Disciplina di Piano online


Art. 2.9 Ambiti locali di paesaggio

1. A integrazione e specificazione del PIT e a partire dalle strutture costitutive del patrimonio territoriale (struttura idrogeomorfologica, struttura ecosistemica, struttura insediativa, struttura agroforestale), il PS articola il territorio comunale nei seguenti ambiti locali di paesaggio, individuati dalla Tavola 2.9:

  1. 1. Fondovalle dell'Arno:
    1. 1.1. Ambito di fondovalle a prevalente caratterizzazione rurale;
    2. 1.2. Ambito di fondovalle a prevalente caratterizzazione urbana e infrastrutturale;
    3. 1.3. Ambito di fondovalle per il contenimento del rischio idraulico.
  2. 2. Bassa e media collina:
    1. 2.1. Bassa collina dei seminativi;
    2. 2.2. Bassa e media collina a morfologia accidentata;
    3. 2.3. Ripiani di mezza costa;
    4. 2.4. Collina dell'ex miniera di Santa Barbara.
  3. 3. Alta collina
    1. 3.1. Ambito di alta collina a prevalente caratterizzazione forestale.

2. Per ciascuno dei suddetti ambiti, il PS definisce specifici obiettivi di qualità paesaggistica che esplicitano, in forma sintetica, i caratteri attesi del paesaggio. Per il perseguimento di tali obiettivi il PS indica politiche di salvaguardia, evoluzione o trasformazione del territorio che si attuano, prioritariamente, attraverso azioni riferite alle quattro strutture territoriali: idrogeomorfologica, eco sistemica, insediativa, agro-forestale. La messa in opera delle suddette azioni avviene in conformità alle invarianti strutturali di cui agli articoli da 2.5 a 2.8 delle presenti norme e, in modo particolare, alle regole di utilizzazione, manutenzione e trasformazione del patrimonio territoriale da queste definite.

3. Ferme restando le altre disposizioni statutarie del PS, per gli ambiti locali di paesaggio valgono le disposizioni di cui alle tabelle che seguono (Tabella 1. Fondovalle dell'Arno; Tabella 2. Bassa e media collina; Tabella 3. Alta collina), alle quali si riferiscono sia le politiche territoriali comunali, sia il PO e gli altri strumenti della pianificazione urbanistica.
Le politiche territoriali comunali, pertanto, perseguono gli obiettivi, generali e specifici, definiti in relazione ai diversi ambiti di paesaggio, mentre gIi strumenti della pianificazione urbanistica disciplinano le trasformazioni territoriali in coerenza con le azioni principali riferite alle quattro strutture territoriali (idrogeomorfologica, eco sistemica, insediativa, agroforestale).

Tab. 1. Fondovalle dell'Arno
Obiettivo generale di qualità paesaggistica Paesaggio di fondovalle incentrato sul ruolo generatore e direttore dell'Arno, concepito come risorsa plurima, e su un sistema insediativo policentrico, quale interfaccia tra il fiume e le aree collinari.
1.1. Fondovalle a prevalente caratterizzazione rurale
Obiettivo specifico di qualità paesaggistica Paesaggio di fondovalle incentrato su un sistema differenziato di spazi aperti, a forte caratterizzazione naturale, agricola e/o ricreativa.
Politiche Adeguamento e qualificazione delle componenti naturali e antropiche in funzione della sicurezza idraulica, della qualità eco sistemica e della fruibilità delle rive.
Azioni principali Struttura idrogeomorfologica Contenimento delle alterazioni morfologiche, facendo salve quelle necessarie alla sicurezza idraulica e alla fruibilità dell'Arno e delle sue rive;
Salvaguardia e/o ricostituzione di linee drenanti, naturali e artificiali, per la raccolta e l'allontanamento delle acque di pioggia fino al recapito nel sistema idrografico superficiale.
Struttura ecosistemica Accrescimento della biodiversità e della connettività ecologica, attraverso la salvaguardia dei varchi agricoli trasversali, il contenimento del consumo di suolo e la qualificazione dei corsi d'acqua con le relative rive.
Struttura insediativa Qualificazione ecologica e funzionale delle strutture produttive di Pian dell'Isola in relazione alla vicinanza dell'Arno e del Salceto, anche attraverso l'erogazione di servizi legati ai corsi d'acqua e l'apertura di affacci sul fiume.
Struttura agroforestale Sostegno alle pratiche agricole tradizionali (seminativi), evitando gli incolti e le coperture boschive.
1.2. Fondovalle a prevalente caratterizzazione urbana e infrastrutturale
Obiettivo specifico di qualità paesaggistica Paesaggio di fondovalle incentrato su un sistema di centri abitati a diversa caratterizzazione identitaria e a forte integrazione funzionale
Politiche Qualificazione del sistema insediativo e infrastrutturale in funzione della sicurezza idraulica, della qualità ecosistemica, della caratterizzazione morfotipologica e identitaria, dell'efficienza funzionale.
Azioni principali Struttura idrogeomorfologica Rimodellamento morfologico in funzione delle esigenze idrauliche, salvaguardando la percezione e la fruibilità dell'Arno e delle sue rive.
Sostegno alle trasformazioni morfologiche che favoriscono lo stombamento dei corsi d'acqua minori e il ripristino dei varchi trasversali.
Recupero e qualificazione delle linee drenanti trasversali all'Arno, con progressivo inspessimento delle rive.
Struttura ecosistemica Accrescimento della biodiversità e della connettività ecologica, attraverso la salvaguardia dei varchi agricoli trasversali, il contenimento del consumo di suolo e la qualificazione dei corsi d'acqua con le relative rive.
Struttura insediativa Trasformazione e qualificazione della struttura insediativa urbana, favorendo la distinzione e la riconoscibilità dei centri abitati e l'evoluzione della conurbazione lineare di fondovalle verso un sistema policentrico connesso al fiume e alla collina. Salvaguardia e valorizzazione della struttura insediativa di lunga durata (soprattutto centri storici), con qualificazione ecologica, morfotipologica e funzionale dei tessuti urbani recenti.
Contenimento dei carichi inquinanti e della frammentazione paesaggistica prodotta dalle grandi infrastrutture di trasporto.
Concezione delle grandi opere, idrauliche e infrastrutturali, come elementi strutturanti e caratterizzanti dei nuovi paesaggi, evitando approcci settoriali e privilegiando progetti integrati.
Struttura agroforestale Sostegno all'agricoltura periurbana, soprattutto se a carattere sociale.
1.3. Fondovalle per il contenimento del rischio idraulico
Obiettivo specifico di qualità paesaggistica Nuovo paesaggio di fondovalle generato dalle opere di contenimento del rischio idraulico, ma con forte caratterizzazione naturale e ricreativa.
Politiche Costruzione di un nuovo paesaggio attraverso la riconfigurazione delle componenti naturali e antropiche in funzione della sicurezza idraulica, della qualità ecosistemica e della fruibilità delle rive dell'Arno.
Azioni principali Struttura idrogeomorfologica Rimodellamento morfologico in funzione delle esigenze idrauliche, salvaguardando la percezione e la fruibilità dell'Arno e delle sue rive;
Salvaguardia e/o ricostituzione di linee drenanti, naturali e artificiali, per la raccolta e l'allontanamento delle acque di pioggia fino al recapito nel sistema idrografico superficiale.
Struttura ecosistemica Raccordo tra le (prioritarie) esigenze idrauliche e i potenziali (alti) livelli di naturalità nella riconfigurazione delle rive dell'Arno, anche attraverso una progettazione integrata delle opere di difesa idraulica attenta a qualificare, valorizzare e ampliare gli ecosistemi palustri e lacustri già presenti al loro interno.
Struttura insediativa Qualificazione ecologica, morfotipologica e funzionale della struttura insediativa urbana in relazione al nuovo contesto territoriale e paesaggistico di lungo fiume e di bassa collina (v. Area ex mineraria di Santa Barbara).
Contenimento dei carichi inquinanti e della frammentazione paesaggistica prodotta dalle grandi infrastrutture di trasporto.
Concezione delle grandi opere, idrauliche e infrastrutturali, come elementi strutturanti e caratterizzanti dei nuovi paesaggi, evitando approcci settoriali e privilegiando progetti integrati.
Struttura agroforestale Sostegno all'agricoltura periurbana, soprattutto se a carattere sociale.
Tabella 2. BASSA E MEDIA COLLINA
Obiettivo generale di qualità paesaggistica Paesaggio collinare di matrice mezzadrile (incentrato sulla densità di impronte storico-culturali, sulle attività agricole, sulla qualità formale e visuale) che gravita sui centri abitati di fondovalle, ai quali si raccorda attraverso la viabilità trasversale, secondaria e minore.
2.1. Bassa collina dei seminativi
Obiettivo specifico di qualità paesaggistica Paesaggio di bassa collina incentrato sui seminativi e sulla viticoltura, con viabilità minore a maglie larghe e insediamento sparso di impianto storico sui crinali.
Politiche Salvaguardia delle componenti naturali (idrogeomorfologiche, eco sistemiche) ed evoluzione coerente delle componenti antropiche (insediative, agroforestali), sviluppo delle attività agricole.
Azioni principali Struttura idrogeomorfologica Contenimento di alterazioni morfologiche eccedenti le normali pratiche agricole, facendo salve le costruzioni e le infrastrutture interrate, purché non costituenti detrattori visuali alla distanza.
Salvaguardia delle componenti naturali (idrogeomorfologiche, eco sistemiche) ed evoluzione coerente delle componenti antropiche (insediative, agroforestali).
Struttura ecosistemica Accrescimento della biodiversità e della connettività ecologica, attraverso la salvaguardia delle aree agricole e il potenziamento delle diverse forme di vegetazione lineare (siepi, filari alberati, vegetazione ripariale).
Struttura insediativa Evoluzione della struttura insediativa, evitando costruzioni isolate e favorendo l'aggregazione di edifici, secondo canoni morfotipologici coerenti con la struttura insediativa storicizzata.
Tutela degli elementi matrice della struttura insediativa (pievi, castelli, ville fattoria), garantendone l'integrità morfologica e le relazioni (funzionali e visuali) con l'intorno.
Contenimento dei carichi inquinanti e della frammentazione paesaggistica prodotta dalle grandi infrastrutture di trasporto.
Struttura agroforestale Sostegno alle pratiche agricole tradizionali (seminativi, viti), evitando l'avanzata del bosco.
2.2. Bassa e media collina a morfologia accidentata
Obiettivo specifico di qualità paesaggistica Paesaggio di bassa e media collina incentrato sul mosaico colturale boscato, con viabilità trasversale a maglie larghe e insediamento cacuminale di impianto storico.
Politiche Salvaguardia delle componenti naturali (idrogeomorfologiche, eco sistemiche), difesa del suolo, evoluzione coerente delle componenti antropiche (insediative, agroforestali).
Azioni principali Struttura idrogeomorfologica Contenimento di alterazioni morfologiche eccedenti le normali pratiche agricole, facendo salve le costruzioni e le infrastrutture interrate, purché non costituenti detrattori visuali alla distanza.
Salvaguardia e/o ricostituzione di linee drenanti naturali per la raccolta e l'allontanamento delle acque di pioggia fino al recapito nel sistema idrografico superficiale.
Salvaguardia e/o ricostituzione delle sistemazioni idraulico-agrarie.
Struttura ecosistemica Accrescimento della biodiversità e della connettività ecologica attraverso l'alternanza tra le aree boscate e le aree agricole e il potenziamento delle diverse forme di vegetazione lineare (siepi, filari alberati, vegetazione ripariale).
Struttura insediativa Evoluzione della struttura insediativa evitando costruzioni isolate e favorendo l'aggregazione di edifici, secondo canoni morfotipologici coerenti con la struttura insediativa storicizzata.
Tutela degli elementi matrice della struttura insediativa (pievi, castelli, ville fattoria), garantendone l'integrità morfologica e le relazioni (funzionali e visuali) con l'intorno.
Qualificazione della struttura insediativa di Norcenni, anche attraverso il miglioramento dei raccordi con il paesaggio limitrofo, la mitigazione degli impatti visuali alla distanza, l'integrazione funzionale con il centro abitato di Figline.
Struttura agroforestale Sostegno alle pratiche agricole tradizionali, evitando l'avanzata del bosco e favorendo il recupero degli incolti e degli arbusteti.
2.3. Ripiani di mezza costa
Obiettivo specifico di qualità paesaggistica Paesaggio di media collina a morfologia sub pianeggiante ed elevata qualità estetica, incentrato sul mosaico agricolo tradizionale (seminativi, olivi, viti, macchie di bosco), con importanti edifici di impianto storico, civili e religiosi, viabilità minore a maglia media e ampie visuali sui pianalti del Pratomagno.
Politiche Salvaguardia delle componenti naturali (idrogeomorfologiche, eco sistemiche), evoluzione coerente delle componenti antropiche (insediative, agroforestali), gestione attenta delle destinazione d'suo, salvaguardia delle visuali panoramiche interne e sul Pratomagno.
Azioni principali Struttura idrogeomorfologica Contenimento di alterazioni morfologiche eccedenti le normali pratiche agricole, facendo salve le costruzioni e le infrastrutture interrate, purché non costituenti detrattori visuali alla distanza.
Salvaguardia e/o ricostituzione di linee drenanti naturali per la raccolta e l'allontanamento delle acque di pioggia fino al recapito nel sistema idrografico superficiale.
Struttura ecosistemica Potenziamento della biodiversità e della connettività ecologica attraverso le aree agricole, le macchie di bosco e le diverse forme di vegetazione lineare (siepi, filari alberati, vegetazione ripariale).
Struttura insediativa Evoluzione della struttura insediativa, evitando costruzioni isolate e favorendo l'aggregazione di edifici, secondo canoni morfotipologici coerenti con la struttura insediativa storicizzata.
Tutela degli elementi matrice della struttura insediativa (pievi, castelli, ville fattoria), garantendone l'integrità morfologica e le relazioni (funzionali e visuali) con l'intorno.
Qualificazione della struttura insediativa di Loppiano, anche attraverso consistenti interventi di trasformazione, secondo canoni morfotipologici coerenti con la struttura insediativa storicizzata, e l'integrazione funzionale con il centro abitato di Incisa.
Struttura agroforestale Sostegno alle pratiche agricole tradizionali, favorendo la varietà del mosaico colturale e l'agricoltura multifunzionale.
2.4. Collina dell'ex miniera di Santa Barbara
Obiettivo specifico di qualità paesaggistica Nuovo paesaggio di bassa e media collina a prevalente caratterizzazione naturale, agricola e ricreativa, con aree selezionate per la produzione di energia solare a sostegno delle attività locali.
Politiche Costruzione di un nuovo paesaggio attraverso la riconfigurazione delle componenti naturali e antropiche in funzione della qualità idrogeomorfologica, della qualità ecosistemica e di usi sostenibili a forte utilità sociale.
Azioni principali Struttura idrogeomorfologica Rimodellamento morfologico, con drenaggio e recapito delle acque di pioggia.
Ricostituzione di linee drenanti naturali per la raccolta e l'allontanamento delle acque di pioggia fino al recapito nel sistema idrografico superficiale.
Struttura ecosistemica Potenziamento della biodiversità e della connettività ecologica attraverso l'alternanza di aree coperte dal bosco e aree scoperte.
Potenziamento della biodiversità e della connettività ecologica delle aree coperte dal bosco e delle aree scoperte, nel rispetto degli obiettivi della riqualificazione naturalistica.
Struttura insediativa Installazione di impianti per la produzione di energia solare in aree attentamente selezionate, a visibilità interclusa e comunque non visibili dalla distanza.
Struttura agroforestale Recupero di aree per finalità agricole e/o ricreative legate alla ruralità
Tabella 3. ALTA COLLINA
Obiettivo generale di qualità paesaggistica Paesaggio di alta collina con acclività accentuate, estese coperture boschive e piccoli insediamenti con funzione di capisaldi urbani.
3.1. Alta collina a prevalente caratterizzazione forestale
Obiettivo specifico di qualità paesaggistica Paesaggio di alta collina a prevalente carattere forestale ed elevato valore naturalistico, con insediamenti di impianto storico, di crinale o di margine, rarefatti o concentrati in aggregati di piccole dimensioni.
Politiche Salvaguardia delle componenti naturali (idrogeomorfologiche, eco sistemiche), sviluppo delle attività forestali, evoluzione coerente delle componenti antropiche (insediative, agroforestali).
Azioni principali Struttura idrogeomorfologica Contenimento di alterazioni morfologiche eccedenti le normali pratiche agricole, facendo salve le costruzioni e le infrastrutture interrate, purché non costituenti detrattori visuali alla distanza.
Salvaguardia e/o ricostituzione di linee drenanti naturali per la raccolta e l'allontanamento delle acque di pioggia fino al recapito nel sistema idrografico superficiale.
Salvaguardia e/o ricostituzione delle sistemazioni idraulico-agrarie.
Struttura ecosistemica Potenziamento della biodiversità e della connettività ecologica attraverso l'incremento della diversità ambientale e, in particolare, dell'alternanza di aree coperte dal bosco e aree scoperte, salvaguardando, in particolare, prati pascolo e arbusteti.
Struttura insediativa Evoluzione della struttura insediativa evitando costruzioni isolate e favorendo l'aggregazione di edifici, secondo canoni morfotipologici coerenti con la struttura insediativa storicizzata.
Tutela degli elementi matrice della struttura insediativa (pievi, castelli, ville fattoria), garantendone l'integrità morfologica e le relazioni (funzionali e visuali) con l'intorno.
Struttura agroforestale Sostegno alle pratiche agricole tradizionali, evitando l'avanzata del bosco e favorendo il recupero dei prati pascolo, degli incolti e degli arbusteti.