Disciplina di Piano online


Art. 3.2 Definizione e modalità operative

1. Gli indirizzi per le politiche territoriali concernono politiche di settore coordinate, riferite all'intero territorio comunale, che interessano i seguenti ambiti programmatici: sistema territoriale di area vasta, sistema ambientale, sistema energetico, sistema sociale, sistema rurale, sistema produttivo, sistema insediativo, sistema infrastrutturale.

2. Il coordinamento di tali politiche avviene intorno alle seguenti opzioni di base:

  • - Territorio comunale concepito quale "avamposto" settentrionale della città reticolare del Valdarno superiore verso l'area fiorentina, attraverso:
    • - valorizzazione dell'Arno e delle aree rivierasche nella prospettiva del futuro parco fluviale metropolitano;
    • - potenziamento e qualificazione delle infrastrutture di collegamento nell'ambito del servizio metropolitano integrato di trasporto;
    • - recupero del patrimonio edilizio esistente e riorganizzazione dei centri abitati per migliorare la qualità insediativa e far fronte a parte della domanda generata dai flussi migratori nella direttrice Firenze-Valdarno Superiore.
  • - Territorio comunale come ambito di politiche integrate centrate sulla qualità territoriale, attraverso:
    • - tutela e valorizzazione delle componenti rappresentative dell'identità territoriale di lunga durata e in particolare di:
      • - centri storici di Figline e Incisa, quali capisaldi della struttura insediativa e della sua riorganizzazione funzionale: nella conurbazione lineare di fondovalle, in particolare, essi assolvono la funzione di principali elementi direttori e ordinatori, costituendo riferimenti ineludibili nella gerarchizzazione degli spazi urbani;
      • - aree collinari, con particolare riguardo ai ripiani di mezza costa, quali ambiti per una moderna agricoltura polifunzionale e per attività turistiche, escursionistiche, ricreative, culturali e sociali compatibili;
    • - recupero e qualificazione delle componenti rappresentative dell'identità territoriale recente e in particolare di:
      • - area artigianale e industriale di Lagaccioni, quale componente propulsiva dell'economia manifatturiera locale;
      • - aree ex minerarie di Santa Barbara, quali ambito di riorganizzazione ecologica, morfotipologia e funzionale ai fini naturalistici, agricoli, sportivi, ricreativi ed energetici.

3. L'Amministrazione Comunale rende operativo il coordinamento delle politiche territoriali rafforzando il proprio ruolo di indirizzo nei processi di sviluppo locale, anche attraverso forme pattizie o di partnership pubblico-privato, e promuovendo:

  • - forme di cooperazione volontaria tra i soggetti (singoli o associati) che agiscono sul territorio;
  • - nuove forme esemplari di vita e di lavoro;
  • - la cooperazione interistituzionale, in coerenza con le politiche territoriali del PIT e del PTC e sulla base di intese programmatiche, a geometria variabile, con i comuni limitrofi.

4. Fatte salve le competenze sovraordinate, il coordinamento delle politiche territoriali informa anche le azioni programmatiche di soggetti, pubblici o privati, diversi dalla Amministrazione Comunale. A tale scopo, la coerenza di tali azioni nei confronti delle suddette politiche deve essere espressamente attestata dai relativi atti amministrativi.

5. Le implicazioni territoriali delle politiche di settore, ove direttamente configurabili, sono specificatamente disciplinate dalla Parte Terza, Titolo II, delle presenti norme (Disciplina delle unità territoriali organiche elementari - UTOE).