Schede di Fattibilità

Area 43- BELVEDERE scarica PDF

Si prevede il cambio di destinazione d'uso di un comparto edificatorio già previsto, in commerciale/direzionale e completamento.

INQUADRAMENTO GEOLOGICO E STRATIGRAFICO

Nell'area affiorano terreni riferibili ai Depositi continentali quaternari, definibili Calcari di Badia a Coneo, i vari litotipi costituenti la formazione sono per lo più rappresentati da calcari lacustri biancastri e nocciola, a grana fine e da travertini fitoclastici, spesso alla base o intercalate agli strati calcarei, sono presenti delle argille limose grigie contenenti abbondanti frammenti di travertino, o livelli di sabbie o limi calcarei biancastri.
La stratificazione è irregolare, con spessori variabili, ma generalmente sub-orizzontale o debolmente inclinata verso valle.
La base dei Travertini è rappresentata dalle Sabbie prevalenti del ciclo pliocenico marino.

Nei primi metri dal piano campagna sono presenti terreni residuali, di alterazione dei calcari, dette "terre rosse", costituite da argille rosso cupo con brecce calcaree.

INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO

Questa zona è un alto morfologico (altopiano di Belvedere); l'altitudine sul livello del mare è di circa 230 m; qui la morfologia è praticamente pianeggiante, fuori dall'area industriale si osserva la presenza di morfologie e depressioni carsiche, costituite da vaschette, solchi e cavità o addirittura da doline.
Il drenaggio naturale nei dintorni dell'area è scarso, in quanto l'alta permeabilità e l'intensa carsificazione non hanno consentito lo sviluppo di una rete idrografica gerarchicamente organizzata.
Nell'area e nelle sue vicinanze non esistono scarpate o rotture di pendenza, sia naturali che artificiali, né altre forme provocate da azione delle acque o da gravità; pertanto l'area è stabile.

SENSIBILITÀ ACQUIFERI AI SENSI PTCP

L'area di variante ha un grado di vulnerabilità intrinseca medio-alto, quindi Sensibile di classe 2; per essa sono previste le salvaguardie del Capo A art. A3 del vigente PTCP.
L'intervento previsto non è in contrasto con la disciplina delle Norme di cui al Capo A - Tutela degli acquiferi del PTC della Provincia; purché le attività antropiche siano orientate in modo da perseguire la limitazione delle infiltrazioni di sostanze inquinanti.

PERIMETRAZIONI PAI ARNO

L'area in oggetto, secondo il quadro conoscitivo del Piano di Bacino Arno, è esterna a perimetrazioni di pericolosità elevata o molto elevata sia relative a pericolosità idraulica che a pericolosità per frana.

PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICA (Tav.43.a)

In accordo con i contenuti della Carta di Pericolosità del vigente Piano Strutturale, gli elementi di tipo morfologico, litotecnico e orografico presenti nell'area sono tali da definirla in classe di pericolosità geomorfologica media G.2

PERICOLOSITÀ IDRAULICA (Tav.43.b)

L'area si trova all'interno di un'altopiano, lontana da corsi d'acqua sia in senso orizzontale che verticale.
Né l'area è soggetta a ristagno per drenaggio difficoltoso.
Pertanto l'area è classificata, secondo criteri orografico-geometrici, a Pericolosità Idraulica bassa I.1.

FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA (Tav.43.c)

L'area con previsione edificatoria e di cambio di destinazione d'uso comportano una classe di fattibilità con normali vincoli F.2, in cui gli interventi previsti sono attuabili senza particolari condizioni.
Dove è prevista la fascia di rispetto e l'area a parcheggio scoperto si attribuisce fattibilità senza particolari limitazioni F1.

FATTIBILITÀ IDRAULICA (Tav.43.d)

Stante l'assenza di rischio idraulico, e la posizione collinare si attribuisce fattibilità senza particolari limitazioni F1 per tutti gli interventi previsti.

Ultima modifica 15.02.2022 - 16:19