Schede Unità territoriali omogenee elementari (UTOE)

Parti di Città - UTOE ricomprese nel territorio rurale-

Descrizione

Il "Territorio rurale" comprende tutte le aree esterne al perimetro del territorio urbanizzato nella parte continentale del territorio comunale.

Nel sistema è compresa la parte dei Monti livornesi ricadenti nel territorio comunale. Essa comprende aree di valore paesaggistico e naturalistico oggetto sia di tutele sovraordinate sia di tutele riconosciute dal PS/2 ad esito delle indagini conoscitive compiute nonché aree degradate (discariche, cave), aree a rischio idraulico e geomorfologico, piccoli insediamenti, nuclei rurali e manufatti di valore archeologico, storico, documentale ed individuate puntualmente dal Quadro conoscitivo del Piano Strutturale. Inoltre il territorio rurale comprende le parti non continentali del territorio comunale, ovvero gli isolotti della Meloria, in corrispondenza delle omonime secche, e l'Isola di Gorgona, interamente facente parte del territorio comunale e posta a circa 30 chilometri dalla costa livornese.

Il Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano paesaggistico regionale ha incluso tali parti del territorio comunale nello stesso ambito in cui è inclusa la parte continentale del territorio comunale, ovvero nell'ambito 08 "Piana Livorno-Pisa-Pontedera" mentre una specifica disciplina per tali aree costiere è contenuta nella scheda, riferita alla disciplina del Piano paesaggistico per le "aree tutelate per legge ai sensi del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio" n.11 "Elba e isole minori".

Il Piano Strutturale articola i propri obiettivi per il "territorio rurale" in più UTOE, come specificato dall'art. 64 della L.R. 65/2014 e a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento regionale 32 / R (BURT 14 luglio 2017), di seguito elencate:

  1. 17. Agricoltura
  2. 18. Aree con prevalenza di agricoltura amatoriale
  3. 19. Aree di tutelate dei colli livornesi
  4. 20. Aree di speciale valore naturalistico e paesaggistico
  5. 21. Costa di Calafuria
  6. 22. Isola di Gorgona
  7. 23. Secche della Meloria

Obiettivi del Piano Paesaggistico Regionale

  • - Evitare ulteriori fenomeni di dispersione insediativa nel territorio rurale, definire e riqualificare i margini urbani attraverso interventi di riordino dei tessuti costruiti e della viabilità, di riorganizzazione degli spazi pubblici, di mitigazione degli aspetti di disomogeneità e di integrazione con il tessuto agricolo perturbano sia in termini visuali, sia fruitivi;
  • - tutelare la leggibilità del sistema agrario insediativo storico (fattorie storiche, luoghi e manufatti di valore archeologico o storico- documentale legati all'economia del mondo rurale);
  • - mantenere l'equilibrio idrogeologico e la stabilità dei versanti;
  • - favorire il mantenimento delle attività agro-pastorali tradizionali dei Monti Livornesi, finalizzate alla conservazione dei paesaggi di alto valore naturalistico;
  • - migliorare la qualità ecosistemica complessiva degli habitat forestali;
  • - tutelare i valori storico-testimoniali del sistema fluviale anche attraverso progetti di recupero e valorizzazione dei manufatti legati alla risorsa idrica (mulini, opifici, sistemazioni idrauliche, etc.);
  • - favorire, in riferimento all'intero ambito di paesaggio "Piana Pisa-Livorno-Pontedera", la creazione di una rete di mobilità dolce per la fruizione paesaggistica del territorio, che integri viabilità storica, rete viaria campestre, percorsi perifluviali, tracciati delle ferrovie storiche dismesse (il riuso di questi tracciati ai fini della rete territoriale d'ambito della mobilità dolce può diventare oggetto di intese con il comune di Pisa in merito alla ex ferrovia Livorno-Calambrone-Tirrenia-Pisa);
  • - tutelare gli elementi di eccellenza naturalistica del territorio;
  • - salvaguardare l'elevato valore paesaggistico, geomorfologico ed ecosistemico dell'isola di Gorgona tutelando le coste rocciose ricche di forme rilevanti derivanti dall'azione erosiva, aree caratterizzate da macchie, garighe e prati;
  • - evitare ulteriori processi di urbanizzazione, contrastando la frammentazione del territorio agricolo e la perdita di aree terrazzate di versante, nonché la diffusione di specie animali e vegetali aliene.

Obiettivi del Piano Strutturale

  • - Messa in sicurezza del territorio con azioni preventive e correttive;
  • - recupero delle aree degradate;
  • - interventi volti a prevenire eventi catastrofici;
  • - conseguire condizioni di stabilità ecologica;
  • - recupero delle aree percorse dal fuoco;
  • - tutela delle aree boscate,
  • - tutela delle aree costiere;
  • - favorire l'uso pubblico del territorio rurale;
  • - recuperare e valorizzare gli edifici e i manufatti storici rurali, militari e civili (complessi paleoindustriali, miniere, etc.), le reti tecnologiche storiche (acquedotti di Colognole e di Limone, tracce di acquedotti romani, cisterne, ghiacciaie);
  • - tutela dei manufatti archeologici e dei percorsi antichi che attraversano la collina, con particolare riferimento a quelli di collegamento tra la costa e la via Emilia;
  • - incentivazione dell'uso turistico e per il tempo libero;
  • - definizione degli interventi sul patrimonio edilizio esistente, da compiersi in sede di Piano Operativo, basata sulle caratteristiche di impianto degli edifici e del contesto paesaggistico e naturalistico in cui essi sono collocati;
  • - riqualificazione della viabilità di accesso, con particolare riferimento alle strade provinciali di Valle Benedetta e di Popogna, anche al fine di permetterne l'utilizzo attraverso forme di mobilità non automobilistica; realizzazione di punti di sosta e di accesso alla rete ciclopedonale, dei sentieri e delle ippovie dei Monti livornesi;
  • - ripristino e recupero ambientale delle cave dismesse in relazione al Piano regionale delle attività estrattive (PRAE) anche attraverso la preventiva messa in sicurezza da criticità gravitative;
  • - cave dismesse costiere: recupero verso funzioni di servizio per la balneazione e per la fruizione dell'area protetta, parcheggi, anche attraverso la preventiva messa in sicurezza da criticità gravitative;
  • - recupero dell'edilizia esistente a fini turistico-ricettivi, preferibilmente mediante la promozione di attività agrituristiche;
  • - promuovere la conservazione ed il recupero delle condizioni ambientali conformi agli interessi fondamentali della comunità e alla qualità della vita;
  • - conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale;
  • - difesa delle risorse naturali dall'inquinamento;
  • - conservazione delle specie animali e vegetali;
  • - applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale al fine di integrare le attività umane con l'ambiente naturale;
  • - promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica;
  • - riqualificare le fasce ripariali dei corsi d'acqua naturali, prevedendo i necessari rinforzi e consolidamenti in funzione dei fenomeni d'erosione e della stabilità complessiva
  • - riqualificare e consolidare i terreni collinari a monte interessati da criticità gravitative, favorendo nel contempola regimazione delle acque e del materiale trasportato;
  • - non incrementare il livello di pericolosità idraulica e gemorfologica del territorio ed-adottare iniziative per la messa in sicurezza dei corsi d'acqua al fine di ridurre il rischio idraulico.
  • - adeguare gli interventi alle caratteristiche geologiche, idrogeologiche e sismiche del sottosuolo, prevedendo i necessari studi di dettaglio e la verifica di stabilità dei versanti.

Insiemi e invarianti comuni a tutto il territorio rurale

Insiemi riconducibili prevalentemente alla struttura idrogeomorfologica, alla struttura eco sistemica ed alla struttura agroforestale del patrimonio territoriale

  1. a) Collina
    1. 1) Invariante strutturale: Rete idrografica (corsi d'acqua individuati alla tavola IDR T2 "Quadro conoscitivo idraulico - PGRA e reticolo di gestione ex LR 79/2012").
    2. 2) Invariante strutturale: Boschi
    3. 3) Invariante strutturale: Aree coltive

Insieme di testimonianze storiche presenti nel territorio

  1. 1) Invariante strutturale: testimonianze di periodi storici, di specificità connesse al carattere cosmopolita della città di fondazione, del rapporto, anche economico, tra la città e le aree collinari e pedecollinari tali da costituire specificità del patrimonio territoriale livornese:
    1. a. edifici speciali: complessi termali (Terme della Salute, Bagnetti dell'Acqua Puzzolente), edifici polifunzionali della metà del '900, edifici specialistici ottocenteschi (teatri, mercato centrale, etc.)
    2. b. edifici e manufatti paleoindustriali, spesso connessi all'economia agra ria, o ruderi dei medesimi: fornaci, mulini, ghiacciaie, miniere, manufatti funzionali all'agricoltura ed all'allevamento di impianto storico;
    3. c. fattorie di impianto storico e relative pertinenze agrarie (aree coltive);
    4. d. aree di interesse archeologico;
    5. e. sistemi infrastrutturali: mulattiere, antichi percorsi di attraversamento delle colline e relativi manufatti, antichi acquedotti (acquedotto del Limone), resti di infrastrutture a fune (teleferiche per il trasporto di materiali di cava), strada dei Cavalleggeri;
    6. f. luoghi di culto isolati (eremi, santuari, cappelle votive) o monumenti funerari isolati;
    7. g. sistemi fortificati (torri costiere, torri di Gorgona e Secche della Meloria) e percorsi di collegamento tra le fortificazioni costiere (Strada dei Cavalleggeri).

Insiemi e invarianti comuni a tutto il territorio rurale

Per tutte le UTOE gli interventi dovranno essere attuati nel rispetto e nella compatibilità con le caratteristiche geologico-tecniche, idrogeologiche e sismiche delle aree, accertate mediante idonee indagini geognostiche e sismiche estese ad un conveniente intorno dei luoghi, al volume di sottosuolo significativo ed adeguate alla classe di pericolosità delle aree. Inoltre, nei settori classificati in pericolosità geomorfologica molto elevata (G4 e/o P.F.M.E del P.A.I), gli interventi dovranno essere preceduti dalla realizzazione di opere di messa in sicurezza ai sensi art. 13 delle NTA del P.A.I vigente e da successive indagini geognostiche; nei settori classificati in pericolosità geomorfologica elevata (G3 e/o P.F.E. del P.A.I.) gli interventi dovranno essere preceduti dalla verifica di stabilità dell'area e da idonei accertamenti geognostici e sismici . In tutti i casi le eventuali opere di messa in sicurezza non dovranno pregiudicare le condizioni di stabilità delle aree adiacenti, la manutenzione delle opere esistenti e la definitiva stabilizzazione dei settori. Sono integralmente richiamate le prescrizioni elencate nella relazione Geologico-Tecnica del presente PS.

Salvaguardie

Fino all'approvazione degli atti che concludono i procedimenti di verifica dei parchi provinciali e delle aree naturali protette di interesse locale (ANPIL) istituite ai sensi della L.R. 49/1995 sulle aree incluse nel Parco provinciale dei Monti livornesi e su quelle incluse nelle ANPIL si applica la disciplina prevista dalla L.R. 30/2015.

Ultima modifica 16.03.2021 - 09:40