Art. 71- U.T.O.E. 5 - Matassino, Ontaneto, Montalpero
1. L'U.T.O.E. 5 comprende il margine del fondovalle dell'Arno e le colline retrostanti, dove, a partire da una serie di nuclei lungo la strada Urbinese si è sviluppato un insediamento lineare cresciuto in maniera poco organizzata, anche a causa della suddivisione amministrativa che ha determinato scelte non coordinate. Un peso rilevante è quello della fornace, con l'area di cava adiacente, tutt'ora in attività; gli altri insediamenti produttivi, almeno per quanto concerne il territorio comunale di Pian di Scò, sono aree prevalentemente artigianali miste al commercio, in parte dismesse. La dotazione di attrezzature e servizi è modesta, facendo riferimento a quanto presente invece nelle aree urbane immediatamente adiacenti di Figline Valdarno e di Reggello.
Comprende una superficie di 114 ha., pari al 6% del territorio comunale; la superficie corrispondente all'area insediata (sistemi della residenza, dei luoghi centrali e della produzione), esclusa la mobilità, è pari a circa 242.000 mq.
2. Obiettivi ed indirizzi:
Obiettivi principali sono il rafforzamento e la riqualificazione degli spazi pubblici e collettivi, in particolare per quanto riguarda la viabilità interna all'abitato, il sostegno alla mobilità dolce, anche attraverso l'individuazione di percorsi ciclopedonali (ad esempio lungo via del Vecchietto e con un collegamento alla riva destra del Resco), in sinergia con interventi promossi dalle Amministrazioni contermini, il recupero di aree degradate o sottoutilizzate, la valorizzazione del territorio aperto circostante, compresa l'area della cava una volta terminata l'attività di escavazione.
È prioritario individuare assetti urbani che mantengano un rapporto equilibrato con il contesto, mantenendo i varchi inedificati, rispetto alle peculiari caratteristiche geomorfologiche dell'area circostante.
3. Prescrizioni:
Il dimensionamento degli insediamenti dovrà rispettare i seguenti valori massimi:
Le quantità previste per direzionale e commercio potranno essere attuate esclusivamente attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica.
Non è previsto alcun nuovo impegno di suolo, rispetto all'area insediata esistente.
Non sono ammessi interventi di riconversione nel territorio rurale. Annessi rurali o altri manufatti di carattere produttivo, sempreché legittimi, non più utilizzati allo scopo per il quale furono realizzati, potranno essere adibiti esclusivamente a funzioni complementari e/o integrative a quella agricola attraverso interventi di recupero o eventuale sostituzione edilizia (qualora privi di valore architettonico, storico e/o documentale), in questo caso con riduzione della superficie coperta, contestuali ad operazioni di riqualificazione ambientale e paesaggistica; in alternativa potranno essere attuate operazioni di trasferimento, attraverso meccanismi di perequazione richiamati al successivo art. 77, che consentano una appropriata ri-localizzazione nelle aree insediate, con destinazioni d'uso residenziali, industriali/artigianali, commerciali e/o di servizio.
dimensionamento degli insediamenti | quantità attuali | quantità in progetto | totale | ||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
cambio d'uso (territorio rurale) | espansione, completamento, ristrutturazione urbanistica (aree urbane e limitrofe) | totale in progetto | |||||
recupero | nuove previsioni residuo confermato | nuove previsioni in aggiunta | totale nuove previsioni | ||||
abitanti (31/12/2010) | 495 | 32 | 132 | 0 | 132 | 165 | 660 |
residenza (mq. SUL) | 1.200 | 4.900 | 0 | 4.900 | 6.100 | ||
industria e artigianato, direzionale, commercio (mq. SUL) | 0 | 0 | 1.500 | 1.500 | 1.500 | ||
attività ricettive (posti letto) | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
4. Criteri e condizioni per la sostenibilità e la compatibilità ambientale:
Dovrà essere effettuata una verifica delle condizioni per la previsione di eventuali interventi di rinnovo della rete di approvvigionamento dell'acquedotto.
Nelle aree più esterne, non collegate alla rete fognaria, dovranno essere previsti sistemi di smaltimento e di depurazione dei reflui autonomi, previa preventiva valutazione dell'impatto dello scarico depurato sulla qualità del corpo idrico ricettore ed a condizione che si escluda l'insorgenza di problemi igienico-sanitari, connessi al sistema di smaltimento, e una possibile interferenza con le risorse idriche sotterranee.
Ai fini della difesa dal rischio, gli interventi dovranno in particolare tenere conto delle condizioni di pericolosità geomorfologica dovute ai fenomeni gravitativi nei versanti a monte degli abitati e delle condizioni di pericolosità idraulica.