Norme tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art.35 L'ambito dell'area agricola di fondovalle

1. Descrizione
L'ambito è caratterizzato dal territorio agricolo ormai residuale rispetto al tessuto urbanizzato. Sono visibili fenomeni di influenza urbana che sembrano sommergere l'originaria vocazione agricola del territorio; a zone fortemente degradate, dove ormai preme l'urbanizzazione, si alternano aree di notevole valore paesistico dove permangono le coltivazioni tradizionali. In particolare nei fondovalli stretti, definiti al comma 3 del presente articolo, l'integrazione tradizionale tra insediamento e aree aperte riemerge, dando origine ad una struttura del paesaggio agrario caratterizzata da seminativi e in misura minore da vigneti. Il sistema di case sparse si alterna con aree di recente residenza periurbana. Sono presenti, infine, due complessi produttivi, uno in località Levane denominato "Podere Casa Nuova d'Ambra", l'altro in località Pestello denominato "La Vigna", quest'ultimo non più attivo, facilmente identificabili per dimensione e localizzazione, che si presentano in uno stato di avanzato degrado.
Sono invarianti dell'ambito: il sistema di case sparse individuate al catasto Leopoldino e al catasto d'impianto; le aree agricole storiche, la viabilità storica, il reticolo idrografico con la relativa fascia di pertinenza fluviale, parte delle aree di pertinenza di "villa Baronzola" e del "villino a podere La Porta".

2. Obiettivi
Obiettivi generali dell'ambito sono:

  • - difesa e valorizzazione delle risorse agro ambientali e dei sistemi irrigui tradizionali dai processi di degrado e trasformazione indotti dall'influenza urbana;
  • - conservazione dei caratteri e delle pratiche colturali storiche e di pregio, ove permangono;
  • - potenziamento delle connessioni tra città urbanizzata e area agricola contigua;
  • - ridefinizione del limite dell'area urbanizzata attraverso la costituzione di una fascia di verde agricolo strutturato;
  • - riduzione degli impatti ambientali negativi degli sviluppi urbanistici e infrastrutturali;
  • - promozione di forme diversificate di fruizione integrata dell'ambito con l'organizzazione di sistemi di accesso e di fruibilità e valorizzazione dei percorsi di collegamento storici tra città e aree agricole;
  • - trasformazione e recupero degli edifici esistenti, fermo restando che, per i complessi produttivi di consistenti dimensioni suscettibili di impatti invasivi sul territorio, si dovranno incentivare "misure perequative per dislocare la realizzazione [degli interventi] in aree diverse da quelle di maggior pregio o maggiore fragilità paesistica e ambientale";
  • - garanzia di adeguati livelli di irrigazione attraverso modalità alternative al prelievo sotterraneo che contribuiscano a salvaguardare le falde da eccessivi emungimenti e da fenomeni di degrado (salinizzazione).

3. Destinazioni d'uso compatibili
Sono ammesse tutte le funzioni compatibili all'agricoltura e di servizio alla stessa. È ammessa l'attività turistico ricettiva.
Nelle aree dell'ambito individuate nella tav.2 (Statuto dei luoghi) con il simbolo "Rc", circostanti al Borro del Giglio, al Borro del Boschetto, al Borro di Caspri, al Torrente Dogana, al Borro dell'Ornaccio, al Borro di Val di Lago ed al Torrente Trigesimo di Caposelvi, individuati dal P.T.C. come tipo di paesaggio "Fondovalle stretto" variante b, non sono consentite nuove abitazioni rurali e eventuali annessi agricoli, ammessi solo quando sia dimostrata l'impossibilità di una loro collocazione in un'altra sede, dovranno eventualmente essere realizzati in contiguità dei complessi edilizi esistenti.

4. Strategie
Al perseguimento degli obiettivi si dovrà pervenire, oltre che attraverso l'osservanza delle seguenti direttive, mediante ulteriori specificazioni normative del Regolamento Urbanistico e di eventuali piani e programmi di settore.
Tutela dell'ambito come elemento di qualità in quanto tessuto connettivo di grande rilevanza ambientale e paesaggistica e come tale non suscettibile di trasformazioni urbanistiche che ne sminuiscano la rilevanza e la funzionalità sistemica rispetto alle risorse essenziali del territorio.
Valorizzazione delle tipicità anche attraverso l'integrazione, la razionalizzazione, l'adeguamento organizzativo o tecnologico delle produzioni o di modernizzazione di filiere o reti imprenditoriali.
Introduzione di tipologie progettuali recanti le più avanzate ed affidabili tecnologie realizzative, impiantistiche e gestionali a difesa della qualità del suolo, della sua struttura geomorfologica e della vitalità e fruibilità delle risorse e a sostegno della rinnovabilità e dell'uso parsimonioso ed efficiente delle fonti energetiche e delle risorse idriche superficiali e sotterranee.
Ridefinizione dei margini degli insediamenti attraverso la riqualificazione ambientale.
Mantenimento del sistema scolante e della vegetazione riparia, per garantirne l'efficienza e la manutenzione.
Mantenimento e incentivazione alla reintroduzione di siepi, alberature e macchie di campo, per garantire la continuità ecologica e la biodiversità.
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, i nuovi interventi dovranno perseguire:

  • - incentivazione del recupero e manutenzione della rete di canali agricoli, soprattutto prevedendo opere di manutenzione dei manufatti di difesa idraulica esistenti;
  • - contenimento degli attingimenti dalla falda freatica;
  • - incentivazioni per la realizzazione dei bacini di stoccaggio delle acque meteoriche con doppia funzione: contenimento degli attingimenti dalla falda e allungamento dei tempi di corrivazione in corrispondenza di eventi meteorici eccezionali.

5. Disposizioni specifiche
Il Regolamento Urbanistico dovrà definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, fermo restando che l'intervento di Sostituzione edilizia dovrà essere ulteriormente condizionato al fine di contenere gli effetti legati alla trasformazione di luoghi connotati di un elevato valore paesaggistico e ambientale. Inoltre, dovrà definire entità e modalità di trasferimento, nelle aree deputate ad accogliere tali interventi, delle trasformazioni dei complessi produttivi di consistenti dimensioni.
Conservazione dei manufatti della bonifica idraulica (argini longitudinali e trasversali).
Conservazione delle siepi e macchie di campo nonché delle alberature anche non produttive, la reintroduzione degli stessi è considerata quale intervento di miglioramento ambientale ai sensi della Legge Regionale n.1/2005, Titolo IV, Capo III.
Le aree ricadenti all'interno della fascia di rispetto dei pozzi comunali, individuati nella tav. 25 "I vincoli sovraordinati", sono soggette alle prescrizioni di cui all'art. 8 delle presenti norme.

Ultima modifica Martedì, 19 Settembre, 2023 - 10:27