Schede di Fattibilità

Area 61- PONTE DI SPUGNA scarica PDF

In questa area è prevista la possibilità di ampliamento dell'edificio esistente sul lato Est, prospiciente Via della Badia.

INQUADRAMENTO GEOLOGICO E STRATIGRAFICO

Nell'area affiorano terreni riferibili ai Depositi marini pliocenici, definibili Sabbie di San Vivaldo, esse sono costituite da sabbie gialle, generalmente fini, talvolta classate, ma più spesso con un'abbondante frazione limosa o argillosa, sono sempre piuttosto compatte, con lenti cementate, e presentano spesso scarpate verticali molto alte. Talora sono stratificate, con spessori degli strati variabili da centimetrici a metrici, e hanno un ricco contenuto fossilifero. L'area si trova al contatto con i soprastanti Travertini e Calcari lacustri.

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO

Da un punto di vista orografico l'area si trova sul bordo interno del bassopiano (terrazzo) che costeggia il fiume Elsa, in riva idrografica destra dello stesso, a quote di almeno 19 m. superiori rispetto all'alveo attuale. L'altitudine sul livello del mare dell'area in oggetto è di circa 140 m.

La morfologia dell'area è in parte rimodellata da interventi antropici, quali la strada, il fabbricato esistente ed il suo resede. In parte invece è soggetta a processi morfologici legati alla vicinanza del fiume, che in questo tratto è particolarmente inciso, con sponde molto alte e sub-verticali, spesso in degradazione attiva.
L'area in oggetto è praticamente pianeggiante, sul retro del resede il bordo si avvicina e inizia a degradare verso l'incisione fluviale, con rotture di pendenza e piccoli cigli di scarpata alti 3-4 m. Poco oltre il limite dell'area di variante, a circa 18 m. in direzione S, le sponde del Fiume sono interessate da franosità diffusa. Quindi l'area è in condizioni stabili ma molto prossima a zone ad instabilità in atto o potenziale.

SENSIBILITÀ ACQUIFERI AI SENSI PTCP

L'area di variante è a vulnerabilità elevata, pertanto Sensibile di Classe 1; per essa valgono le salvaguardie di cui al Capo A art. A2 del vigente PTCP.

L'intervento previsto non è in contrasto con tale disciplina, purché per la sua realizzazione non si utilizzino fondazioni profonde o scavi di profondità tali da creare vie preferenziali di infiltrazione dal suolo alle falde sottostanti o che venga a mancare il franco necessario ad evitare interferenze con la falda; inoltre che le attività antropiche siano orientate in modo da perseguire la limitazione delle infiltrazioni di sostanze inquinanti.

PERIMETRAZIONI PAI ARNO (Tav.61.p)

L'area in oggetto, secondo il quadro conoscitivo del Piano di Bacino Arno, è esterna a perimetrazioni relative a pericolosità idraulica, mentre è compresa in area PF2 e marginalmente in un'area a pericolosità geomorfologica elevata PF3.

PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA (Tav.61.a)

In accordo con i contenuti della Carta di Pericolosità del vigente Piano Strutturale, gli elementi di tipo morfologico, litotecnico, e orografico presenti nell'area sono tali da definirla in gran parte in classe di pericolosità geomorfologica media G.2. e, nella zona più prossima alle sponde del fiume Elsa, in classe di pericolosità geomorfologica media G.3.

PERICOLOSITÀ IDRAULICA (Tav.61.b)

L'area si trova sul bordo di uno dei terrazzi del F. Elsa, che in questa area scorre entro un alveo molto inciso; pertanto orograficamente si può dire che si tratta di un'area di sponda, ma morfologicamente si trova completamente al di fuori dalla pertinenza fluviale, essendo circa 20 m. superiore alla quota dell'alveo attuale; nell'area inoltre non ci sono testimonianze di episodi di alluvionamento, sia in anni recenti che nell'anno 1966.
Pertanto l'area è classificata, secondo criteri orografico-geometrici, a Pericolosità Idraulica bassa I.1.

FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA (Tav.61.c)

Nonostante la porzione di area destinata a nuova edificazione in ampliamento sia posta sul lato opposto rispetto alla zona in potenziale degradazione attiva, si determina una classe di fattibilità condizionata F.3, per essa sono necessarie le seguenti prescrizioni:

  • Si dovranno eseguire indagini geognostiche di particolare dettaglio ed approfondimento, che valutino gli effetti sulla stabilità del pendio. Gli studi dovranno individuare eventuali interventi di bonifica e consolidamento da effettuare per garantire la sicurezza delle opere da costruire e la stabilità dei versanti nel loro insieme. Tali interventi dovranno costituire parte integrante dei progetti da sottoporre all'Amministrazione Comunale per il rilascio delle relative concessioni edilizie.

FATTIBILITÀ IDRAULICA (Tav.61.d)

Stante l'assenza di rischio idraulico, e la posizione collinare, si attribuisce fattibilità senza particolari limitazioni F1.

Ultima modifica 15.02.2022 - 16:19