Schede norma per le aree soggette a Piano Urbanistico Attuativo o a Progetto Unitario Convenzionato


Scheda nº 7.4- U.T.O.E. nº 7 "L'espansione lineare Corniola - Pozzale - Case Nuove"

Scheda nº 7.4

U.T.O.E. n. 7 "L'espansione lineare Corniola - Pozzale - Case Nuove"

Zona territoriale omogenea C

1. DESCRIZIONE

L'area oggetto dell'intervento si interpone tra il nucleo più antico del Pozzale e la vecchia Val d'Orme, in un contesto prevalentemente residenziale.

2. TIPOLOGIA DELLA TRASFORMAZIONE

Nuovo Impianto

3. SUPERFICIE DELL'AREA D'INTERVENTO

Mq. 17107

4. OBIETTIVI QUALITATIVI GENERALI DI PROGETTO

Rafforzare le strutture e l'identità dei luoghi senza aggravare lo sviluppo lineare.

5. DIMENSIONAMENTO DI PROGETTO

  1. a) Superficie territoriale St mq. 17107
  2. b) Superficie per opere di urbanizzazione primaria:
    • - strade e piazze di R.U. mq. 518
    • - parcheggi pubblici (individuati su aree interne al PUA) mq. 2354
    • - parcheggi pubblici (individuati su aree di prop. pubblica esterne al PUA) mq. 223
    • - verde pubblico di R.U. mq. 6427
  3. c) Superficie fondiaria Sf a-b
  4. d) Superficie per opere di urbanizzazione secondaria mq. 6,5 ogni 30 mq. di Sul

6. ELEMENTI PRESCRITTIVI (invarianti di progetto)

  1. a) I nuovi edifici dovranno garantire, attraverso l'applicazione di parametri e tipologie adeguati, un corretto inserimento paesaggistico nel rispetto del contesto circostante, tenendo conto del tessuto edilizio posto a nord del comparto e delle aree rurali situate nelle vicinanze;
  2. b) L'area a verde deve essere attrezzata per il gioco ed il tempo libero, non vi potranno essere realizzate manufatti anche provvisori.
  3. c) I parcheggi pubblici devono essere arredati con piante d'alto fusto nella misura minima di una pianta ogni 50 mq e con siepi ed alberature lungo il perimetro esterno;
  4. d) Le alberature devono essere scelte tra le essenze consigliate nella Guida;
  5. e) Le quantità di cui al precedente punto 5 capoverso d) dovranno essere garantire nei modi che seguono:
    • - cessione al Comune di un'area anche esterna al perimetro d'intervento, ma in aree destinate ad opere di urbanizzazione secondaria nell'UTOE n. 7;
    • - oppure corresponsione al Comune di una somma pari al costo di esproprio della suddetta quantità.
  6. f) Ferme restando le quantità minime di parcheggio privato di cui all'art. 15 delle NTA del RU, per la destinazione residenziale dovrà essere garantito almeno un posto auto ogni 50 mq di SUL e comunque un posto auto per ogni unità immobiliare. Detta condizione potrà essere soddisfatta anche mediante la realizzazione di una quota aggiuntiva di parcheggi pubblici all'interno delle quantità di verde pubblico previsto dalla scheda, fatto salvo il rispetto delle quantità minime previste dal DM 1444/68.

7. PARAMETRI URBANISITICO-EDILIZI

  1. a) Superficie utile lorda Sul 5068 mq
  2. b) Rapporto di copertura fondiario Rc 0,30
  3. c) Altezza massima H 10,50 m
  4. d) Numero massimo di piani fuori terra 4
  5. e) Distanza minima dai fili stradali e dagli spazi pubblici Ds 5,00 m
  6. f) Distanza minima dai confini Dc 5,00 m
  7. g) Distanza minima tra i fabbricati Df 10,00 m
  8. h) Tipologie edilizie: abitazioni singole, binate, a schiera o in linea
  9. i) Rapporto di occupazione del sottosuolo Ros 0,40

8. DESTINAZIONI AMMESSE

  • - Residenziale;
  • - commerciale limitatamente ad esercizi di vicinato;
  • - artigianale di servizio;
  • - direzionale e di servizio.

Le destinazioni diverse dalla residenziale possono interessare non più del 20% della Sul totale e comportano, se introdotte, la necessità di adeguare le superfici di cui al precedente punto 5 alle quantità stabilite dall'art. 14 delle norme del R.U.
Le destinazioni commerciali comportano la necessità di adeguamento delle superfici a parcheggio secondo i disposti della disciplina attuativa di urbanistica commerciale.

9. VALUTAZIONE DI PERICOLOSITÀ

9.1 - Caratteristiche geologico tecniche dell'area:

Terreni caratterizzati generalmente dalla presenza di strati con Rp compresa tra 10 e 20 kg/cm2 e da intervalli limitati con Rp > 20 kg/cm2. Queste caratteristiche possono peggiorare o migliorare in funzione dell'incidenza dei livelli con Rp intorno a 10 kg/cm2 rispetto a quelli con Rp intorno a 20 kg/cm2. La resistenza a rottura è variabile da media a bassa mentre la compressibilità è variabile da media ad elevata.

9.2 - Pericolosità Geologica:

G.2 Pericolosità geologica media.

9.3 - Pericolosità Idraulica:

I.3/I.4 Pericolosità idraulica elevata e molto elevata.

9.4 - Pericolosità Sismica:

S.2/S.3 Pericolosità sismica locale da media a elevata per terreni suscettibili di liquefazione dinamica.

10. CONDIZIONI DI FATTIBILITÀ

Oltre alle condizioni di fattibilità dettate dalle normative sovraordinate e dal DPGR 53/R, riportiamo di seguito ulteriori indicazioni e prescrizioni basate sulle condizioni geologiche, geomorfologiche, idrauliche e sismiche puntuali del sito.

10.1 - Condizioni di Fattibilità Geologico-tecnica:

F2 L'indagine geognostica condotta a supporto della progettazione dovrà verificare l'omogeneità e l'idoneità del terreno di fondazione, con particolare riguardo alla presenza di eventuali spessori di livelli granulari suscettibili di fenomeni di liquefazione.

10.2 - Condizioni di Fattibilità Idraulica:

L'area è soggetta ad esondazioni con tempi di ricorrenza fino a 30 anni (I4 D.P.G.R. 53/r, P3 PGRA) e fino a 200 anni (I3 D.P.G.R. 53/r, P2 PGRA). La magnitudo idraulica varia da moderata a molto severa.
In funzione delle accertate condizioni di fragilità idraulica, l'area è stata suddivisa in modo da ricomprendere all'interno della zona a maggior pericolosità idraulica ed a magnitudo severa o molto severa le aree a verde.
Nella porzione del comparto a pericolosità idraulica elevata o molto elevata e magnitudo idraulica moderata sono invece previsti gli interventi edilizi.
Il comparto è attraversato da un piccolo fosso inserito nel reticolo idraulico di riferimento approvato dal Consiglio Regionale con DGRT n°1357 del 2017.
Tutti gli interventi dovranno rispettare i limiti normativi di distanza dal ciglio di sponda del fosso (Regio decreto 523 del 1904 e L.R. 41/2018), ed osservare quanto disposto al CAPO I della L.R. 41/2018.
Fattibilità idraulica F2 per la zona prevista a verde. Fattibilità con normali vincoli da precisare a livello di progetto.
Fattibilità idraulica condizionata F3 per la zona edificabile.
In questa porzione del comparto, la quota del livello idrico per esondazioni con tempo di ricorrenza di 200 anni è pari a 32,81 m.s.l.m.
La gestione del rischio di alluvioni, per la realizzazione degli interventi, è assicurata mediante la realizzazione delle opere di cui alle lettere a o b del comma 1 dell'art. 8 della L.R. 41/2018.
In merito all'applicazione dell'art. 8 comma b) si precisa che, per le aree già ricadenti in classe di magnitudo idraulica moderata sulla base degli studi effettuati nella presente variante, è sufficiente la sola realizzazione di opere di sopraelevazione senza aggravio delle condizioni di rischio in altre aree.
Il non aggravio delle condizioni di rischio in altre aree deve essere assicurato attraverso la realizzazione delle opere di cui al comma 2 dell'art. 8 della L.R. 41/2018.
Il piano di calpestio degli interventi dovrà essere posto ad una quota superiore al livello idrico per esondazioni con tempo di ricorrenza di 200 anni, con un relativo franco di sicurezza.
Si dovrà assicurare il corretto funzionamento del reticolo idraulico minore anche in seguito agli interventi in progetto.
Ai fini del contenimento degli effetti derivanti dall'impermeabilizzazione dei suoli e della corretta regimazione delle acque meteoriche provenienti dalle aree oggetto di trasformazione si rimanda a quanto definito al paragrafo 3.2.2 della Relazione geologica di fattibilità del secondo Regolamento Urbanistico.

10.3 - Condizioni di Fattibilità Sismica:

Fattibilità sismica F2 per la zona prevista a verde. Fattibilità con normali vincoli da precisare a livello di progetto.
Fattibilità sismica condizionata F3 per la zona edificabile. Le indagini geologiche e sismiche dovranno essere mirate oltre che alla caratterizzazione geotecnica del terreno, anche alla individuazione degli spessori e della variazione laterale dei depositi alluvionali.
La campagna geognostica dovrà essere finalizzata anche alla caratterizzazione granulometrica dei terreni, al fine di acquisire tutti i dati utili alla ricostruzione della geometria dei litotipi con differente composizione granulometrica ed alla definizione della necessità o meno di procedere alla esecuzione di verifiche alla liquefazione.

11. CONDIZIONI ALLA TRASFORMAZIONE DERIVANTI DALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE

Il PUA, per permettere una dettagliata e puntuale individuazione dei limiti e delle condizioni di sostenibilità ambientale dell'intervento, dovrà essere sottoposto alle procedure di cui al Titolo II, Capo III della LR 10/2010.
Il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica della variante al Regolamento Urbanistico, al fine di ridurre gli effetti ambientali delle previsioni rendendo il più possibile sostenibili le trasformazioni territoriali ed il consumo delle risorse, ha individuato le seguenti prescrizioni per le mitigazioni delle criticità ambientali e dell'uso delle risorse:
Verifica della disponibilità della risorsa idrica.
Verifica ed eventuale adeguamento della rete acquedottistica.
Verifica ed eventuale adeguamento della rete fognaria. Realizzazione di sistemi di allocazione per le acque destinate a fini non potabili finalizzati ad usi irrigui (giardini privati, verde pubblico, ecc.).
Riduzione della superficie impermeabile.
Utilizzo di pavimentazioni e di finiture che riducano l'effetto "isola di calore".
Il verde pubblico deve essere realizzato con le caratteriste di "bosco urbano" formato da specie (alberi e arbusti) per l'assorbimento dei gas inquinanti e climalteranti. Le specie utilizzate dovranno, inoltre, possedere per quanto possibile un'elevata densità della chioma, longevità del fogliame, ridotta idroesigenza, bassa capacità di emissione di composti organici volatili e ridotta allergenicità del polline, nel rispetto delle Linee Guida della Regione Toscana. (§ 7.3.4.1. del RA).
Gli interventi devono garantire qualità insediativa attraverso un'articolazione equilibrata tra spazi aperti e costruito con particolare riferimento alla qualità progettuale degli spazi di fruizione collettiva.
Valutazione degli impatti sulle risorse ambientali durante la fase di progettazione degli interventi e loro corretta gestione durante la fase di realizzazione: a titolo esemplificativo dovranno essere analizzati gli impatti sulle acque sotterranee, sulle acque superficiali, nell'aria e quelli derivanti dal rumore e dai rifiuti (§ 9.2.5. del RA).
Gli interventi urbanistico-edilizi devono possedere un alto contenuto di eco-sostenibilità, utilizzando tecnologie evolute, a basso consumo di risorse e a minor impatto ambientale; il tutto finalizzato alla riduzione e razionalizzazione dei consumi e all'utilizzo, attivo e passivo, di fonti di energia rinnovabile.
Dovranno essere rispettate le disposizioni relative alle aree di protezione delle risorse idriche (art. 107 delle NTA del RU).

12. MODALITÀ ATTUATIVE

L'intervento di trasformazione è soggetto alla preventiva approvazione di un Piano Urbanistico Attuativo convenzionato (Piano di Lottizzazione ex. art. 28 legge 17 agosto 1942, n. 1150 ), ai sensi dell'art. 107 della L.R. 65/2014, che preveda la contestuale realizzazione degli interventi edificatori e di tutte le opere di urbanizzazione comprese entro il perimetro dell'area soggetta a P.d.L. e di cui al precedente punto 5 capoverso b) nonché del raccordo con le urbanizzazioni esistenti.

13. SUPERFICIE MINIMA D'INTERVENTO

Smi = mq. 17107

14. PRESCRIZIONI AMBIENTALI-PAESAGGISTICHE

La sistemazione degli spazi esterni dovrà essere effettuata utilizzando piante autoctone e/o naturalizzate in coerenza con il contesto in cui l'intervento si va a collocare, nel rispetto delle Linee Guida della Regione Toscana. (§ 7.3.4.1. del RA). I bordi di contatto tra area urbana e tessuto agrario dovranno essere di larghezza minima mt 3 e corredati di specie autoctone tipiche dell'intorno, tali da formare un ecotono tra differenti tipologie di ambiti paesaggistici, come indicato negli obiettivi strategici del PIT. Dovranno essere tutelati gli aspetti percettivi a distanza da e verso il paesaggio circostante.

Ultima modifica Venerdì, Gennaio 29, 2021 - 09:42