Schede Unità territoriali omogenee elementari (UTOE)

UTOE 3- UTOE 3 - Città Otto-Novecentesca

Descrizione

Parte di città esterna rispetto alla linea delle Spianate, compresa tra il tratto delle mura lorenesi da Porta San Marco a Barriera Fiorentina, la parte interna alla seconda cinta daziaria, ovvero la vecchia circonvallazione, da Barriera Fiorentina a Barriera Margherita e il viale Italia fino a Piazza Mazzini, includendo il borgo di San Jacopo. L'UTOE comprende inoltre le aree edificate nel dopoguerra tra viale Nazario Sauro e gli impianti sportivi dell'Ardenza, il quartiere di villini, di impianto novecentesco, prospiciente Barriera Margherita e l'Accademia Navale.

La morfologia di questa parte di città presenta caratteri particolarmente eterogenei, più densa nella parte nord e fortemente influenzata dalle preesistenti ville suburbane e dalle colture orticole, di cui rimangono significative tracce, nei quadranti orientali e meridionali, eterogeneità correlata anche al lungo arco di tempo in cui è stata urbanizzata. Essa è infatti costituita dal proseguimento del modello di edificazione aderente al filo strada lungo le radiali extraurbane, già presente nella parte di città Borghi-Spianate, e che costituisce la parte di impianto urbanistico risalente a fine'700 - inizi '800; da un significativo intervento leopoldino, ovvero dal quartiere borghese sorto attorno alla chiesa di S.M. del Soccorso; dall'insieme di interventi di edificazione, a densità più elevata nella porzione nord dell'area e minore nelle zone centrali meridionali, delle aree ricomprese tra le radiali e, infine, da significativi quartieri novecenteschi il cui impianto risale agli anni antecedenti la II Guerra mondiale (il popolare quartiere di Barriera Fiorentina, il Quartiere Fabbricotti, la cui tipologia edilizia originariamente prevista era quella del villino, sostituita nel 1939 dalla palazzina). Elementi che caratterizzano questa parte di città sono, inoltre, i grandi servizi della città otto-novecentesca che venivano realizzati ai margini della medesima, preferibilmente in zone suburbane quali: il Cisternone e il grande parco cittadino del Parterre, il mercato ortofrutticolo all'ingrosso, le grandi attrezzature militari (caserma di viale Marconi, Ospedale militare) e civili quali la Pia casa di Lavoro, oggi complesso della Gherardesca, divenuto sede di istituti di istruzione superiore, l'Ospedale civile ed altri servizi sanitari, il deposito dei tram di via Meyer, il complesso del cimitero della Misericordia. Ulteriori importanti edifici rappresentativi, oltre alle grandi ville suburbane superstiti, sono: la chiesa leopoldina di San Giuseppe e, sul lungomare, Palazzo Caprilli e l'albergo Palazzo.

Obiettivi del Piano Paesaggistico Regionale

  • - Mantenere e creare dei varchi nelle cortine edilizie per favorire l'utilizzo pubblico e semipubblico delle corti interne creando una rete continua di spazi fruibili (percorsi ciclo-pedonali, piazze, giardini, orti urbani, etc.);
  • - Evitare la saturazione delle corti interne con interventi di nuova edificazione;
  • - Conferire dimensione urbana a partire dalla dotazione e dalla qualità dei servizi e della rete degli spazi pubblici;
  • - Ridefinire la struttura "ordinatrice" ed il ruolo dello spazio pubblico e del connettivo aumentandone la dotazione e la funzionalità;
  • - Integrare le aree specializzate per grandi attrezzature e funzioni specialistiche/servizi di interesse territoriale autonome e separate dal contesto urbano creando relazioni con i contesti urbani di riferimento.

Obiettivi del Piano Strutturale

  • - Tutela dell'impianto storico e delle antiche strade radiali extraurbane e locali;
  • - Qualificazione dei fronti edilizi e dello spazio pubblico della vecchia circonvallazione;
  • - Valorizzare i nuclei storici;
  • - Organizzare e valorizzare il verde e gli spazi costruiti;
  • - Consentire il completamento dei piani attuativi vigenti;
  • - Consentire il completamento secondo le capacità insediative già approvate;
  • - Individuare le aree per la nuova residenza che dovrà essere realizzata con particolare attenzione alla qualità ambientale e urbana, anche attraverso interventi di trasformazione urbanistica, ristrutturazione urbanistica e/o sostituzione edilizia finalizzata a migliorare la densità edilizia degli isolati;
  • - Privilegiare l'utilizzo di immobili pubblici esistenti da destinare all'ERP, previa specifica ricognizione delle strutture compatibili a soddisfare tale esigenza;
  • - Migliorare la qualità e la dotazione dei servizi;
  • - Migliorare le dotazioni di supporto alla fruizione di servizi e funzioni di livello territoriale;
  • - Favorire forme di mobilità ciclo-pedonale;
  • - Promuovere la progressiva delocalizzazione degli impianti di distribuzione carburanti esistenti qualora incompatibili/incoerenti con gli obbiettivi di tutela dei beni di particolare valore storico- culturale e testimoniale;
  • - Incremento della dotazione di parcheggi pubblici e privati anche interrati.
  • - ridurre le superfici impermeabili ed il carico idraulico nelle reti di drenaggio anche attraverso invasi e stoccaggi temporanei e con opportuni accorgimenti per la gestione delle acque e separazione della acque di scarico;
  • - adeguare gli interventi alle caratteristiche geologiche, idrogeologiche e sismiche del sottosuolo, prevedendo i necessari studi di dettaglio adeguati alla classe di pericolosità dell'area.

Prescrizioni vincolanti per il Piano Operativo

Categorie di intervento prevalenti: Conservazione, recupero, riqualificazione, completamento.

Incrementi ammissibili

All'interno dell'UTOE gli incrementi ammessi sono riconducibili a:

  • - interventi sul patrimonio edilizio esistente, che verranno disciplinati puntualmente dal Piano Operativo, sulla base del valore storico, documentale ed architettonico, di relazioni con il contesto urbano del singolo organismo edilizio; non potranno superare la misura del 2%; eventuali interventi di sostituzione edilizia dovranno comunque rispettare gli allineamenti alla rete viaria di impianto storico secondo quanto stabilito per le singole Unità territoriali organiche elementari;
  • - interventi, da definire ulteriormente in sede di Piano Operativo, previsti nelle aree di intervento individuate dal Piano Strutturale alla tavola STS 02.

Insiemi e Invarianti ricompresi nell'UTOE

Insieme città sul mare

  1. 1) Invariante strutturale: la continuità delle cortine edilizie lungo la rete delle vie d'acqua e la maglia stradale, nel rapporto tra le altezze di tali cortine e le dimensioni dello spazio pubblico (strade e vie d'acqua), che in complesso costituiscono il valore d'insieme della Venezia, di parte del Pentagono e della fascia dei borghi
  2. 2) Invariante strutturale: la continuità della cortina edilizia- salvo nel caso di edifici "speciali"- dell'edificazione prospiciente viale Italia nel tratto dal Cantiere a Barriera Margherita componente della "città turistica" di impianto otto-novecentesco
  3. 3) Invariante strutturale: i quartieri di ville con giardino di impianto ottocentesco (Ardenza) e novecentesco (Stadio-Accademia) anch'essi componenti della "città turistica" otto-novecentesca

Insieme città murata-boschi

  1. 1) Invariante strutturale: le mura e le tracce di esse ancora riconoscibili (mura lorenesi, Barriera Margherita)
  2. 2) Invariante strutturale: l'acquedotto Leopoldino e relativi manufatti di servizio (Cisternone)
  3. 3) Invariante strutturale: parchi pubblici
  4. 4) Invariante strutturale: parchi di ville storiche pubbliche e private

Insieme città-strade-colline

  1. 1) Invariante strutturale: nelle aree di impianto storico (Venezia, Pentagono, borghi): l'edificazione generalmente a filo strada e continua;
    1. - il permanere di parti notevoli della maglia stradale della città di fondazione e derivante dagli interventi di espansione urbanistica ottocenteschi conseguenti alla rettificazione del Fosso Reale (c.d. "Città leopolda", realizzata secondo i piani di Bettarini e Cambrai-Digny);
    2. - l'allineamento dell'edificazione nei borghi alle radiali extraurbane, alla linea degli spalti dismessi e delle servitù militari decadute nel '700; la permanenza dei tracciati delle radiali extraurbane sia nell'area urbana sia all'esterno di essa.
  1. 2) Invariante strutturale: i cimiteri spesso posti lungo le radiali extraurbane o punto di arrivo di alcune di esse (complesso cimiteriale della Misericordia, Purificazione, cimitero di Ardenza)
  2. 3) Invariante strutturale: il sistema di ville, case di borgo, residui del paesaggio agrario suburbano (muri di cinta, portali) allineati lungo il percorso di collegamento tra radiali corrispondente a via dell'Ambrogiana.

Insieme di testimonianze storiche presenti nel territorio

  1. 1) Invariante strutturale: testimonianze di periodi storici, di specificità connesse al carattere cosmopolita della città di fondazione, del rapporto, anche economico, tra la città e le aree collinari e pedecollinari tali da costituire specificità del patrimonio territoriale livornese: luoghi di culto isolati (eremi, santuari, cappelle votive) o monumenti funerari isolati.

Vincoli sovraordinati

  • - Per edifici e manufatti vincolati dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio si veda il documento: Piano Strutturale - Quadro conoscitivo - Allegato B Elenco degli edifici, dei palazzi e delle ville di interesse storico;
  • - Vincolo paesistico ex lege 1497/ 1939, D.M. 3 dicembre 1948, G.U. n.294, 18 dicembre 1948, codice regionale 9049203, codice ministeriale: 90157 "Zona litoranea nel comune di Livorno nel tratto cantiere navale O.T.O. - rio Ardenza con esclusione della parte costiera dell'Accademia navale"
  • - Fascia di rispetto sanitaria (art. 338 T.U. leggi sanitarie e art. 57, DPR 285/1990): cimiteri della Misericordia e della Purificazione, cimitero di Ardenza.

Morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee

Nell'UTOE si rileva la presenza dei seguenti morfotipi definiti dal PIT: Tessuti urbani a prevalente funzione residenziale e mista:

  • - TR 1 Tessuto ad isolati chiusi o semichiusi;
  • - TR2 Tessuti ad isolati aperti e edifici residenziali isolati sul lotto.
Ultima modifica 16.03.2021 - 09:40