Schede Unità territoriali omogenee elementari (UTOE)

UTOE 2- UTOE 2 - Borghi - Spianate

Descrizione

Parte di città compresa tra il Fosso Reale, il lato nord del Forte San Pietro, le mura lorenesi fino a Porta San Marco, via della Cinta esterna, via Galilei, corso Amedeo e corso Mazzini (queste ultime strade corrispondono alla c.d. strada delle Spianate che segnava il limite meridionale dell'area soggetta alle servitù militari), Piazza Mazzini, gli Scali Novi Lena. L'impianto urbanistico è caratterizzato dal tracciato del canale dei Navicelli e del Fosso Reale che in parte ne segna il limite occidentale, delle radiali che dalla città di fondazione si dirigono verso il cimitero (via San Marco), Pisa (via Garibaldi), la stazione centrale (via De Larderel, tratto urbano di via degli Acquedotti, oggi viale Carducci), i centri suburbani, le fortificazioni esterne, la campagna e i Monti livornesi (via Mentana, primo tratto della via di Salviano, via S. Carlo, Borgo Cappuccini ed altre radiali minori), dal circuito stradale aderente alla linea degli spalti e dagli interventi di raccordo, stradali ed urbanistici, tra questa parte di città e la città di fondazione realizzati nei primi decenni dell'Ottocento (Piazza del Voltone, ora della Repubblica, aree a sud del fosso Reale, lungo l'asse Piazza Cavour- via Ricasoli) secondo i piani del Cambrai-Digny e del Bettarini. Tale parte di città è stata edificata prevalentemente a partire dalla fine del XVIII secolo, a seguito del venir meno delle servitù militari che fino ad allora ne avevano impedito l'edificazione ricalcando il tracciato della vecchia linea di difesa della città.

Essa è quella in cui è maggiormente conservata l'immagine sette- ottocentesca sia degli edifici sia dello spazio pubblico, in riferimento alla maglia stradale, alla conformazione degli isolati, spesso caratterizzati da grandi spazi interni non edificati, alle piazze, alla distribuzione degli edifici aventi rilevanza urbana. L'edificazione lungo le strade radiali e quelle corrispondenti alla linea degli spalti è inoltre caratterizzata da edifici costruiti a filo strada, di altezze generalmente uniformi.

Obiettivi del Piano Paesaggistico Regionale

  • - Evitare la saturazione delle corti interne con interventi di nuova edificazione;
  • - Mantenere e creare dei varchi nelle cortine edilizie per favorire l'utilizzo pubblico e semipubblico delle corti interne creando una rete continua di spazi fruibili (percorsi ciclo-pedonali, piazze, giardini, orti urbani, etc.);
  • - Evitare l'inserimento di architetture contemporanee fuori scala e monofunzionali;
  • - Tutelare le radiali storiche che caratterizzano questa parte di città, riconosciute dal PPR come parte dell'invariante IV.

Obiettivi del Piano Strutturale

  • - Valorizzare il patrimonio storico-ambientale;
  • - Tutelare l'impianto urbanistico storico pianificato, riconoscere i valori storici e valorizzare le strutture insediative;
  • - Conservare l'impianto urbanistico storico (strade, fossi) con particolare riferimento alle radiali storiche e alla viabilità realizzata in corrispondenza della linea degli spalti;
  • - Valorizzazione dei fossi nel loro insieme (superfici acquee e qualità ecologica delle medesime, banchine, scalandroni, muri di sostegno, ponti e altri manufatti), dei rapporti tra la rete delle vie d'acqua e la città (banchine, scalandroni, cantine, edifici, rete stradale), riapertura dei canali e bacini interrati;
  • - razionalizzazione degli usi per la nautica con particolare riferimento alla regolamentazione degli ormeggi ed al trasferimento in aree idonee di attività non compatibili con la qualità ecologica delle acque dei fossi;
  • - conservazione, recupero, anche a nuovi usi (culturali, commerciali) compatibili con il valore storico dei luoghi, del sistema delle cantine prospiciente la rete dei fossi;
  • - Recuperare l'immagine storica degli edifici monumentali e del loro contesto con particolare riferimento a Forte San Pietro e mura lorenesi e al Fosso Reale anche attraverso la delocalizzazione di funzioni contrastanti con la qualità urbana, quali l'impianto di depurazione cittadino;
  • - Valorizzare gli edifici di interesse storico;
  • - Conservare l'edilizia storica;
  • - Conservare le regole storiche di impianto edilizio e gli antichi caratteri costruttivi ove presenti;
  • - Consentire la sostituzione degli edifici recenti privi di valore storico;
  • - Disincentivare il traffico veicolare secondo gli indirizzi del Piano del traffico;
  • - Realizzare parcheggi pubblici sui limiti esterni di tale parte di città;
  • - Sviluppare le relazioni e la connettività tra questa parte di città, i quartieri nord, la Stazione marittima, la Porta a Mare;
  • - riqualificazione dell'isolato ricompreso tra via S. Andrea, Piazza del Cisternone, via F. Magagnini, via De Larderel;
  • - Incremento della dotazione di parcheggi pubblici e privati anche interrati.
  • - ridurre le superfici impermeabili ed il carico idraulico nelle reti di drenaggio anche attraverso invasi e stoccaggi temporanei e con opportuni accorgimenti per la gestione delle acque e separazione della acque di scarico
  • - adeguare gli interventi alle caratteristiche geologiche, idrogeologiche e sismiche del sottosuolo, prevedendo i necessari studi di dettaglio adeguati alla classe di pericolosità dell'area.
  • - Promuovere la progressiva delocalizzazione degli impianti di distribuzione carburanti esistenti qualora incompatibili/incoerenti con gli obbiettivi di tutela dei beni di particolare valore storico- culturale e testimoniale.

Prescrizioni vincolanti per il Piano Operativo

Categoria di intervento prevalentemente: conservazione e recupero con le seguenti precisazioni:

  • - valorizzare l'immagine urbana verso lo spazio pubblico fissando i caratteri dell'immagine urbana da mantenere;
  • - trasferire le funzioni incompatibili, quali il depuratore del Rivellino, con i caratteri storico ambientali riqualificando le aree rese disponibili in relazione alla fruizione degli spazi monumentali, al recupero dell'immagine storica della città;
  • - favorire il recupero residenziale di edifici occupati da attività terziarie;
  • - valorizzare gli edifici storici;
  • - recuperare gli ambienti e le banchine lungo i fossi all'uso culturale - commerciale razionalizzando l'uso per la nautica (ormeggi, attività di rimessaggio e manutenzione);;
  • - tutelare l'impianto urbanistico ottocentesco;
  • - completare le cortine edilizie lungo le strade storiche;
  • - caratterizzare l'ambiente storico anche attraverso il colore;
  • - caratterizzare le strade commerciali, in particolare il percorso delle guglie;
  • - tutelare l'impianto urbanistico ed il carattere dell'edilizia borghese ottocentesca;
  • - valorizzare l'uso dello spazio pubblico migliorandone la qualità ambientale;
  • - valorizzare l'impianto urbano, specie in corrispondenza delle aree prospicienti Forte San Pietro limitrofe alla Dogana d'Acqua, anche attraverso il recupero ed il ripristino delle vie d'acqua;
  • - riqualificare le aree interne dei grandi isolati.

Incrementi ammessi

All'interno dell'UTOE gli incrementi ammessi sono riconducibili a:

  • - interventi sul patrimonio edilizio esistente, che verranno disciplinati puntualmente dal Piano Operativo, sulla base del valore storico, documentale ed architettonico, di relazioni con il contesto urbano del singolo organismo edilizio; eventuali interventi di sostituzione edilizia dovranno comunque rispettare gli allineamenti alla rete viaria di impianto storico secondo quanto stabilito per le singole UTOE;
  • - interventi, da definire ulteriormente in sede di Piano Operativo, previsti nelle aree di intervento individuate dal PS alla tavola STS 02.

Insiemi e invarianti strutturali ricompresi nell'UTOE

Insieme città sul mare

  1. 1) Invariante strutturale: la rete delle vie d'acqua con relativi accessi, banchine, rete stradale, cantine e organismi edilizi di impianto storico su di essa prospicienti
  2. 2) Invariante strutturale: la configurazione d'insieme delle fortificazioni.
  3. 3) Invariante strutturale: la continuità delle cortine edilizie lungo la rete delle vie d'acqua e la maglia stradale, nel rapporto tra le altezze di tali cortine e le dimensioni dello spazio pubblico (strade e vie d'acqua), che in complesso costituiscono il valore d'insieme della Venezia, di parte del Pentagono e della fascia dei borghi
  4. 4) Invariante strutturale: gli edifici e manufatti, prevalentemente pubblici, in diretto rapporto con il mare o le vie d'acqua: mura e fortezze.

Insieme città murata - verde - boschi

  1. 1) Invariante strutturale: le mura e le tracce di esse ancora riconoscibili
  2. 2) Invariante strutturale: l'acquedotto Leopoldino e relativi manufatti di servizio: nella UTOE è ricompresa via De Larderel, già denominata via dei Condotti in quanto tratto inziale del grande viale degli Acquedotti parallelo al tracciato dell'acquedotto leopoldino.

Insieme città-strade-colline

  1. 1) Invariante strutturale: nelle aree di impianto storico (Venezia, Pentagono, borghi): l'edificazione generalmente a filo strada e continua; il permanere di parti notevoli della maglia stradale della città di fondazione e derivante dagli interventi di espansione urbanistica ottocenteschi conseguenti alla rettificazione del Fosso Reale (c.d. "Città leopolda", realizzata secondo i piani di Bettarini e Cambrai-Digny); l'allineamento dell'edificazione nei borghi alle radiali extraurbane, alla linea degli spalti dismessi e delle servitù militari decadute nel '700; la permanenza dei tracciati delle radiali extraurbane sia nell'area urbana sia all'esterno di essa.

Insieme di testimonianze storiche presenti nel territorio

  1. 2) Invariante strutturale: testimonianze di periodi storici, di specificità connesse al carattere cosmopolita della città di fondazione, del rapporto, anche economico, tra la città e le aree collinari e pedecollinari tali da costituire specificità del patrimonio territoriale livornese:
    1. a. luoghi di culto non cattolici (chiese protestanti, ancorché sconsacrate);
    2. b. edifici polifunzionali della metà del '900, edifici specialistici ottocenteschi (teatri, etc.);
    3. c. cimiteri (cimitero inglese di via Verdi);
    4. d. mura lorenesi e relativi manufatti (Dogana d'Acqua, Porta San Marco).

Vincoli sovraordinati

  • - Per edifici e manufatti vincolati dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio si veda il documento: Piano Strutturale - Quadro Conoscitivo - Allegato B Elenco degli edifici, dei palazzi e delle ville di interesse storico;
  • - Rispetto sanitario del depuratore del Rivellino.

Morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee

Il tessuto urbano di questa parte di città è quello che meglio rappresenta i caratteri della città sette-ottocentesca non essendo stato interessato né nel '900 né in età contemporanea da interventi significativi di ristrutturazione urbanistica. All'interno della UTOE, pertanto, non si riscontra la presenza di morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee. Si segnalano tuttavia interventi puntuali di saturazione di alcuni grandi isolati come nel caso dell'isolato in cui è ricompreso il cimitero inglese di via Verdi o di ristrutturazione urbanistica (isolato della ex Peroni, tra Piazza XX Settembre e via De Larderel), degli interventi di ristrutturazione urbanistica realizzati in attuazione del Regolamento urbanistico (scali delle Cantine, via Lamarmora) che hanno però ripreso le regole di impianto ottocentesco (costruzione a filo strada, mantenimento degli spazi aperti all'interno degli isolati), la realizzazione (Anni Settanta del '900) dell'impianto di depurazione cittadino del Rivellino che ha comportato l'interramento del tratto settentrionale del fosso Reale.

Ultima modifica 16.03.2021 - 09:40