Allegato A - Disciplina dei beni paesaggistici

La fascia di territorio fiancheggiante l'Autostrada del Sole-

DM 23/06/1967 - GU N. 182/1967 - Codice ministeriale 90047 - Codice ministeriale 90047 Denominazione: " ... fascia di territorio fiancheggiante l'Autostrada del Sole ..." Motivazione: " ... ha notevole interesse pubblico perché, per le più varie formazioni orografiche, agrarie e forestali, unite a ricordi storici, alle espressioni architettoniche dei secoli passati che lasciarono nelle costruzioni, sia modeste che monumentali, documenti insostituibili della nostra vita nazionale, forma una serie di quadri naturali di compiuta bellezza godibili dall'intero percorso dell'Autostrada del Sole che l'attraversa."

1. Il PS, attraverso la Struttura ecosistemica146, riconosce il mosaico di agroecosistemi e boschi che caratterizzano l'area di vincolo limitrofa all'autostrada; attraverso lo Statuto del territorio e, in particolare, attraverso l'invariante strutturale relativa ai Caratteri ecosistemici del paesaggio 147, ne definisce poi le regole di manutenzione e di trasformazione, dettando, anche attraverso la Strategia per lo sviluppo sostenibile del territorio148, disposizioni per la tutela della vegetazione ripariale, per l'integrità degli ecosistemi torrentizi, per la riduzione dell'effetto barriera prodotto dalla strada, per la conservazione dei valori naturalistici costitutivi delle aree protette. Ferme restando le disposizioni statutarie e le salvaguardie definite dal PS149, gli interventi di manutenzione, adeguamento e potenziamento dell'autostrada sono comunque subordinati alla realizzazione degli interventi di mitigazione degli effetti negativi generati dall'infrastruttura sulla continuità ecologica del territorio, come disposto dalla Disciplina del PS e come di seguito specificato.

2. Attraverso l'invariante relativa ai Caratteri morfotipologici dei sistemi agroambientali dei paesaggi rurali150 e, per quanto attiene al sistema insediativo sparso, attraverso l'invariante relativa al Carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali151, nonché attraverso la disciplina delle aree pertinenziali dei centri storici, dei nuclei storici e dei beni culturali152, il PS detta poi disposizioni per la tutela del paesaggio agrario storicizzato e dei suoi assetti figurativi, con particolare riguardo per le relazioni storicamente consolidate tra paesaggio agrario e insediamenti sparsi o accentrati.

3. Il PS riconosce, altresì, i tratti viari che consentono visuali di rilevante panoramicità sulle aree attraversate dall'autostrada (Tavole STA13.1 e STA13.2, "Articolazione locale dei beni culturali e paesaggistici) e al cui mantenimento devono essere subordinati gli interventi di trasformazione edilizia, urbanistica e territoriale. Il PO verifica tali tratti e, se del caso, li integra specificandone i caratteri (fulcri, coni, bacini visivi, ecc.) e i bersagli visivi (fondale, panorama, skyline, ecc.), tutelando, in particolare, la qualità, anche visuale, delle emergenze naturalistiche e storico-architettoniche percepibili dall'autostrada e individuate dal PS. Il PO disciplina altresì, specificatamente, articolando le disposizioni del PS e precisando le individuazioni areali dei suoi elaborati grafici, i seguenti elementi:

  • a livello ecosistemico:
    • - gli elementi vegetali relittuali significativi del paesaggio agrario, lineari e puntuali (siepi, filari alberati, alberi camporili, boschetti, boschi ripariali, ecc.), onde creare una rete ecologica di livello locale che possa migliorare i livelli di permeabilità ecosistemica del territorio, se del caso anche attraverso la previsione di nuovi elementi vegetali;
    • - le aree agricole e forestali che contribuiscono a garantire la continuità ecosistemica longitudinale e trasversale del fondovalle, disponendo il mantenimento e/o il recupero degli agroecosistemi e favorendone gestioni sostenibili nell'ambito di una riqualificazione complessiva delle aree agricole di pianura in relazione al reticolo idrografico superficiale e alle aree umide;
    • - il sistema dei varchi ecologici, trasversali e longitudinali, che impediscono la saldatura degli insediamenti accentrati di fondovalle e la loro pressione eccessiva sulle rive del fiume
  • - a livello antropico:
    • - i margini del territorio urbanizzato e degli insediamenti rurali accentrati visibili dal tracciato autostradale, prevedendo specifiche disposizioni atte a migliorarne la qualità ecologica, morfologica e visuale;
    • - le zone di compromissione, relative a interventi non correttamente inseriti nel contesto paesaggistico o a detrattori visivi, prevedendo specifiche disposizioni atte a migliorarne la qualità o a minimizzarne l'impatto visivo.
  • - a livello percettivo:
    • - i tratti viari con ostacoli che limitano, dequalificano o impediscono la qualità della percezione visiva, nonché le barriere visuali suscettibili di rimozione, per la quale l'Amministrazione Comunale potrà definire, anche attraverso altri strumenti non urbanistici, specifici incentivi.

4. Nella fascia di vincolo che affianca il tracciato autostradale si devono osservare le seguenti disposizioni, che il PO riprende e specifica nel dettaglio:

4.1. ecosistema:

  • - suolo: ferme restando le risultanze della Conferenza di copianificazione153, fuori dal perimetro del territorio urbanizzato deve essere fortemente limitato l'impegno di suolo non edificato per attività non legate all'agricoltura o a usi di rilevante interesse pubblico; devono essere altresì vietate l'impermeabilizzazione e la frammentazione del territorio agricolo. Sono consentiti di contro gli interventi, ancorché di ampliamento, sul patrimonio edilizio esistente alle condizioni di seguito specificate;
  • - effetto barriera e relazioni ecosistemiche: in attuazione di quanto previsto nelle parti statutaria e strategica del PS, il PO definisce le modalità di mitigazione dell'effetto barriera e di frammentazione ecologica generati dal tracciato autostradale, prevedendo, nei tratti con ostacoli o barriere visive permanenti, fasce alberate longitudinali e trasversali raccordate alle coperture boschive esistenti; tali interventi, che devono essere previsti soprattutto in occasione dei lavori per la terza corsia autostradale, devono essere accompagnati, ovunque si prevedano sottopassi, da specifiche soluzioni atte ad agevolare il transito della fauna minore. A integrazione e completamento dei suddetti interventi, deve essere inoltre favorita l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, attraverso la salvaguardia e il potenziamento degli elementi vegetali lineari (siepi, siepi alberate, vegetazione di ripa) e puntuali (piccoli nuclei forestali isolati, grandi alberi camporili, piccoli laghi, ecc.);
  • - ecosistemi fluviali: la vegetazione ripariale deve essere salvaguardata e potenziata per accentuarne la funzione ecotonale di conservazione del suolo, di accentuazione della biodiversità, di biofiltro naturale, ma anche progressivamente liberata dalle specie infestanti aliene154, in accordo con la normativa regionale e attraverso specifici incentivi. Gli interventi che riguardano gli ecosistemi fluviali devono garantirne la continuità longitudinale e trasversale e provvedere alla conservazione degli habitat faunistici, facendo ricorso alle tecniche dell'ingegneria naturalistica e a una gestione selvicolturale di tipo naturalistico; devono prevedere, in particolare, adeguate misure di conservazione per le aree protette in coerenza con la normativa regionale in materia. Sono fatti salvi gli interventi necessari alla riduzione del rischio idraulico, che devono comunque, come previsto dal PS, essere oggetto di una progettazione integrata capace di garantire, accanto alle prioritarie esigenze idrauliche, alti livelli di naturalità nella riconfigurazione delle rive dell'Arno e negli ecosistemi torrentizi, tutelando l'efficienza dell'infrastrutturazione ecologica, ancorché modificata. Al di fuori dei suddetti interventi non sono consentiti rimodellamento orografici che possano produrre danno alla opere di sistemazione dei suoli e di regimazione delle acque.

4.2. paesaggio agrario:

  • - Devono essere incentivati la diversificazione delle colture e il mantenimento o il ripristino degli ecomosaici tipici del paesaggio storico collinare, soprattutto ove interessati da colture arboree tipiche (in particolare olivo e vite), favorendo la conservazione degli assetti figurativi del paesaggio storico tradizionale; deve essere altresì incentivato il recupero dei terreni incolti per usi produttivi, di tipo agricolo o forestale, così come il recupero e la conservazione dei manufatti di valore storico e testimoniale connessi alle attività agricole (opifici, lavatoi, piccoli annessi, ecc.).
  • - In coerenza con le disposizioni relative all'invariante III del PS, "Carattere policentrico e reticolare dei sistemi insediativi, urbani e infrastrutturali - Sistema insediativo reticolare della collina", il PO disciplina le trasformazioni territoriali ed edilizie, assicurando la conservazione dell'impianto tipologico e architettonico degli edifici che concorrono alla formazione del patrimonio territoriale e il mantenimento delle relazioni spaziali, funzionali e percettive tra il patrimonio rurale sparso e il paesaggio agrario circostante, con ricorso a soluzioni formali, finiture esterne e cromie coerenti con le tipologie storiche di riferimento. Le nuove recinzioni devono garantire l'intervisibilità e il passaggio della piccola fauna.
  • - Nelle aree con assetti figurativi propri del paesaggio agricolo tradizionale, soprattutto nella Bassa e media collina così come individuata dal PS155, deve essere contenuta la realizzazione di manufatti temporanei per l'agricoltura amatoriale, subordinandone comunque la realizzazione a superfici agricole di adeguata estensione ed escludendo tipologie prefabbricate prive di adeguata qualità formale.

4.3. insediamenti

  • - Condizioni preliminari: gli interventi di trasformazione edilizia e urbanistica consentiti dal PO devono configurarsi come progetti capaci di leggere e interpretare il paesaggio, integrandosi con esso in modo armonico e mantenendo le relazioni spaziali, figurative e percettive tra le molteplici componenti dei contesti paesaggistici, in particolare nelle aree collinari. A tale proposito devono osservare le disposizioni statutarie del PS e, soprattutto, quelle relative alle invarianti strutturali e agli ambiti locali di paesaggio156. Essi sono comunque subordinati alla non compromissione della leggibilità dei quadri paesaggistici percepibili dall'autostrada (in particolare emergenze naturalistiche e storico-architettoniche che concorrono alla formazione del patrimonio territoriale) e al mantenimento dei varchi visuali inedificati, dei coni e dei bersagli visivi (fondali, panorami e skylines) individuati dal PO, evitando comunque di interferire negativamente con le visuali panoramiche attraverso occlusioni, limitazioni delle aperture visive ovvero sovrapponendo ad esse componenti incongrue rispetto ai caratteri significativi del paesaggio. Tali interventi devono, di contro, concorrere, per quanto loro possibile, al recupero e alla riqualificazione percettiva delle visuali verso i contesti di valore paesaggistico, evitando soluzioni casuali e usi impropri che potrebbero indurre effetti di marginalizzazione e di degrado.
    I suddetti interventi devono altresì caratterizzarsi per rapporti armonici nella forma, nelle dimensioni e negli orientamenti con i caratteri morfologici del contesto paesaggistico di riferimento e contribuire, ovunque possibile, a mitigare la frammentazione paesaggistica indotta dagli interventi infrastrutturali. Ove interessino strutture produttive, commerciali e industriali (Pian dell'Isola, Lagaccioni, Matassino, Porcellino), devono poi concorrere, in maniera proporzionale all'entità dell'intervento, alla qualificazione ecologica e morfologica delle relative aree di pertinenza. Non è comunque consentita l'introduzione di muri di cinta o di altre barriere visive che occludano i varchi visuali verso le emergenze valoriali riconosciute dal PS in coerenza con la scheda di vincolo del PIT-PPR.
  • - Recupero del patrimonio edilizio esistente: in tutto il territorio, ma soprattutto fuori dal perimetro del territorio urbanizzato, devono essere incentivati gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente. Nel territorio rurale, gli interventi di trasformazione del patrimonio edilizio e delle relative pertinenze devono comunque rispettare le relazioni spaziali, funzionali e percettive tra insediamento e paesaggio agrario circostante. Ove gli interventi riguardino edifici di impianto storico, che compongono la struttura insediativa di lunga durata157, deve essere garantito il rapporto gerarchico tra edificio principale e altri edifici di pertinenza, anche attraverso la conservazione dei caratteri estetico-percettivi che caratterizzano il sistema edifici-spazi aperti; su tali edifici non sono consentiti interventi di demolizione e successivo accorpamento che comportino la destrutturazione del suddetto sistema.
  • - Nuove edificazioni: le addizioni volumetriche agli edifici esistenti e le nuove costruzioni sono consentite a condizione che siano caratterizzate da una qualità progettuale attenta e adeguata ai valori paesaggistici dell'intorno territoriale e che siano mantenuti e qualificati i contesti interessati dall'intervento, evitando la modifica dei caratteri connotativi della trama viaria di impianto storico, nonché del patrimonio edilizio e dei manufatti di valore storico-culturale che compongono il patrimonio territoriale158. Gli interventi volti a migliorare la fruibilità e la salubrità di locali interrati o seminterrati devono essere realizzati evitando sbancamenti di terreno tali da alterare la tipologia dell'edificio, la corografia dei luoghi e l'aumento dei piani visibili dell'edificio, pur in assenza di un innalzamento della quota assoluta.
    Nel territorio rurale non sono consentiti interventi di nuova costruzione che diano luogo a nuclei isolati rispetto al territorio urbanizzato, né interventi che trasformino le serre e i manufatti temporanei in volumetrie edificate. Le fasce di crinale devono essere specificatamente tutelate evitando l'inserimento di nuovi edifici o infrastrutture con evidente impatto visuale.
    Gli interventi relativi alla realizzazione del nuovo ponte sull'Arno, a Figline, e alla sistemazione a verde e servizi dell'area limitrofa a Viale Amendola, a Matassino, licenziati dalla Conferenza di copianificazione159, sono consentiti alle condizioni espressamente previste dalla Disciplina del PS160.
  • - Energie rinnovabili: devono essere incentivati e favoriti gli interventi per il risparmio idrico ed energetico degli edifici; tali interventi devono costituire misure complementari agli impianti per le energie rinnovabili, da concepire e realizzare, comunque, minimizzando l'impatto visivo percepibile dall'autostrada e comunque in modo da evitare l'intromissione di elementi di disturbo lungo i tratti stradali che godono di visuali panoramiche.
    Gli eventuali impianti fotovoltaici con funzione di frangisole devono costituire parte integrante dei progetti architettonici integrati di autosufficienza complessiva del fabbricato e devono caratterizzarsi per l'alta qualità tecnologica, escludendo soluzioni di mera sovrapposizione e/o aggiunta e privilegiando quelli orientabili e/o aderenti alle superfici dei fronti.
  • - Aree di pertinenza: gli assetti delle aree di pertinenza delle costruzioni devono essere disciplinati dal PO con disposizioni che garantiscano il decoro dei luoghi e rendano compatibile, con la tutela delle relazioni spaziali, funzionali e percettive storicizzate, la realizzazione di garages, tettoie, recinzioni, schermature, sistemazioni della viabilità di servizio, impianti di vegetazione arborea. Fuori dal perimetro del territorio urbanizzato devono essere comunque garantiti il prevalente arattere di ruralità e l'unitarietà percettiva delle aree e degli spazi comuni: devono essere evitate, a le proposito, suddivisioni delle pertinenze con delimitazioni strutturali e/o pavimentazioni mogenee.
  • - Transizione tra paesaggio urbano e rurale: in coerenza con le disposizioni del PS, relative ai morfotipi delle urbanizzazioni contemporanee161, devono essere migliorati e qualificati i margini urbani che costituiscono aree di transizione tra paesaggio urbano e paesaggio rurale, rendendo netto il confine della città, anche con ricorso ad aree verdi strutturate.
  • - Segnaletica stradale: i cartelloni, i totem, le strutture a carattere pubblicitario e la segnaletica, non finalizzata a garantire la sicurezza stradale, devono essere ubicate al di fuori dei tratti viari con visuali panoramiche e devono trovare collocazione preferenziale lungo tratti viari con visuali coperte da scarpate o da altri ostacoli visivi permanenti, purché collocati non in prossimità di beni architettonici tutelati. Essi devono comunque armonizzarsi, per dimensioni e materiali, con il contesto paesaggistico di riferimento.
  • - Impianti di illuminazione: gli impianti di illuminazione, pubblici e privati, devono essere costituiti da corpi illuminanti schermati nella parte superiore e capaci di proiettare il fascio di luce a terra in modo da contenere l'inquinamento luminoso.
  • - Impianti per la distribuzione dei carburanti: lungo i tratti viari con visuali panoramiche deve essere evitata la realizzazione di impianti per la distribuzione dei carburanti.
  • - Parcheggi: i parcheggi, pubblici e privati, devono essere concepiti e realizzati in modo da non interferire negativamente con le visuali panoramiche godibili dal percorso autostradale e, comunque, in modo da non costituire un detrattore visivo dalla strada: a tale proposito si devono privilegiare giaciture a quote inferiori rispetto a quella della carreggiata e si devono adottare soluzioni che mitighino l'impatto visivo.
  • - Guardrail e barriere fonoassorbenti: il PO, anche in accordo con la competente Soprintendenza e con l'ente gestore della strada, definisce le tipologie di guardrail e di barriere antirumore utilizzabili lungo il tracciato autostradale, mantenendo libere le visuali verso i contesti collinari di maggiore pregio paesaggistico anche attraverso l'adozione di sistemi trasparenti, in modo da soddisfare esigenze di sicurezza, comfort, qualità e visibilità del paesaggio.
  • - Infrastrutture tecnologiche fuori terra: le infrastrutture tecnologiche fuori terra, che affiancano o attraversano l'autostrada, devono essere concepite e realizzate in modo da contenere al massimo livello le interferenze visive, anche ricorrendo a soluzioni tecnologiche innovative, dal design accurato, che consentano il contenimento dimensionale degli impianti e la rimozione di quelli obsoleti, limitando la proliferazione dei tralicci e delle antenne di supporto.
  • - Depositi a cielo aperto: con l'eccezione per quelli di cantiere e per il solo periodo dei lavori, non è consentita la realizzazione di depositi a cielo aperto, né l'ampliamento di quelli esistenti, che interferiscano con le visuali panoramiche individuate dal PS. Il PO definisce le soluzioni atte a contenere le interferenze visive prodotte dai depositi a cielo aperto e specifica le condizioni secondo le quali i suddetti depositi sono ammissibili.