivo;
  • - Ricomporre il rapporto con il fiume mantenendo intatte le specificità e i valori;
  • - Riorganizzazione e recupero dei margini fra città costruita e paesaggio agrario;
  • - Recupero e riqualificazione dei tessuti consolidati di recente formazione con funzioni primarie;
  • - Recupero e riqualificazione delle recenti espansioni edilizie per una loro migliore integrazione con i tessuti urbani-adiacenti;
  • - Riordino della viabilità interna improntata ad una migliore funzionalità, decoro, sicurezza e previsione di spazi di relazione ben distribuiti e collegati fra loro: San Giustino da una crescita diffusa alla costruzione della identità urbana;
  • - Rafforzamento del ruolo centrale di riferimento urbano del nucleo storico della piazza e della pieve di S. Giustino.

Il Regolamento Urbanistico potrà indicare con specifiche normative piani e programmi di riqualificazione urbana tesi al recupero di aree e immobili inclusi nell'U.T.O.E., anche con opere di sostituzione edilizia e cambio destinazione d'uso. Nel rispetto delle prescrizioni d'uso delle risorse.

All'interno dell'U.T.O.E. il Regolamento Urbanistico, nel rispetto delle prescrizioni e obiettivi di sottosistema o delle prescrizioni d'uso delle risorse, dovrà precisare ed indicare le azioni per realizzare e raggiungere i seguenti obbiettivi strategici e particolari:

  • - Parco urbano e fluviale dell'Agna dal confine fino all'abitato di Pratovalle;
  • - Riorganizzazione e riqualificazione delle aree sud comprese tra la variante alla strada provinciale e l'antico nucleo della Pieve al fine di costruire un polo di aggregazione che restituisca un ruolo primario alla parte storica del paese emarginato dagli sviluppi sulle colline nord;
  • - Riqualificazione delle aree miste al fine di favorire una migliore integrazione fra funzioni produttive e residenze;
  • - Definizione in accordo con Terranuova della variante sud della Sette Ponti in modo da limitare il traffico di attraversamento e ricercare il rapporto, anche viario, con il centro turistico del Borro.
  • - Definizione di normative specifiche per la realizzazione del Centro Turistico integrato di Monticello, indicato con la sigla BOR nella Tav.16 con tutela e valorizzazione delle aree boscate, e del sito di interesse archeologico per la presenza di un tratto del selciato della Cassia Vetus. Il progetto dovrà in modo organico considerare tutte le zone di contorno comprese tra il Borro e Monticello, fornendo indicazioni sulle zone di Parco Fluviale Urbano dell'Agna nel tratto interessato dal progetto. Il Progetto dovrà essere valutato all'interno del Piano di Recupero complessivo del Borro che interessa il Comune di Loro o di Terranuova e dovrà tendere al recupero del Borro e di tutte le aree di pregio al fine di costruire un Parco storico-ambientale con percorsi attrezzati di collegamento fra S. Giustino e la tenuta del Borro; la realizzaione di nuove volumetrie è subordinata al recupero di tutta la volumetriadegli edifici esistenti.
  • - Definizione di un tessuto edilizio più omogeneo e integrato lungo le direttrici dell' Agna, teso a costituire un corretto rapporto tra edificato e fiume con soluzioni urbanistiche e architettoniche di accesso e uscita verso il fiume e di "chiusura" a nord dell'abitato; il fiume deve diventare elemento di continuità urbanistico-ambientale per l'identità di San Giustino favorendo azioni di recupero dei nuclei che hanno stretta relazione con il fiume;
  • - Rafforzamento del ruolo dei centri minori di Casamona, Faeto, Pratovalle e Sercognano e del loro rapporto con S. Giustino.
  • - Piano dei parcheggi e dell'arredo urbano e degli spazi di relazione primaria.
  • - il Regolamento urbanistico, potrà trasferire, nell'ambito del sottosistema di appartenenza le volumetrie previste dal P.R.G. vigente in zone B di completamento e saturazione e in zone C di espansione Tali volumetrie sono da utilizzare per azioni di riqualificazione dei tessuti urbani consolidati e di recupero dei margini del tessuto urbano.

TUTELE E SALVAGUARDIE

Nei centri abitati antichi, e nei tessuti consolidati di Casamona, Faeto, Pratovalle, Borro e Sercognano nonché sugli edifici esistenti sono ammessi in attesa del Regolamento Urbanistico solo interventi di mantenimento del patrimonio edilizio esistente con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo.

Le zone di espansione edilizia (Zone C) e di saturazione (Zone B) di Casamona sulle quali il Comune non ha espresso parere favorevole all'edificazione sono sottoposte a salvaguardia in attesa del Regolamento Urbanistico.

Sono ammesse opere di ristrutturazione edilizia senza ampliamenti volumetrici, funzionali al mantenimento e previsione di destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche dei luoghi.

Le zone B di saturazione e C degli abitati di Faeto e Pratovalle sono stralciate per la presenza di tutele del P.T.C., così come le zone di Casamona gravate da tale tutela. Sono fatti salvi i progetti presentati prima dell'adozione delle presenti norme che proseguono l'iter autorizzativo.

Le volumetrie del P.R.G. delle zone del precedente comma, con il R.U., potranno essere trasferite, nell'ambito dell'U.T.O.E., all'interno di aree non sottoposte a tutela del P.T.C.P.

Nell'abitato di S. Giustino, sono sottoposte a salvaguardia le zone:

  • - Zona C2 a nord del paese fra il torrente Agna e la strada per Pratovalle;
  • - Zona C2 a nord dell'abitato nelle porzioni comprese fra la strada di P.R.G. e l'area destinata a campeggio - zona F.8.
  • - Zona C7 - area PEEP nella zona nord-ovest a monte della Sette Ponti. Il Regolamento Urbanistico potrà modificare la zona del PEEP ad edilizia privata con una riduzione delle volumetrie attuali nella misura di almeno il 20% delle volumetrie attuali e con un indice territoriale non superiore a 1,2.
  • - Zona D3 ubicate a sud dell'abitato lungo la strada di Vitareta per il cimitero e il Borro. Con il R.U. la zona D3 potrà essere ubicata in altra zona all'interno del sottosistema di appartenenza o nel sottossistema CI06ps03. In tutte le zone A e nelle zone B a contorno del nucleo antico di S. Giustino sono ammessi solo interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo. La zona indicata come Parco dell'Agna, con tutte le zone e gli edifici adiacenti sono sottoposti a salvaguardia per consentire una efficacia riqualificazione del fiume e degli accessi nonchè dell'edificato al contorno. Per gli edifici esistenti vale quanto indicato per la zone A.
UTOE Nº6 - S.GIUSTINO/BORRO/CASAMONA/FAETO/PRATOVALLE
RESIDENZA
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
57.179 (3)4.591-800069.770
ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
4000 Mq2000 Mq-6.000
TURISTICO
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
10.000 (5)20.000 (4)-10.00060.000
ATTIVITÀ COMMERCIALI E DIREZIONALI
Nuova edificazione
Recupero
Totale
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
Dotazioni P.R.G.
Dotazioni P.S.
P.R.G. P.S.
20%20%-20%20%
% massima sulle addizioni consentite

NOTE:

  1. 1 Per le attività produttive in atto al momento dell'approvazione del P.S. sono ammessi incrementi del 25% della superficie utile lorda per opere di recupero funzionale delle attività;
  2. 2 È sempre possibile il recupero di volumetrie esistenti per attività produttive di piccolo artigianato di servizio o attività commerciali di vicinato o prodotti dell'artigianato locale e uffici/turismo;
  3. 3 Nel conteggio complessivo, mc 2078,35, sono relativi alla zona C di Casamona e mc 3.613,33 delle zone C stralciate di Faeto e Pratovalle;
  4. 4 Volumetrie delle zone D3 previste dal P.R.G. a S. Giustino e Anciolina che con il R.U. vengono traslate nell'ambito delle U.T.O.E.;
  5. 5 Volumetrie delle zone D3 previste dal P.R.G. a San Giustino e Anciolina che con il R.U. vengono traslate nell'ambito della U.T.O.E.
  6. 6 La zona di Monticello (S Giustino) è subordinata alla stipula di un accordo di pianificazione ai sensi della L.R. 5/95 per la realizzazione di una struttura turistica di interesse sovracomunale finalizzata ad una accoglienza internazionale di qualità connessa allo sviluppo del centro turistico del Borro ed agli interventi di valorizzazione promossi nelle aree attigue dal Comune di Terranuova Bracciolini. L'accordo di pianificazione dovrà definire, in relazione alla qualità del servizio offerto, il dimensionamento di un albergo di almeno 100 camere più servizi e attività di casa vacanza.

Ultimo aggiornamento 29.01.2021 - 15:14