Schede norma per le aree soggette a Piano Urbanistico Attuativo o a Progetto Unitario Convenzionato


Scheda nº 6.9- U.T.O.E. nº 6 "La città nuova progettata"

Scheda nº 6.9

U.T.O.E. nº 6 "La città nuova progettata"

Zona territoriale omogenea D

1. DESCRIZIONE

L'area interessata è compresa tra il Fiume Arno, il fosso degli Scappini e la Via della Tinaia, di fronte alla zona PEEP di Serravalle.

2. TIPOLOGIA DELLA TRASFORMAZIONE

Nuovo Impianto

3. SUPERFICIE DELL'AREA D'INTERVENTO

Mq. 9875

4. OBIETTIVI QUALITATIVI GENERALI DI PROGETTO

Completamento del Piano di zona attribuendo all'area sigificati propriamente urbani tramite la realizzazione di attrezzature socioassistenziali (RSA) e standard pubblici.

5. DIMENSIONAMENTO DI PROGETTO

  1. a) Superficie Territoriale St 9875 mq
  2. b) Superficie per opere di urbanizzazione primaria:
    • - strade come da progetto di P.A.
    • - parcheggi pubblici 475 mq
  3. c) Superficie fondiaria Sf 6000 mq
  4. d) Superficie Verde privato di salvaguardia ai corsi d'acqua (F) a-b-c

6. ELEMENTI PRESCRITTIVI (invarianti di progetto)

  1. a) È prescritta una distanza minima dell’edificato dall’Arno di m. 40;
  2. b) Prestare particolare attenzione al sistema degli accessi dalla strada, ai parcheggi e all'arredo urbano delle parti prospicienti alla piazza circolare prevista dal Piano di zona, in modo da dare un'immagine la più qualificata possibile alle attività commerciali che vi si affacciano;
  3. c) I parcheggi pubblici devono essere arredati con piante d'alto fusto nella misura minima di una pianta ogni 50 mq e con siepi ed alberature lungo il perimetro esterno;
  4. d) Le alberature devono essere scelte tra le essenze consigliate nella Guida;
  5. e) La trasformazione è subordinata alla certificazione dell'avvenuta bonifica ed è condizionata dal rispetto della destinazione indicata nella certificazione medesima.
  6. f) Realizzare le "Aree a verde privato" di cui all'art. 108 del RUC con valenza Aree verdi per la salvaguardia ai corsi d'acqua, come localizzate dalla presente Scheda Norma. La conformazione di tali aree sarà definita dal Piano Attuativo.

7. PARAMETRI URBANISTICO-EDILIZI

  1. a) Superficie utile lorda Sul mq. 3.000
  2. Per i restanti parametri urbanistico-edilizi valgono le indicazioni previste all'art. 82 delle NTA del R.U.

8. DESTINAZIONI AMMESSE

  • - Attrezzature e servizi.

9. VALUTAZIONE DI PERICOLOSITÀ

9.1 - Caratteristiche geologico tecniche dell'area:

Terreni caratterizzati generalmente dalla presenza di strati con Rp compresa tra 10 e 20 kg/cm2 e da intervalli limitati con Rp > 20 kg/cm2. Queste caratteristiche possono peggiorare o migliorare in funzione dell'incidenza dei livelli con Rp intorno a 10 kg/cm2 rispetto a quelli con Rp intorno a 20 kg/cm2. La resistenza a rottura è variabile da media a bassa mentre la compressibilità è variabile da media ad elevata.

9.2 - Pericolosità Geologica:

G.2 Pericolosità geologica media.

9.3 - Pericolosità Idraulica:

I.2/I.3/I.4 Pericolosità idraulica media, elevata e molto elevata.

9.4 - Pericolosità Sismica:

S.3 Pericolosità sismica locale elevata per terreni suscettibili di liquefazione dinamica.

10. CONDIZIONI DI FATTIBILITÀ

Oltre alle condizioni di fattibilità dettate dalle normative sovraordinate e dal DPGR 53/R, riportiamo di seguito ulteriori indicazioni e prescrizioni basate sulle condizioni geologiche, geomorfologiche, idrauliche e sismiche puntuali del sito.

10.1 - Condizioni di Fattibilità Geologico-tecnica:

F2 L'indagine geognostica condotta a supporto della progettazione dovrà verificare l'omogeneità e l'idoneità del terreno di fondazione, con particolare riguardo alla presenza di eventuali spessori di livelli granulari suscettibili di fenomeni di liquefazione.

10.2 - Condizioni di Fattibilità Idraulica:

F3 L'area è soggetta ad esondazioni a carico del piccolo corso d'acqua che scorre sul bordo Ovest dell'area, con tempi di ricorrenza fino a 30 anni (I4 D.P.G.R. 53/r, P3 PGRA) e fino a 200 anni (I3 D.P.G.R. 53/r, P2 PGRA).
Per le porzioni dell'area interessate da episodi alluvionali con tempo di ricorrenza fino a 200 anni, la magnitudo idraulica è moderata.
La quota del livello idrico per esondazioni con tempo di ricorrenza di 200 anni è pari a 26,07 m.s.l.m.
La gestione del rischio di alluvioni, per la realizzazione degli interventi, è assicurata mediante la realizzazione delle opere di cui alle lettere a o b del comma 1 dell'art. 8 della L.R. 41/2018.
In merito all'applicazione dell'art. 8 comma b) si precisa che, per le aree già ricadenti in classe di magnitudo idraulica moderata sulla base degli studi effettuati nella presente variante, è sufficiente la sola realizzazione di opere di sopraelevazione senza aggravio delle condizioni di rischio in altre aree.
Il non aggravio delle condizioni di rischio in altre aree deve essere assicurato attraverso la realizzazione delle opere di cui al comma 2 dell'art. 8 della L.R. 41/2018.
Il piano di calpestio degli interventi dovrà essere posto ad una quota superiore al livello idrico per esondazioni con tempo di ricorrenza di 200 anni, con un relativo franco di sicurezza.
Si dovrà assicurare il corretto funzionamento del reticolo idraulico minore anche in seguito agli interventi in progetto.
Ai fini del contenimento degli effetti derivanti dall'impermeabilizzazione dei suoli e della corretta regimazione delle acque meteoriche provenienti dalle aree oggetto di trasformazione si rimanda a quanto definito al paragrafo 3.2.2 della Relazione geologica di fattibilità del secondo Regolamento Urbanistico.
Al limite Ovest del comparto, scorre un piccolo fosso inserito nel reticolo idraulico di riferimento di cui alla L.R. 79/2012 e recentemente aggiornato dalla Giunta Regionale con DGRT n°899 del 2018. Tutti gli interventi dovranno rispettare i limiti normativi di distanza dal ciglio di sponda del fosso (Regio decreto 523 del 1904 e L.R. 41/2018), ed osservare quanto disposto al CAPO I della L.R. 41/2018.
La distanza di cui al Regio decreto 523 del 1904 e L.R. 41/2018 dovrà essere rispettata anche rispetto al ciglio esterno del piede dell'argine del Fiume Arno.

10.3 - Condizioni di Fattibilità Sismica:

F3 Le indagini geologiche e sismiche dovranno essere mirate oltre che alla caratterizzazione geotecnica del terreno, anche alla individuazione degli spessori e della variazione laterale dei depositi alluvionali. La campagna geognostica dovrà essere finalizzata anche alla caratterizzazione granulometrica dei terreni, al fine di acquisire tutti i dati utili alla ricostruzione della geometria dei litotipi con differente composizione granulometrica ed alla definizione della necessità o meno di procedere alla esecuzione di verifiche alla liquefazione.

11. CONDIZIONI ALLA TRASFORMAZIONE DERIVANTI DALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE

Il PUA, per permettere una dettagliata e puntuale individuazione dei limiti e delle condizioni di sostenibilità ambientale dell'intervento, dovrà essere sottoposto alle procedure di cui al Titolo II, Capo III della LR 10/2010.

Il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica della variante al Regolamento Urbanistico, al fine di ridurre gli effetti ambientali delle previsioni rendendo il più possibile sostenibili le trasformazioni territoriali ed il consumo delle risorse, ha individuato le seguenti prescrizioni per le mitigazioni delle criticità ambientali e dell'uso delle risorse:
Verifica della disponibilità della risorsa idrica.
Verifica ed eventuale adeguamento della rete acquedottistica.
Verifica ed eventuale adeguamento della rete fognaria.
Realizzazione di sistemi di allocazione delle acque piovane e loro successivo trattamento per l'utilizzo a fini non potabili, sia per usi esterni (irrigazione di giardini e/o verde privato) che per usi interni (scarico wc).
Riduzione della superficie impermeabile. Utilizzo di pavimentazioni e di finiture che riducano l'effetto "isola di calore".
Le aree a verde, localizzate lungo l'Arno, deve essere realizzato con le caratteriste di "bosco urbano" o "bosco periurbano" formato da specie (alberi e arbusti) per l'assorbimento dei gas inquinanti e climalteranti. Le specie utilizzate dovranno, inoltre, possedere per quanto possibile un'elevata densità della chioma, longevità del fogliame, ridotta idroesigenza, bassa capacità di emissione di composti organici volatili e ridotta allergenicità del polline, nel rispetto delle Linee Guida della Regione Toscana (§ 7.3.4.1. del RA).
Gli interventi devono garantire qualità insediativa attraverso un'articolazione equilibrata tra spazi aperti e costruito con particolare riferimento alla qualità progettuale degli spazi di fruizione collettiva.
Valutazione degli impatti sulle risorse ambientali durante la fase di progettazione degli interventi e loro corretta gestione durante la fase di realizzazione: a titolo esemplificativo dovranno essere analizzati gli impatti sulle acque sotterranee, sulle acque superficiali, nell'aria e quelli derivanti dal rumore e dai rifiuti (§ 9.2.5. del RA).
Gli interventi urbanistico-edilizi devono possedere un alto contenuto di eco-sostenibilità, utilizzando tecnologie evolute, a basso consumo di risorse e a minor impatto ambientale; il tutto finalizzato alla riduzione e razionalizzazione dei consumi e all'utilizzo, attivo e passivo, di fonti di energia rinnovabile.
Dovranno essere rispettate le disposizioni relative alle aree di protezione delle risorse idriche (art. 107 delle NTA del RU).

12. MODALITÀ ATTUATIVE

L'intervento di trasformazione è soggetto alla preventiva approvazione di un Piano Urbanistico Attuativo convenzionato, ai sensi dell'art. 107 della L.R. 65/2014, che preveda la contestuale realizzazione degli interventi edificatori e di tutte le opere di urbanizzazione comprese entro il perimetro dell'area soggetta a PUA e di cui al precedente punto 5 capoverso b) nonché del raccordo con le urbanizzazioni esistenti. L'intervento non è suddivisibile in più unità minime d'intervento.

13. SUPERFICIE MINIMA D'INTERVENTO

Smi = mq. 9875

Ultima modifica Venerdì, Gennaio 29, 2021 - 09:42