Art. 30- Aree di elevato pregio naturalistico
1. Sono le aree appartenenti al SIR Pascoli montani e cespuglieti del Pratomagno, pSIC e ZPS; il Sito di Importanza Regionale è compreso nella rete Natura 2000, cioè tra i siti che costituiscono delle aree di grande interesse ambientale ove sono presenti habitat e specie, di flora e di fauna, di interesse comunitario o prioritari, la cui conservazione, da realizzarsi attraverso la designazione di aree speciali di conservazione, è ritenuta prioritaria dall'Unione Europea.
2. Per esse si confermano gli obiettivi e le norme di tutela e conservazione previsti dalle Direttive 92/43/CEE (Habitat) e 79/409/CEE (Uccelli), dalla D.G.R. n. 644/2004 (norme tecniche relative alle forme e alle modalità di tutela e conservazione dei Siti di importanza regionale) e dalla D.G.R. n. 454/2008 (criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione). Sono inoltre integralmente assunti i contenuti del Piano di Gestione approvato con D.C.P. n. 128 del 23/11/2006, che individua i seguenti obiettivi di conservazione principali:
- - conservazione del sistema di praterie montane pascolate, che ospita importanti popolamenti di uccelli nidificanti, e in particolare dei nardeti e festuceti;
- - conservazione del mosaico ambientale dei versanti occidentali, con ampie zone di brughiere, vaccinieti e praterie secondarie;
- - conservazione dell'integrità del sito e limitazione dell'impatto antropico nelle praterie montane;
- - conservazione delle stazioni di rare specie di flora;
- - rinaturalizzazione dei rimboschimenti di conifere.
3. Per tali aree il Piano Strutturale dispone il vincolo assoluto di non edificabilità, fatto salvo quanto eventualmente e strettamente necessario alla fruizione del sito di interesse archeologico di Poggio alla Regina, come indicato al successivo art. 38.
4. Prescrizioni per gli atti di governo del territorio:
- a) Il Regolamento Urbanistico dovrà predisporre adeguata normativa finalizzata al perseguimento degli obiettivi sopra richiamati, in particolare per limitare l'impatto causato da infrastrutture e attività ricreative. Dovranno in tal senso essere previsti, anche con il supporto di ulteriori atti di governo del territorio:
- - regolamentazione della circolazione su strade ad uso forestale e della loro gestione, evitandone l'asfaltatura, e dell'apertura di nuove strade;
- - il divieto delle attività di fuoristrada, fatta eccezione per mezzi agricoli e forestali, mezzi di soccorso, controllo e sorveglianza e per l'accesso al fondo di proprietari, lavoratori e gestori, e di attività di motocross;
- - la regolamentazione delle attività sportive e di tempo libero quali in particolare quelle svolte mediante deltaplano o parapendio;
- - il divieto di realizzazione di nuovi impianti eolici per autoproduzione con potenza complessiva superiore a 20 kw;
- - la localizzazione di eventuali aree di sosta lungo le strade ed i sentieri di accesso al sito e la razionalizzazione del carico turistico;
- - il mantenimento (anche in caso di interventi edilizi o forestali) delle strutture esistenti, naturali e artificiali, utilizzate o potenzialmente sfruttabili da specie animali per il ricovero, la riproduzione o lo svernamento (alberi cavitati, ruderi, solai, ecc.).
- b) Specifiche indicazioni di salvaguardia e miglioramento di specie ed habitat di interesse comunitario e regionale del SIR dovranno integrare i contenuti dei Programmi aziendali pluriennali di miglioramento agricolo ambientale.
5. Qualsiasi piano, progetto o intervento che possa avere incidenze significative sul Sito deve essere sottoposto alla procedura di valutazione di incidenza; tale procedura si applica sia agli interventi che ricadono all'interno del Sito, sia a quelli che, pur sviluppandosi all'esterno, possono comportare ripercussioni sullo stato di conservazione degli habitat protetti.