Schede Unità territoriali omogenee elementari (UTOE)

UTOE 1- UTOE 1 - Pentagono Venezia

Descrizione

L'UTOE n. 1 Pentagono- Venezia include: le aree dell'originario villaggio di Livorno; il nucleo di fondazione, limitrofo al porto, come oggi delimitato dal Fosso Reale e dalle Darsene Vecchia e Nuova corrispondente al Pentagono; la prima espansione urbana realizzata su parte delle primitive fortificazioni, a partire dalla prima metà del '600, corrispondente alla Venezia, il Forte San Pietro.

Dell'antico villaggio restano, oltre ad alcune significative opere militari, poche tracce: alcuni tracciati stradali, la configurazione medievale dei lotti, con un lato estremamente ridotto rivolto verso la viabilità ed il lato più lungo che si sviluppa verso le aree interne. Lo stesso può dirsi della città di fondazione, già oggetto di interventi di ristrutturazione urbanistica agli inizi dell'800 e prima della II Guerra mondiale e nel dopoguerra quasi completamente ricostruita: di quest'ultima, oltre a pochi edifici superstiti, le tracce più consistenti sono evidenti nella maglia stradale. Diverso quanto si rileva nella Venezia, dove malgrado le distruzioni belliche e gli interventi della ricostruzione, sono tuttora percepibili, per la presenza delle vie d'acqua, per l'epoca di costruzione di gran parte del patrimonio edilizio e monumentale, i caratteri originari dell'area. Dal punto di vista funzionale nell'UTOE, sono accentrate le funzioni di rilievo urbano e territoriale tipiche di un capoluogo di provincia, pubbliche e private, mentre si riscontra una densità abitativa non particolarmente elevata (144 abitanti/ettaro). Per Pentagono e Venezia le indagini sul sistema dei servizi pubblici hanno rivelato una dotazione di aree per servizi inferiore al minimo di legge, soprattutto in riferimento a verde pubblico, parcheggi e attrezzature scolastiche, ed una dotazione, in misura notevolmente superiore ai minimi di legge, delle aree per attrezzature di interesse comune, religiose, culturali, sociali, assistenziali, amministrative e per pubblici servizi. Ciò sembra corrispondere da un lato alle caratteristiche morfologiche di questa parte di città (l'unico spazio verde di dimensione considerevole è il giardino ricavato nell'ambito della Fortezza nuova) e, dall'altro, al fatto che le funzioni di servizio con valenza urbana e territoriale (Prefettura, tribunali, gran parte degli uffici comunali) sono collocate in questa area. In conseguenza di ciò, data la morfologia dei luoghi, un possibile incremento della dotazione di servizi procapite, anche in riferimento alle singole specializzazioni, può essere ricercata nella riorganizzazione degli usi delle aree a servizi esistenti così come negli interventi di recupero e riqualificazione di aree degradate, quali Forte San Pietro.

Obiettivi del Piano Paesaggistico Regionale

  • - Tutelare le visuali storicamente consolidate tra la città e il mare (prescrizione del Piano paesaggistico regionale);
  • - Salvaguardare la riconoscibilità, l'integrità storica e visuale di Livorno, valorizzare le relazioni storicamente consolidate tra la città e il mare, attraverso la riqualificazione degli ingressi, del waterfront urbano e delle aree di interfaccia fra la città e l'area portuale industriale- commerciale;
  • - Salvaguardare il patrimonio insediativo costiero di valore storico- identitario.

Obiettivi del Piano Strutturale

  • - Valorizzare il patrimonio storico-ambientale;
  • - Tutelare l'impianto urbanistico storico pianificato, riconoscere i valori storici e valorizzare le strutture insediative;
  • - Conservare l'impianto urbanistico storico con particolare riferimento alla viabilità di impianto storico, alle piazze ed alla rete dei fossi e relativi sistemi di accesso dal mare e da terra;
  • - Valorizzazione dei fossi nel loro insieme (superfici acquee e qualità ecologica delle medesime, banchine, scalandroni, muri di sostegno, ponti e altri manufatti), dei rapporti tra la rete delle vie d'acqua e la città (banchine, scalandroni, cantine, edifici, rete stradale), riapertura dei canali interrati;
  • - razionalizzazione degli usi per la nautica con particolare riferimento alla regolamentazione degli ormeggi ed al trasferimento in aree idonee di attività non compatibili con la qualità ecologica delle acque dei fossi;
  • - conservazione, recupero, anche a nuovi usi (culturali, commerciali) compatibili con il valore storico dei luoghi, del sistema delle cantine prospiciente la rete dei fossi;
  • - Valorizzare gli edifici di interesse storico;
  • - Conservare l'edilizia storica;
  • - Recuperare l'immagine storica degli edifici monumentali e del loro contesto con particolare riferimento a Forte San Pietro e al Fosso Reale;
  • - Conservare le regole storiche di impianto edilizio e gli antichi caratteri costruttivi ove presenti;
  • - Consentire la sostituzione degli edifici recenti privi di valore storico;
  • - Migliorare le connessioni pedonali, attraverso interventi di riduzione del traffico automobilistico e miglioramento dello spazio pubblico, tra questa parte di città, il Porto Mediceo e la Stazione Marittima;
  • - Favorire la pedonalizzazione;
  • - Disincentivare il traffico veicolare secondo gli indirizzi del PUMS;
  • - Incremento della dotazione di parcheggi pubblici e privati anche interrati.
  • - ridurre le superfici impermeabili ed il carico idraulico nelle reti di drenaggio anche attraverso invasi e stoccaggi temporanei e con opportuni accorgimenti per la gestione delle acque e separazione della acque di scarico
  • - adeguare gli interventi alle caratteristiche geologiche, idrogeologiche e sismiche del sottosuolo, prevedendo i necessari studi di dettaglio adeguati alla classe di pericolosità dell'area.

Prescrizioni vincolanti per il Piano Operativo

Categoria di intervento prevalente: conservazione e recupero con le seguenti precisazioni:

  • - valorizzare l'immagine urbana verso lo spazio pubblico fissando i caratteri dell'immagine urbana da mantenere e linee guida per il Piano del colore ed altri piani di settore che assumono rilevanza per la valorizzazione dell'immagine storica della città (quali, a titolo d'esempio: il piano delle insegne, il piano dell'illuminazione, il piano del traffico);
  • - trasferire le funzioni incompatibili con i caratteri storico ambientali;
  • - favorire il recupero residenziale di edifici occupati da attività terziarie;
  • - valorizzare gli edifici storici;
  • - recuperare gli ambienti, incluse le cantine, e le banchine lungo i fossi all'uso culturale -commerciale razionalizzando l'uso per la nautica (ormeggi, attività di rimessaggio e manutenzione);
  • - caratterizzare l'ambiente storico anche attraverso il colore;
  • - completare la ricostruzione degli isolati danneggiati dagli eventi bellici
  • - valorizzare l'uso dello spazio pubblico migliorandone la qualità ambientale;
  • - valorizzare l'impianto della Venezia anche attraverso il recupero di antichi percorsi e il completamento della riapertura dei canali interrati;
  • - confermare la destinazione per usi pubblici o per attività private di particolare interesse per il centro (come ad esempio cinema, sale per spettacoli, biblioteca, spazi associativi, attività turistico- ricettive, etc.) dei grandi edifici e manufatti edilizi di proprietà pubblica o con funzioni di interesse pubblico (quali: mercato ittico, Mercato centrale, Palazzo Grande, Palazzo dei Portuali, complesso edilizio del Palazzo del Governo-Questura-Archivio di Stato, Palazzo del Picchetto, Cisternino di città);
  • - correlare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici ai valori storico-architettonici dei singoli edifici e in rapporto alle relazioni tra essi e l'ambiente urbano.

Incrementi ammessi

All'interno dell'UTOE gli incrementi ammessi, che verranno disciplinati puntualmente dal Piano Operativo, sono riconducibili a:

  • - interventi sul patrimonio edilizio esistente, da definirsi in primo luogo sulla base del valore storico, documentale ed architettonico, di relazioni con il contesto urbano del singolo organismo edilizio; eventuali interventi di sostituzione edilizia, ove consentiti dal Piano Operativo, dovranno comunque rispettare gli allineamenti alla rete viaria di impianto storico;
  • - interventi, i cui caratteri saranno oggetto di più approfondita definizione a cura del Piano Operativo, previsti nelle aree di intervento individuate dal Piano Strutturale alla tavola STS 02;
  • - promuovere la progressiva delocalizzazione degli impianti di distribuzione carburanti esistenti qualora incompatibili/incoerenti con gli obbiettivi di tutela dei beni di particolare valore storico- culturale e testimoniale.

Insiemi e invarianti strutturali ricompresi nell'UTOE

Insieme città sul mare

  1. 1) Invariante strutturale: la rete delle vie d'acqua con relativi accessi, banchine, rete stradale, cantine e organismi edilizi di impianto storico su di essa prospicienti
  2. 2) Invariante strutturale: la configurazione d'insieme dei bacini del porto antico (darsena vecchia, darsena nuova, porto mediceo) e delle fortificazioni.
  3. 3) Invariante strutturale: la continuità delle cortine edilizie lungo la rete delle vie d'acqua e la maglia stradale, nel rapporto tra le altezze di tali cortine e le dimensioni dello spazio pubblico (strade e vie d'acqua), che in complesso costituiscono il valore d'insieme della Venezia, di parte del Pentagono e della fascia dei borghi
  4. 4) Invariante strutturale: gli edifici e manufatti, prevalentemente pubblici, in diretto rapporto con il mare o le vie d'acqua: mura e fortezze, Mercato centrale.

Insieme città murata - verde - boschi

  1. 1) Invariante strutturale: le mura e le tracce di esse ancora riconoscibili
  2. 2) Invariante strutturale: l'acquedotto Leopoldino e relativi manufatti di servizio: nella UTOE è ricompreso il Cisternino di città.

Insieme città- strade- colline

  1. 1) Invariante strutturale: nelle aree di impianto storico (Venezia, Pentagono, borghi): l'edificazione generalmente a filo strada e continua; il permanere di parti notevoli della maglia stradale della città di fondazione e derivante dagli interventi di espansione urbanistica ottocenteschi conseguenti alla rettificazione del Fosso Reale (c.d. "Città leopolda", realizzata secondo i piani di Bettarini e Cambrai-Digny); l'allineamento dell'edificazione nei borghi alle radiali extraurbane, alla linea degli spalti dismessi e delle servitù militari decadute nel '700; la permanenza dei tracciati delle radiali extraurbane sia nell'area urbana sia all'esterno di essa (via San Giovanni).

Insieme di testimonianze storiche presenti nel territorio

  1. 1) Invariante strutturale: testimonianze di periodi storici, di specificità connesse al carattere cosmopolita della città di fondazione, del rapporto, anche economico, tra la città e le aree collinari e pedecollinari tali da costituire specificità del patrimonio territoriale livornese:
  2. a. luoghi di culto non cattolici (sinagoga, chiesa greco- cattolica);
  3. b. edifici polifunzionali della metà del '900, edifici specialistici ottocenteschi (teatri, mercato centrale, etc.)

Vincoli sovraordinati

  • - Per edifici e manufatti vincolati dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio si veda il documento: Piano Strutturale - Quadro conoscitivo - Allegato B Elenco degli edifici, dei palazzi e delle ville di interesse storico;
  • - Rispetto sanitario del depuratore del Rivellino.

Morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee

Non si riscontrano morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee in quanto gli interventi di ristrutturazione urbanistica condotti nel periodo tra la Prima e la Seconda guerra mondiale nel Pentagono non sono riconducibili ai morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee individuati dal Piano di Indirizzo Territoriale con valenza di Piano paesaggistico. Al tempo stesso la ricostruzione post bellica del Pentagono, come evidenziato dal Quadro conoscitivo del Piano Strutturale, ha in gran parte seguito le regole di impianto originarie anche se non senza alcune alterazioni quali: la profonda riconfigurazione di Piazza Grande che ha dato luogo alla creazione di due piazze; l'assetto di Piazza Benamozegh, della zona del Mercato centrale e di via degli Avvalorati, l'introduzione di portici su via Grande. Quanto esposto in merito al Pentagono può estendersi anche alla Venezia dove, tra gli interventi previsti dal Piano Strutturale è ricompresa anche la ricostruzione dell'immagine storica del quartiere attraverso il completamento della riapertura di vie d'acqua interrate, la ricostruzione di parte dell'isolato del Luogo Pio, incluse operazioni nelle aree di intervento del Piano Strutturale.

Ultima modifica 16.03.2021 - 09:40