Disciplina di Piano online


Art. 3.18 UTOE 5 dei centri abitati minori dell'alta collina

1. Definizione

L'Unità territoriale organica elementare dei centri abitati minori dell'alta collina occupa tutto il settore occidentale del territorio comunale e comprende i centri abitati di Poggio alla Croce, Brollo vecchia, Ponte agli Stolli.

2. Finalità

2.1. Il PS persegue la qualificazione ecologica, strutturale e funzionale dell'UTOE dei centri abitati minori dell'alta collina attraverso le seguenti azioni strategiche prioritarie:

  1. a. valorizzazione dei caratteri naturali, escursionistici e ricreativi, con particolare riguardo alle aree di Monte Muro - Poggio Citerna126 e Monte Lisoni - Monte Acuto127, anche nella prospettiva della istituzione di due aree naturali protette di livello sovracomunale da coordinare, rispettivamente, con i Comuni di Rignano sull'Arno - Greve in Chianti e Greve in Chianti - Cavriglia;
  2. b. caratterizzazione di ruolo dei centri abitati minori quali:
  3. b.1. avamposti per la fruizione delle aree naturali di Monte Muro - Poggio Citerna e di Monte Lisoni - Monte Acuto;
  4. b.2. avamposti per l'accesso pedonale ai luoghi della memoria di Pian d'Albero;
  5. b.3. capisaldi urbani del settore occidentale del territorio comunale e sedi di servizi pubblici decentrati e di servizi privati di uso pubblico;
  6. c. sviluppo di una moderna ruralità polifunzionale, fondata sulla centralità delle attività agricolo-forestali e delle relative attività connesse.

2.2. Le suddette azioni, che trovano più dettagliata definizione nei punti che seguono in relazione al sistema ambientale, al sistema territoriale, al sistema insediativo e al sistema infrastrutturale, sono recepite e specificatamente disciplinate, nelle loro implicazioni urbane e territoriali, dagli strumenti della pianificazione urbanistica in coerenza con le disposizioni statutarie del PS e con le indicazioni strategiche indicate nella Tavola STRA2.

3. Sistema ambientale

3.1. Le aree di alta collina del settore occidentale costituiscono il principale bacino di naturalità del territorio comunale, grazie all'ubicazione marginale rispetto alle aree urbanizzate di fondovalle, alla conseguente rarefazione del sistema insediativo, alla presenza estesa di coperture boschive alternate a terreni scoperti con prati, arbusteti o colture arboree. Questi caratteri, estesi al territorio dei Comuni limitrofi di Rignano sull'Arno, Greve in Chianti e Cavriglia, devono essere specificatamente salvaguardati dal PO e valorizzati attraverso politiche coordinate di livello sovracomunale. L'Amministrazione Comunale di Figline e Incisa Valdarno opera pertanto, in coerenza con il PTC della Provincia di Firenze e sviluppando le politiche di tutela ivi delineate, per favorire l'istituzione di due aree naturali protette nelle aree di Monte Muro - Poggio Citerna e di Monte Lisoni - Monte Acuto, previa concertazione, programmatica e procedurale, con i suddetti Comuni.

3.2. Lungo i Fossi di Massone, Doccia, Cappiano, Parco, Moriano, Cafaggio, Macchie, Fracassi, Granchia, Dell'Alberaia, Cesto e Prati il PO, anche in ampliamento delle aree a più elevata pericolosità idraulica, individua aree di stretta pertinenza dei corsi d'acqua che svolgono funzioni ecologiche e ricreative, inibendo al loro interno, se del caso, nuovi interventi edificatori e promuovendo il recupero delle rive.

3.3. Nei centri abitati il RU definisce interventi di riqualificazione ecologica con particolare attenzione a:

  1. a. favorire la presenza di spazi verdi, con funzioni sistemiche di raccordo ecologico con le aree rurali limitrofe;
  2. b. mitigare l'inquinamento atmosferico prodotto dagli impianti civili, favorendo la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con nuovi sistemi dotati di bruciatori a bassa emissione di ossido di azoto e subordinando le nuove attività alla preventiva verifica di compatibilità inerente rumore ed emissioni inquinanti;
  3. c. prevedere negli interventi di trasformazione urbanistico-edilizia il rispetto dei requisiti tecnico-costruttivi, tipologici ed impiantistici dettati dalle vigenti norme regionali in materia di sostenibilità ambientale128;
  4. d. prevedere appositi spazi attrezzati e facilmente accessibili per la raccolta differenziata dei rifiuti.

3.4. Il PO sottopone a salvaguardia i principali coni visivi che consentono visuali panoramiche dalla SP 16 "Chianti Valdarno", dalla SP 56 "Del Brollo e di Poggio alla Croce" e dalle strade comunali "Del Massone", "Di Castagneto", "Di Montescalari", "Di Gaville" e "Di Castiglione", dettando apposite disposizioni allo scopo (mantenimento degli spazi aperti limitrofi, disposizione sulle recinzioni e sulla vegetazione, ecc.).

4. Sistema territoriale

4.1. Costituiscono servizi e attrezzature di rilievo territoriale ai sensi del PTCP vigente129, con capacità di attivare o potenziare funzioni sovra comunali, le seguenti aree: Museo della Civiltà contadina di Gaville (esistente). In coerenza con quanto disposto dal PTC della Provincia di Firenze130 il Piano operativo può precisare i perimetri delle suddette aree.

4.2. Gli assetti urbani e territoriali delle aree di confine a Poggio alla Croce devono essere definiti dal PO previo coordinamento con il Comune di Greve in Chianti.

4.3. Nella prospettiva dell'istituzione di aree naturali protette131, gli assetti territoriali delle aree di confine di Monte Muro - Poggio Citerna e di Monte Lisoni - Monte Acuto devono essere definiti previo coordinamento con i Comuni di Rignano sull'Arno, Greve in Chianti e Cavriglia.

5. Sistema insediativo

5.1. Centri abitati minori di Poggio alla Croce, Brollo vecchia, Ponte agli Stolli

La qualificazione dei centri abitati minori di Poggio alla Croce, Brollo e Ponte agli Stolli presuppone il blocco della crescita insediativa e la definizione di strutture urbane compiute, riconoscibili e dotate di specifiche caratterizzazioni di ruolo. Al loro interno:

  1. a. sono da valorizzare i luoghi centrali, supportati da spazi di sosta ubicati in aree di frangia facilmente raggiungibili tramite percorsi pedonali;
  2. b. devono essere create fermate attrezzate del servizio di trasporto pubblico extraurbano;
  3. c. deve essere favorita la presenza di strutture polifunzionali di pubblica utilità capaci di garantire servizi di base, con particolare riguardo alle strutture dell'associazionismo di base e agli empori polifunzionali.

5.2. Insediamenti accentrati con caratteri rurali: Gaville, Castiglione

La valorizzazione del carattere rurale degli insediamenti rurali accentrati di Gaville (vecchia e nuova) e di Castiglione deve essere garantita prioritariamente attraverso le seguenti azioni:

  1. a. salvaguardando la riconoscibilità morfotipologica degli insediamenti ed evitando la loro evoluzione verso modelli insediativi urbani anche attraverso il mantenimento, al loro interno e la loro intorno, di spazi aperti destinati alle attività agricole o connesse all'agricoltura;
  2. b. integrando gli insediamenti di impianto recente con spazi aperti e percorsi che si adattino alla morfologia dei siti e privilegiando, nella realizzazione di spazi per la sosta veicolare, aree di piccole dimensioni poco strutturate;
  3. c. sostenendo la creazione di esercizi commerciali di vicinato e di strutture di ristoro quali sbocchi privilegiati della filiera corta agricola locale, favorendone comunque l'evoluzione in empori polifunzionali o in strutture capaci di assolvere una pluralità di funzioni di pubblico interesse.

5.3. Gli edifici matrice dell'identità storico culturale, di cui alla Tavola QC2.5.1, devono essere tutelati e valorizzati anche in funzione dell'escursionismo culturale e del turismo ambientale. A tale scopo il PO prevede un'apposita disciplina per i seguenti complessi edilizi e per le relative aree di pertinenza paesaggistica: Pieve di S. Romolo a Gaville, Badia di Montescalari, Chiese di S. Cerbone a Castagneto, S. Martino a Torreggi, S. Miniato a Celle, S. Pietro al Terreno, S.Stefano a Borri; Castelli di Gaville e di Celle; Fattoria di Castagneto e S. Leo.

5.4. Dimensionamento del sistema insediativo

Il dimensionamento del sistema insediativo nell'UTOE dei centri abitati minori dell'alta collina è definito nelle tabelle sinottiche finali, che costituiscono parte integrante della presente Disciplina.

In coerenza con gli esiti della Conferenza di copianificazione132, nel territorio rurale sono consentiti interventi che comportano consumo di suolo nei casi e alle condizioni di seguito specificate; il PO definisce compiutamente le suddette condizioni e localizza gli interventi in coerenza con le disposizioni statutarie e strategiche del PS, nonché con le limitazioni e le disposizioni delle norme sovraordinate:

TR 5.1 - Castagneto: realizzazione di una struttura ricettiva con capienza fino a 100 posti letto, attraverso il recupero delle costruzioni esistenti, e realizzazione di nuove costruzioni interrate con una SUL massima di 500 mq per attività complementari alla ricettività.
L'intervento deve configurarsi compatibile con le condizioni geomorfologiche (in particolare: stabilità delle scarpate) e garantire la tutela dei caratteri tipologici e architettonici degli edifici esistenti, quali elementi significativi e identitari del patrimonio territoriale. Le aree per la sosta veicolare, dimensionate per le effettive necessità, non devono compromettere l'integrità della percezione visiva e devono mantenere la permeabilità del terreno.
I nuovi assetti territoriali devono garantire il carattere distintivo di gerarchia tra edificio storico principale e nuove costruzioni, ancorché interrate, assicurando la leggibilità del sistema e la riconoscibilità dei nuovi inserimenti, anche attraverso la proposizione di un linguaggio architettonico contemporaneo. I caratteri morfotipologici della nuova struttura ricettiva, così come i caratteri architettonici delle costruzioni e degli spazi aperti pertinenziali, devono mostrarsi coerenti con gli assetti storicizzati dell'alta collina. Di tale coerenza il PO deve chiedere espressa dimostrazione agli elaborati progettuali. La convenzione che regola gli interventi deve prevedere la conduzione agricola dei terreni limitrofi riconducibili alla stessa proprietà, prescrivendo le opportune opere di sistemazione idraulica e privilegiando gli ordinamenti colturali tradizionali.

5.5. Dotazioni minime di spazi pubblici nel sistema insediativo

5.5.1. Il PO provvede ad assicurare le seguenti dotazioni minime di standard ai sensi del D.M. n° 1444/1968:

  1. a. insediamenti residenziali: 45 mq/abitante133;
  2. b. insediamenti artigianali e/o industriali: 10% della superficie territoriale;
  3. c. insediamenti commerciali e direzionali: 80% della SUL

5.5.2. Il RU favorisce comunque la realizzazione di servizi privati convenzionati di pubblica utilità.

6. Sistema infrastrutturale

6.1. SP 16 "Chianti Valdarno"

Gli impatti generati dal traffico di attraversamento nei centri abitati devono essere attenuati attraverso provvedimenti tesi a limitare la velocità veicolare anche attraverso idonei strumenti fisici, ambientali e integrati134 e limitando le interferenze con la viabilità di penetrazione e di distribuzione urbana.

6.2. Viabilità minore

Le strade vicinali devono essere oggetto di una ricognizione dettagliata, finalizzata a verificarne il regime giuridico e l'accessibilità al pubblico.

L'Amministrazione Comunale promuove la costituzione di un apposito consorzio per la manutenzione delle strade vicinali, favorendone la percorribilità pubblica, quanto meno pedonale e ciclabile.

La viabilità panoramica che risale i versanti di Monte Muro - Poggio Citerna a nord e di Monte Lisoni - Monte Acuto a sud deve essere tutelata, con particolare riguardo alle visuali che si aprono su prati, pascoli, arbusteti e sulle componenti della struttura insediativa con maggiore significato identitario.

I sentieri storici devono essere salvaguardati con apposita disciplina e valorizzati ai fini escursionistici (in particolare: "Poggio alla Croce - Pian d'Albero", "S. Andrea a Campiglia - Pian d'Albero - Montescalari" e "Gaville - Monte Lisoni").

6.3. Mobilità dolce

Con utilizzo della viabilità minore esistente, il PO individua una rete di percorsi per la mobilità lenta attraverso il territorio rurale (sentieri pedonali e ciclabili, ippovie).

126. Ricadenti nell'Ambito di reperimento per l'istituzione di parchi, riserve e aree protette di interesse locale del PTC "Ao8 - Colline fiorentine"

127. Ricadenti nell'Ambito reperimento per l'istituzione di parchi, riserve e aree protette di interesse locale del PTC "Ao4 - Monti del Chianti" e del SIR - pSIC "Monti del Chianti" - IT5190002

128. "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana", Del G.R. n. 322 del 28.02.2005 e s.m.i.

129. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze , Norme di attuazione, art. 24

130. Piano territoriale di coordinamento della Provincia di Firenze, Norme di attuazione, articolo 24, punti 3 e 5.

131. Vedi punto 3.1 del presente articolo

132. Conferenza di copianificazione del 19.05.2017

133. Esistenti 27,37 mq/abitante

134. Rotatorie, isole centrali, sezione stradale, arredo urbano, ecc.